Terni, bar ospedale: stop al Santa Maria dal Tar, niente ‘sgombero’

Ordinanza del Tribunale amministrativo regionale a poche ore dalla scadenza dell’ultimatum per la struttura esterna: resta la Mebar. Se ne riparla ad aprile 2022

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di S.F.

Richiesta di sospensiva accolta e udienza pubblica per il giudizio di merito fissata al 12 aprile 2022. Di conseguenza non ci sarà alcuno ‘sgombero’ di forza come deliberato dall’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ nel caso l’attuale gestore non avesse liberato i locali entro il 15 ottobre: il Tar Umbria ha detto sì all’istanza della Mebar srl in merito alla bagarre – in corso da un anno ormai considerando la gara vinta dalla Pianeta Food srl – sull’affidamento del bar esterno dell’ospedale di Terni.

Terni, ‘guerra’ sul bar esterno all’ospedale: «Via entro il 15 ottobre o forze dell’ordine»

Pasquale Chiarelli

Gli atti impugnati

Immissione coattiva «nel possesso dei locali con l’ausilio della forza pubblica che sarà messa a disposizione dalle competenti autorità, inibendo l’accesso ai locali da parte di terzi» in caso di bar non liberato entro questo venerdì. Questa la ‘minaccia’ partita dalla direzione del Santa Maria in avvio di settembre e che è finita nelle mani del Tribunale amministrativo regionale: un passaggio arrivato dopo la conclusione dell’iter per l’affidamento quinquennale da quasi 2 milioni di euro. La Mebar srl di Gianluca Milani & C., difesa dall’avvocato Fabrizio Garzuglia e che conduce l’attività da circa vent’anni, ha impugnato due atti: la deliberazione del direttore generale Pasquale Chiarelli del 2 settembre dove ha intimato di rilasciare l’immobile entro le 10 del 15 ottobre e il provvedimento della giunta Tesei (11 aprile 2019) nella parte in cui «dovesse qualificare l’immobile condotto in locazione dalla società ricorrente come bene appartenente al patrimonio indisponibile dell’azienda ospedaliera».

La parte esterna del bar

Il giudizio

Nell’ordinanza cautelare a firma del presidente Tar Raffaele Potenza viene specificato che «l’azienda ospedaliera resistente ha manifestato di non avere interesse alla riconsegna del bene in via provvisoria e prima dell’esito del giudizio». La storia è complessa – già in precedenza era stato coinvolto il Tribunale amministrativo regionale, in più c’è di mezzo anche il tribunale di Terni – e per il Tar «sussiste il periculum lamentato dalla ricorrente, che esercita nei locali in questione l’attività di bar con annessa rivendita ordinaria di tabacchi n. 55, atteso l’approssimarsi del termine posto per il rilascio». Risultato: bilanciamento degli interessi e richiesta di sospensiva accolta. Stop alla delibera di Chiarelli, se ne riparlerà ad aprile del 2022. A difendere il Santa Maria c’è l’avvocato Alarico Mariani Marini.

Bar esterno ospedale Terni, ancora grane: stop aggiudicazione

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