Rifiuti, Asm Terni e la Taric: «Aumento? Poco più del 6%» – Video

Parla il presidente della partecipata Menecali, protagonista mercoledì nel consiglio comunale straordinario su Asm: «II closing in arrivo». Ancora bagarre politica

Condividi questo articolo su

Condividi questo articolo su

Giornata di consiglio comunale straordinario a Terni. Il presidente di Asm Mirko Menecali – ad assistere alla seduta anche il pari ruolo di Umbria Energy, Carlo Alberto Befani – è intervenuto a palazzo Spada dopo la richiesta delle minoranze per avere delucidazioni sul piano industriale. Il tutto dopo l’aggregazione industriale con il Gruppo Acea e il perfezionamento del I closing. Focus anche sulla richiesta di revisione ad Auri per il Pef 2022/2025 e l’aumento della tariffa corrispettiva, la Taric. Come da previsione le polemiche non sono mancate a livello politico.

ASM TERNI, SI ATTENDE IL II CLOSING
ASM CHIEDE LA REVISIONE DEL PEF 2022-2025

Il consiglio comunale

Bagarre

Ad esporre le motivazioni della richiesta ci ha pensato il capogruppo M5S Federico Pasculli, in particolar modo ricordando un passaggio: «La maggioranza di azioni resterà in mano all’Ente, ma con il patto parasociale firmato il controllo pubblico è venuto meno. E di Acea non c’è nessuno». Tema più volte tirato in ballo anche da Alessandro Gentiletti. Il presidente del consiglio comunale Francesco Maria Ferranti ha fatto presente che sì, l’input per la multiutility romana è partito, ma è stato risposto che le tempistiche di svolgimento del consiglio odierno non combaciano con la redazione del piano industriale. «Ecco la risposta a Terni di Acea, non rispettosa. Ed il piano di ristrutturazione dei debiti non è mai arrivato. Qui non facciamo trenini né cantiamo Champagne» (il riferimento era per Ferranti e la famosa cena in casa Asm del 20 dicembre, ndr), la replica del consigliere di Senso Civico. Sponda FdI Patrizia Braghiroli ha aggiunto che «ad oggi il piano industriale non è a disposizione perché l’operazione non è perfezionata, avevamo chiesto alle minoranze di indietreggiare e questa discussione è inutile». Bagarre dietro l’angolo. Anche perché entra in azione Emanuele Fiorini (Gruppo Misto): «Opportuno e sconcertante l’intervento della Braghiroli».

6 DICEMBRE, PRIMO CLOSING PERFEZIONATO
IL CHECK DELLA CORTE DEI CONTI

L’opposizione

Le polemiche

Per Luca Simonetti (M5S) sono state «spremute le tasche dei cittadini. Asm ha richiesto ad Auri un piano di adeguamento economico con il Pef. C’è un solo punto all’ordine del giorno perché non c’è più la maggioranza, i consiglieri della Lega non danno più appoggio alla maggioranza. Come volete risolvere le bollette esose della Taric? Mai vista una tariffa puntuale che fa lievitare il costo». Si sviluppa poi una polemica personale tra Ferranti e Gentiletti niente male. Fiorini ha quindi aggiunto che è «venuto meno il fatto che chi più differenzia, meno paga». Valentina Pococacio (M5S) ha parlato del piano regionale dei rifiuti non ancora deliberato. L’assessore alle partecipate Orlando Masselli (FdI) non è rimasto in silenzio: «Scarsa utilità di questo consiglio. Entro i primi giorni di marzo si concluderà l’operazione e si potrà parlare del piano industriale: sarà basato sulle linee strategiche di indirizzo che il Comune ha votato per l’aumento di capitale. E ricordo che già nel 2015 l’amministrazione aveva determinato prima la vendita e poi la ricerca di un nuovo socio».

28 SETTEMBRE 2022: IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA L’OPERAZIONE
LA MAXI OPERAZIONE INDUSTRIALE: PER ACEA FINO AL 49% DELLE AZIONI
«BOLLETTE SU DEL 40%? NO, 14%»

L’assessore Masselli

Menecali, la valorizzazione energetica e la Taric

Infine palla a Menecali: «Non possiamo fare la valorizzazione energetica del rifiuto, lo dice lo statuto. A meno che i soci non cambino idea, devono essere d’accordo entrambi. Per quel che concerne le altre questioni ci sarà l’investimento sulla rete elettrica con l’arrivo dei contatori ‘intelligenti’. Vogliamo mantenere i sistemi di produzione di energia verde: la centrale termica di Alviano sarà valorizzata. Per la pubblica illuminazione siamo in uscita, ma nulla ci vieta di proporre al futuro gestore (Terni Reti, ndr) un piano di project financing per la trasformazione verso una rete smart». Bene. E la Taric? «Mio malgrado ci è imposta dal contratto della gara che abbiamo vinto. La manteniamo, è uno strumento importante per sensibilizzare le persone. Ovvio che la Taric ha la capacità di far aumentare gli abbandoni, ma cerchiamo di fare azioni per farci pagare da quei ternani che si dimenticano di pagare o non sono proprio iscritti come utenza. L’aumento? Sì, del 6% circa. Ma siamo tra i primi 10/15 in termini di raccolta differenziata e con un costo inferiore». Con tanto di citazione delle differenze tra i dati di Perugia, Terni e la media nazionale. Si attende il piano industriale.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli