Terni, ex Novelli: sciopero sospeso

Lunedì gli ‘amministrativi’ di Terni torneranno al lavoro. Obiettivo dei sindacati è riaprire la trattativa al Mise: «Le istituzioni agiscano»

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La nota diramata da Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, dice tutto. «Si è tenuto oggi il coordinamento sindacale di Alimentitaliani per valutare l’esito del lavoro svolto dal tavolo ministeriale che in questi mesi ha provato a determinare un esito positivo della vertenza. A fronte delle valutazioni svolte il coordinamento ha deciso di proporre all’azienda e alle istituzioni un’immediata riapertura della trattativa al fine di una mediazione ancora possibile. Auspichiamo, a fronte di questo invito, che l’azienda non proceda ad atti unilaterali, in tal caso le organizzazioni sindacali metteranno in campo un’iniziativa sindacale di Gruppo in una logica di solidarietà e unità del gruppo».

EX NOVELLI, PARLANO I ‘NAZIONALI’ – VIDEO

Sciopero sospeso Poi, quasi a voler dare un segno di buona volontà ad un’azienda che venerdì ha definito «chiusa» la trattativa, i sindacati hanno deciso che lo sciopero in corso a Terni viene sospeso: lunedì, dopo oltre dieci giorni di astensione, gli ‘amministrativi’ torneranno al lavoro. A fronte di questo, si spera in nuova convocazione al Mise per negoziare con l’azienda per negoziare alcuni punti ritenuti fondamentali. L’impianto comunque difficilmente si discosterà molto dall’ultima bozza, quella proposta e poi ritirata mercoledì sera dai rappresentanti del ministero. Se la trattativa non dovesse tuttavia riaprirsi, o incontrare resistenze inconciliabili, da parte sindacale è stata paventata la possibilità di uno sciopero che potrebbe interessare tutti i siti del Gruppo.

EX NOVELLI, STOP ALLA SOLIDARIETÀ

Coordinamento ‘teso’ Il dibattito durante il coordinamento tenutosi sabato a Terni, andato avanti per quasi quattro ore, è stato decisamente acceso. Non solo perché ciascuno dei rappresentanti dei siti del gruppo ha illustrato la propria situazione – e quelle di Cisterna di Latina e Muggiò non sono apparse meno pesanti di quella ternana – ma anche perché fra i sindacati c’era l’esigenza di ricompattarsi, dopo qualche tensione forse fisiologica, ma tutt’altro che funzionale di fronte ad una trattativa delicata e ormai quasi ‘fuori tempo massimo’.

Puntualizzazioni Così è stata anche l’occasione per fare chiarezza e dirsi le cose in faccia. E in questo senso Roberto Iovino (Flai Cgil), rispetto all’ultimo tavolo saltato mercoledì al Mise, ha voluto puntualizzare: «Non si dica che qualcuno voleva firmare l’accordo e qualcuno no. L’avvicinamento rispetto alle condizioni proposte in precedenza c’è stato, ma vogliamo valutare condizioni migliorative. A decidere devono essere i lavoratori, nessun altro». Chiarezza che Attilio Cornelli (Fai Cisl) era stato il primo a chiedere: «Al Mise nessuno era favorevole alla firma. Ma questa è l’occasione per dirsi le cose come stanno e se ci sono punti di vista diversi, che emergano». Poi, almeno fra le sigle, è tornato il sereno.

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