Ex Novelli, confronto lavoratori – Marini

Terni, martedì mattina la presidente della Regione a colloquio con una delegazione: «Fatevi sentire, stanno distuggendo aziende». Mercoledì l’assemblea decisiva

Condividi questo articolo su

Il ‘parziale’ – 103 favorevoli, 88 contrari e 8 astensioni – dice che in Umbria la bozza di accordo fra Alimentitaliani e sindacati, sottoscritta lo scorso 13 aprile al Ministero dello sviluppo economico, è ‘passata’. Ma il dato è, appunto, parziale e a questo si dovrà aggiungere il voto dei lavoratori ex-Novelli di Cisterna di Latina che si riuniranno in assemblea mercoledì pomeriggio. Si tratta di almeno 18 unità, il cui giudizio – stante gli appena 15 voti di scarto fra i ‘sì’ ed i ‘no’ – sarà sicuramente decisivo ai fini dell’esito finale del referendum. Intanto martedì mattina confronto tra una delegazione di lavoratori e la presidente della Regione, Catiuscia Marini, presente a Terni per la ‘Festa della Liberazione’.

I LAVORATORI A CATIUSCIA MARINI: «FATEVI SENTIRE, STANNO DISATTENDENDO TUTTO», IL VIDEO

Catiuscia Marini a colloquio con una delegazione della ex Novelli

EX NOVELLI, SAVERIO GRECO: «VOGLIAMO SALVARLA» – VIDEO

«Fatevi sentire» Due lavoratori, ricordando le recenti mosse di Alimentitaliani, hanno ricordato alla Marini che «stanno andando avanti in maniera antisindacale in seguito allo sciopero. Mercoledì c’è l’ultima votazione e chiediamo alla Regione e alle istituzioni di sentirsi con questi signori. Non è possibile che in Umbria accadano queste cose».

«La vicenda è nazionale» E qui la presidente della Regione ha specificato che «il tavolo per questa vicenda è nazionale, dovete capirlo; per quel che riguarda siamo in campo dalle prime ore e seguiamo con attenzione».

Distruzione e accordi Altro botta e risposta a stretto giro, quando i lavoratori hanno mostrato alla Marini il volantino per il no referendario sull’accordo: «Abbiamo votato e stanno disattendendo tutto questi signori. Stanno distruggendo le nostre aziende». E sotto gli occhi di Di Girolamo la presidente della Regione ha replicato dicendo che «lo erano già da prima e stiamo lavorando per salvarle e dargli continuità. C’è stata una procedura e se ci fossero state offerte, saremmo stati tutti felici». Ora attesa per ciò che accadrà mercoledì.

Se vince il ‘sì’ Se la bozza verrà approvato dalle assemblee dei lavoratori, l’accordo diventerà efficace a tutti gli effetti e porterà con sé tutta una serie di conseguenze. A partire dagli esuberi: 75 quelli stimati, con l’applicazione della cassa integrazione straordinaria ‘per area di crisi complessa’ per 12 mesi ai lavoratori del sito di Terni e degli altri siti umbri di Alimentitaliani ‘assorbiti’ dalla casa-madre. Gli incentivi all’esodo sono invece previsti per Cisterna di Latina e Fattorie Novelli.

EX-NOVELLI, PARLANO I SINDACATI NAZIONALI – VIDEO

Conseguenze Ma nell’accordo figura anche l’azzeramento degli scatti di anzianità – torneranno ad essere conteggiati dal 1° maggio 2017 – per i lavoratori di tutti siti, ad eccezione di chi percepisce meno di 1.500 euro lordi. La speranza, se l’intesa dovesse superare lo scoglio-referendum come auspicato dai vertici del Mise, dalla Regione, dal mondo politico e (con alcune sfumature) dagli stessi sindacati, è che gli investimenti previsti vengano poi attuati. Il rilancio del Gruppo, che sconta un pesante indebitamento, passa soprattutto da lì.

Se vince il ‘no’ Di contro, una vittoria del ‘no’ – oltre a rappresentare un duro colpo per i sindacati che, pur fra diversi dubbi, hanno siglato l’intesa – farebbe ‘saltare il tavolo’. Gli esuberi ci sarebbero ugualmente ma verrebbero presumibilmente gestiti unilateralmente dall’azienda, attraverso le procedure di licenziamento collettivo previste dalla legge 223 del 1991.

Margine risicato I sostenitori – più o meno obtorto collo – del ‘si’ forse si aspettavano un margine più ampio rispetto a quello emerso dalle assemblee umbre. Segno che l’intesa, ma non è un mistero, nel suo insieme non convince. Per alcuni è ‘la migliore possibile‘, mentre per altri ‘un male necessario’ o qualcosa di ‘completamente inaccettabile’. L’impatto sociale, sull’altare della speranza che il Gruppo possa tornare a dire la sua ed a crescere, sarà comunque di quelli importanti, specie in una città come Terni già gravata da una crisi senza fine.

I lavoratori a palazzo Spada

Tensioni L’assemblea ‘en plen air’ di sabato presso il sito amministrativo ternano di Alimentitaliani ha confermato le evidenti frizioni fra i circa trenta dipendenti che hanno dato vita ad un duro sciopero – con la ‘beffa’ delle ferie forzate dopo la decisione di mettere fine alla protesta – e gli altri, da intendersi come sindacati e colleghi che non hanno inteso sostenere la protesta. Ma a conti fatti i ‘trenta’ sono apparsi meno isolati di quanto si potesse immaginare, almeno nell’opinione sul pre-accordo siglato al Mise. Cisterna di Latina, altro sito duramente colpito dai tagli, sarà decisiva per capire quale strada dovrà essere seguita. E l’attesa, anche in Umbria, è tutta per il voto di mercoledì.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli