Umbria, limitazioni per scuole e centri commerciali

Fino al 14 novembre lezioni in presenza nelle scuole solo per il 50%, capienza trasporti al 60%, stretta sui centri commerciali (una persona ogni 10 metri quadrati), chiuse sale slot e scommesse

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Insomma, come aveva annunciato sabato, la giunta regionale attuerà in autonomia quelle limitazioni che sono state chieste a gran voce al governo e che sono state recepite solo in parte da Conte nella conferenza stampa con la quale ha annunciato i punti salienti del Dpcm. A breve la firma dell’ordinanza (che pubblicheremo integralmente), i cui provvedimenti hanno decorrenza variabile ma terminano tutti il 14 novembre (data di ‘scadenza’ dell’ultimo Dpcm).

L’ORDINANZA E LE INDICAZIONI PER I CENTRI COMMERCIALI

Massima condivisione

Come annunciato dalla presidente Donatella Tesei in conferenza stampa, non sarà una misura tranchant, tantomeno imposta, ma un provvedimento preso in accordo con i referenti istituzionali dei vari settori, per limitare il rischio assembramenti ma al tempo stesso senza interrompere i servizi né sacrificare in modo eccessivo attività economiche già provate da questi mesi di crisi. Quindi, chiusure solo ove non se ne poteva fare a meno. Per il resto: rimodulazioni e appelli alla responsabilità. Il problema, per dirla con parole complesse, è rappresentato dalle «attività antropiche non essenziali». Che tradotto significa: «Cercate di evitare tutte le cose non indispensabili». Il messaggio è rivolto soprattutto ai ragazzi, considerando che il 70% dei contagi è nella fascia d’età 14-30 anni; il 60% nella fascia 20-30.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Didattica a distanza nelle scuole superiori

Ma se sulla movida (che interessa i più grandi) è intervenuto il Dpcm del governo, sulle scuole da Roma è stata data possibilità ai governi regionali di intervenire secondo necessità. E così è stato anche in Umbria, dove da subito è stato avviato dagli assessori competenti, Agabiti in primis, un fitto colloqui con la responsabile dell’ufficio scolastico Antonella Iunti per mettere in pratica le nuove misure di contenimento del contagio. Il punto fermo è il dimezzamento delle presenze nelle scuole superiori: il 50% degli studenti farà didattica a distanza, l’altra metà sarà in classe fisicamente. Come questa misura si articolerà (se cioè attraverso una rotazione o se con una divisione per classi o per sezioni) lo decideranno i vari istituti, di concerto con l’ufficio scolastico.

Trasporti al 60% della capienza

Come è stato sottolineato più volte, non è la scuola in sé a rappresentare veicolo di contagio (gli istituti si sono organizzati garantendo il distanziamento sociale e fornendo i Dpi agli studenti) quanto tutti i momenti accessori: gli assembramenti all’ingresso e all’uscita e quelli sui mezzi di trasporto. Ecco perché l’altra misura decisiva sarà una ulteriore limitazione al tasso di occupazione dei mezzi pubblici: non più 80%, come deciso dal governo a settembre, ma 60%. Su questo fronte, l’assessore ai trasporti Melasecche ha chiarito che tale percentuale potrà essere garantita anche quando si ritornerà alle lezioni in presenza, con l’aumento dei bus, rivolgendosi ai privati: «Noi eravamo pronti già a settembre», ha chiarito.

OSPEDALI COVID E PERSONALE – IL PUNTO SULLA SITUAZIONE UMBRA

Centri commerciali come le fiere

Se sulle scuole ci si è andati leggeri, ben più pesante la misura restrittiva sui centri commerciali, di fatto assimilati agli ‘eventi dinamici’ (sagre, fiere, luna park) oggetto della precedente ordinanza della giunta regionale: massimo una persona ogni dieci metri quadrati, il che significa che ognuno dovrà avere un metro e mezzo di distanza dal vicino più prossimo. La misura dovrà essere garantita da contapersone all’ingresso, con il calcolo del numero massimo di ingressi, in relazione alle dimensioni dei locali. Inoltre: divieto di consumo di cibi e bevande lungo i corridoi; sarà consentito solo nei locali, ai tavoli. Due giorni di tempo per adeguarsi alle direttive, quindi la decorrenza di tali misure sarà dal 22 ottobre.

Chiuse sale giochi, scommesse, slot e bingo

Contrariamente a quanto previsto da Dpcm del governo (che aveva stabilito delle limitazioni orarie), in Umbria saranno chiusi fino al 14 novembre i locali di ritrovo a destinazione non socialmente rilevante (come mangiare e fare acquisti) quali sale giochi, sale scommesse, sale slot e sale bingo. Fra l’altro, questa misura, va in vigore fin dalla mezzanotte di martedì mentre per le altre viene concesso qualche ora in più per adeguarsi.

Divieto di vendita alcolici e chiusura notturna

Vietata la vendita di bevande alcoliche da asporto dalle 18 in poi. Alle 18 chiudono poi anche i distributori automatici H24, se non per latte e acqua. Nei parchi è vietato il consumo di bevande alcoliche e (dalle 18 alle 6)

LA DIRETTA DELLA CONFERENZA STAMPA

Scuole e università (dal 21 ottobre al 14 novembre)

Dovrà essere attivata la didattica a distanza per il 50% degli studenti iscritti presso le istituzioni scolastiche di secondo grado sia pubbliche che paritarie (le scuole superiori).

Saranno poi le scuole a stabilire una sorta di rotazione, in accordo con gli organismi interni, alternando le lezioni in presenza e la didattica a distanza. Saranno erogati anche contributi per l’acquisto di dispositivi tecnologici.

Tale misura vale anche per tutti i corsi professionali in regime di sussidiarietà.

«Ciò consentirà di limitare gli assembramenti sia all’esterno delle scuole sia nei mezzi di trasporto», ha detto la presidente Tesei.

Per le università sono fortemente raccomandate (pur nel rispetto dell’autonomia) le lezioni a distanza per il 70% degli studenti, con la garanzia di lezioni in presenza solo per le matricole.

Garantite invece le lezioni in presenza in tutti gli altri ordini e grado, cioè dal nido alle scuole medie inferiori.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Trasporti (dal 21 ottobre al 14 novembre)

Cala l’indice di riempimento massimo dei trasporti pubblici: dall’ottanta al 60% di riempimento per ciascun mezzo. 

Prima dell’inizio delle lezioni noi eravamo già pronti ad una capienza massima del 60%, con l’incrementazione del numero delle corse. Con la collega Agabiti stavamo facendo i conti e ci rientravamo. Poi il governo ha attuato la misura dell’ottanta per cento. Ma noi siamo pronti. 

Centri commerciali (misure dal 22 ottobre al 14 novembre)

Per i 16 centri commerciali in Umbria): attraverso un protocollo si è stabilito che dovrà esserci un contapersone all’ingresso in modo da garantire un metro di distanza fra una persona e l’altra (una persona ogni 10 metri quadrati nei centri commerciali più grandi, 8 metri quadrati in quelli più piccoli); all’ingresso sarà misurata la febbre; controlli negli spazi esterni, divieto di consumare bevande e cibi all’interno dei corridoi ma solo all’interno delle attività che sono attive nei centri commerciali.

Sale giochi, sale scommesse e sale bingo chiuse (dal 20 ottobre al 14 novembre)

Contrariamente a quanto previsto da Dpcm del governo (che aveva stabilito delle limitazioni orarie), in Umbria tali locali saranno chiusi per il periodo stabilito.

OSPEDALI COVID E PERSONALE – IL PUNTO SULLA SITUAZIONE UMBRA

Le dichiarazioni della governatrice

«Ciò che è stato disciplinato dal Dpcm del governo ovviamente ha valore anche in Umbria, a prescindere dall’ordinanza regionale: in base al decreto legge che ha preceduto gli ultimi due Dpcm le Regioni possono solo restringere le misure».

«Alla luce di ciò noi ci siamo preoccupati di andare a contrastare tutte le forme di assembramento che riguardano soprattutto i giovani».

«Stiamo cercando di tenere aperte le attività commerciali, ma abbiamo bisogno della collaborazione di tutti».

«A breve attiveremo 77 postazioni Covid, che a breve diventeranno 124».

«Se non vogliamo arrivare a un nuovo lockdown dobbiamo fare la nostra parte, ciascuno per quanto di competenza, sia nei rapporti interpersonali (con l’uso della mascherina e del distanziamento), sia nei comportamenti sociali».

«Mi rivolgo ai giovani ma anche alle famiglie, il cui ruolo sarà fondamentale in questi giorni: facciamo tutti insieme questo piccolo sacrificio, per evitare misure più restrittive».

Coletto: «Benefici non saranno immediati»

«Sarà una frenata lenta – ammette l’assessore Luca Coletto – perché i benefici di queste novità saranno misurabili solo fra un paio di settimane. Probabilmente i tempi delle apertura delle scuole sono stati troppo complessi. Ciò non vuol dire gettare la colpa addosso alle scuole, ma rendersi conto che certi assembramenti vanno limitati. E stiamo provando a farlo».

Dario: «L’incremento era previsto»

Il tampone negativo non è garanzia di non contagiosità. Il direttore della sanità si è lasciato andare anche a un riferimento polemico contro chi contestava l’utilità dell’ospedale da campo: «Lo vedete che serve?».

Claudio Dario sta aggiornando sui dati umbri:
qui gli aggiornamenti sulla parte sanitaria della conferenza

COMINCIATA LA CONFERENZA STAMPA

Le anticipazioni sull’ordinanza

 

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