Perugia: ‘caos rifiuti’, clima infuocato

Il comune ‘multa’ Gesenu che ha presentato un Piano con dati mancanti, mentre i 5 stelle scrivono alla Corte dei Conti. E intanto da lunedì si ferma anche Borgogiglione

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E’ di nuovo infuocato il clima a Perugia. Mentre volano stracci tra il comune e Gest, da un lato, il Movimento 5 stelle continua a dare battaglia alla giunta, colpevole «di non tutelare gli interessi della città». Ma intanto, dopo Pietramelina, arriva il blocco anche della discarica di Borgogiglione.

La sede di Gesenu

Diffida M5S Giusto venerdì è arrivata una nuova diffida, sempre firmata dalla capogruppo del M5S in consiglio comunale e indirizzata al Sindaco e alla Corte dei conti perché non sia approvato il Piano economico e finanziario Gesenu, documento in base al quale il Comune applica la tassa sui rifiuti, di cui ha già reso noto non ci saranno aumenti. E la diffida arriva sulla base di una lettera – che, in realtà, sono più – firmata dal dirigente del Comune Vincenzo Piro con cui si lamenta carenza di dati e, in base al quale, dopo numerose richieste di integrazioni, è arrivata anche la richiesta di una penale: mille euro.

Borgogiglione Come si può – si chiede la Rosetti – decretare le tariffe se dal piano non si evince la quantificazione dei costi per ogni singolo servizio, il conto economico e lo stato patrimoniale, i dati disaggregati sul materiale recuperato rispetto ai contributi erogati dai consorzi di filiera? Ma il clima è infuocato anche perché, da lunedì prossimo, la discarica di Magione non riceverà più la Forsu, la frazione organica dei rifiuti solidi urbani che, insieme all’umido non ricevuto più da Pietramelina da dicembre ormai, prenderà altre strade. Colognola? Belladanza? Se da un lato c’è chi vede nello stop della seconda discarica perugina un’occasione per rifare il punto sul Piano regionale dei rifiuti, il rischio è che, invece, ci si troverà di nuovo di fronte al ‘pendolarismo dei rifiuti. Con costi che, inevitabilmente, ricadranno sui cittadini.

Impianti Gesenu

Rifiuti e scarti Borgogiglione arriva al blocco a causa della mancata revisione dell’autorizzazione integrata ambientale, mentre manca il collaudo per le celle del bioreattore di cui Arpa deve ancora pubblicare i risultati. Intanto, da gennaio a settembre 2016, alla discarica di Borgogiglione sono state conferite 112.490 tonnellate, ben più dell’anno precedente. La frazione organica-umida destinata al bioreattore è stata di 24.417 tonnellate in nove mesi, cui si devono aggiungere le altre 11.880 di materiale non compostato e scartato da Pietramelina.

L’Osservatorio «Quanto costeranno ai cittadini queste inefficienze? – si chiedono dall’Osservatorio Borgogiglione che da tempo chiede un nuovo piano regionale, con adeguati incentivi al compostaggio domestico e di comunità – Già oggi è stata calcolata da Gesenu una spesa aggiuntiva intorno al milione di euro per i camion dei rifiuti che fanno la spola tra Pietramelina e l’Emilia Romagna, dove un impianto della società Hera li trasforma in concime». All’assessore regionale all’ambiente, scrivono ancora dall’Osservatorio «dichiamo chiaramente che contrasteremo inciuci e nuovi aumenti della Tari. E non ci prestiamo al gioco di chi pensa di far approvare progetti di nuovi inceneritori sotto il ricatto di un’emergenza discariche da troppo tempo preannunciata. Bruciare i rifiuti e buttarli in discarica sono le due facce di un’unica fallimentare politica di gestione».

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