Dissesto Terni, debiti esclusi per 15,3 milioni: chiuso il cerchio sui responsabili

Pronto il documento per la presa d’atto dopo il decreto del ministero: riguarda 197 istanze per un totale di 15,3 milioni di euro. Missive in partenza

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di S.F.

I numeri citati dal Viminale

La nota della prefettura di Terni è del 12 luglio – successiva al decreto ministeriale di due giorni prima – e dalle tempistiche non si scappa. Anche perché ritrovarsi un commissario ad acta non sarebbe proprio il massimo. Succede allora che per il Comune è tempo di presa d’atto sul lungo elenco di debiti esclusi dalla liquidazione del dissesto finanziario: si inizia lunedì dalla III commissione consiliare, poi tutti in consiglio per il via libera. C’è lavoro per l’assessore Michela Bordoni e la dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci.

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I 60 giorni in scadenza

Lo step arriva in seguito all’approvazione del piano di estinzione delle liquidità del dissesto che, come noto, a luglio è stato argomento di scontro tra palazzo Spada e il ministero. Che succede? «Il consiglio dell’ente individua con propria delibera, da adottare entro 60 giorni dalla notifica del decreto di cui all’articolo 256, i soggetti ritenuti responsabili di debiti esclusi dalla liquidazione, dandone contestuale comunicazione ai soggetti medesimi ed ai relativi creditori; se il consiglio non provvede nei termini di cui al comma 2, si applicano le disposizioni di cui all’articolo 136. Qualora gli enti locali, sebbene invitati a provvedere entro congruo termine, ritardino o omettano di compiere atti obbligatori per legge, si provvede a mezzo di commissario ad acta nominato dal difensore civico regionale, ove costituito, ovvero dal comitato regionale di controllo». I sessanta giorni stanno per scadere e allora giocoforza ci si muove.

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Le esclusioni ed i responsabili

L’elenco dei debiti esclusi dalla liquidazione sfiora le 200 unità ed il totale complessivo è di 15,3 milioni di euro. Da ricordare che l’Osl aveva approvato il piano di estinzione lo scorso 21 dicembre. Allo stato attuale non è stato presentato alcun ricorso al Tar Umbria da parte dei soggetti coinvolti: tra loro ci sono – giusto per citare i più noti – Agenzia delle Entrate, Regione Umbria, diocesi, Municipia, università degli studi di Perugia, Circolo canottieri Piediluco, Consorzio di bonifica Tevere-Nera e Fondazione umbra antiusura. Il record spetta al Tns consorzio sviluppo aree con 6,5 milioni di euro. Bene, e i responsabili che il ministero vuole siano indicati? Si parla delle direzioni e relativi dirigenti illo tempore competenti per materia all’adozione dei singoli atti. Comunicazioni in arrivo per i soggetti in questione ed i relativi creditori. Il delicato iter è in mano alla Marcucci stessa. Per quel che concerne la massa passiva – questi dati sono noti da molto – le posizioni debitorie ammesse sono oltre 800 per la gestione non vincolata. Nel contempo sono arrivate ulteriori istanze: la fase istruttria dovrà essere completata entro l’approvazione del rendiconto di gestione .

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