Terni, caos dirigenti: ‘briga’ per Latini

Via le reggenze temporanee a Finocchio e Fattore, bloccati diversi iter. Criticità per la sostituzione

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di S.F.

Revocare – con l’ultimo atto ufficiale, il 100° tondo tondo, dell’ex commissario straordinario Antonino Cufalo – le reggenze temporanee a due dei dirigenti più rilevanti per il funzionamento della macchina comunale il giorno precedente al ballottaggio, di sabato. È successo al Comune di Terni che, proprio nella fase di ingresso del neo sindaco Leonardo Latini, ha perso i ‘titolari’ delle attività finanziarie e dell’urbanistica, edilizia privata e ambiente: niente potere di firma, iter bloccati e situazione non troppo comoda per il 44enne avvocato. Anzi, grana bella sostanziosa.

L’ATTO NUMERO 100 DI CUFALO, 23 GIUGNO: REVOCATE LE REGGENZE ALLA FINOCCHIO E A FATTORE

Stefania Finocchio

Una storia che parte da settembre dopo il raggiungimento della pensione da parte dell’ex dirigente alle attività finanziarie, Elena Contessa, con necessità del Comune di coprire il ‘buco’ con una reggenza temporanea. Anche perché – e vale tutt’ora, visto lo stato di dissesto finanziario – palazzo Spada non può assumere a tempo indeterminato e quindi la procedura utilizzata è stata quella della reggenza, prorogata a febbraio nel caso di Stefania Finocchio (per Marco Fattore caso diverso, ma comunque anche l’avvocato abruzzese è ‘decaduto’ con il colpo di coda di sabato scorso). Ecco, proprio da quel momento sono iniziate una serie di verifiche sull’effettiva regolarità e legittimità dell’iter seguito dal Comune. Con tanto di viaggio al ministero dell’Interno per parlarne a quattr’occhi e capire se ci fossero stati errori di valutazione e interpretazione nell’affidamento temporaneo.

FIORINI (LEGA): «DIRIGENTI COMUNE, IMMEDIATO SOP ALLE PROCEDURE»

Marco Fattore

Il fulcro del discorso In sostanza – spiegava Cufalo a marzo dopo aver letto la relazione del segretario generale Giuseppe Aronica – serviva stabilire certezze per la procedura concorsuale pubblica in vista dell’assunzione di due nuovi dirigenti. Motivo? Fugare ogni eventuale sospetto di terzi di «dilatazione pretestuosa dei tempi delle procedure da parte della pubblica amministrazione. Mettici il dissesto finanziario di mezzo ed ecco i dubbi. Il dirigente alle risorse umane Francesco Saveria Vista – siamo a giugno, post incontro di Roma con il ministero – in una lunga relazione confermava proprio ok alla regolarità tecnica della procedura per l’affidamento degli incarichi, in particolar modo per via della natura ‘extra ordinem’ di carattere eccezionale, di durata limitata ed autoritativo, dovuto per motivazioni imprevedibili. In definitiva, la versione del Comune, «la legittimità dei conferimenti si fonda sulla loro natura limitata in via predeterminata per evitare che l’istituto della reggenza divenga un’attribuzione sine dia mediante proroghe continue, eludendo di fatto la regole delle assunzioni tramite concorso pubblico». Tutto liscio quindi. Tutt’altro, tempo una settimana e la situazione si è rovesciata.

IL COMUNE A CACCIA DI DIRIGENTI

Giuseppe Aronica il giorno della proclamazione di Latini

Il ministero e il passo indietro Arriviamo agli ultimi giorni e Vista sottolinea che «si rileva con soddisfazione che il ministero conferma la possibilità giuridica e la legittimità di attribuire la qualifica dirigenziale purché a tempo determinato, a dipendenti di categoria D. E ciò è molto importante, perché conferma che nessun danno erariale è stato cagionato nei confronti dell’ente. L’attribuzione è ammessa. Quello che, ad avviso del ministero, è da regolarizzare è lo strumento tecnico mediante il quale realizzare l’attribuzione». Problema. Anche perché, spiega lo stesso dirigente, «la durata del contratto dirigenziale deve essere non inferiore a tre anni, mentre il Comune con l’incarico di reggenza temporanea ha voluto risolvere un problema eccezionale e straordinario di copertura del posto per il tempo necessario all’effettuazione del concorso». Qualcosa andava cambiato. Subentra un altro guaio. A chi affidare i ruoli vista la penuria di dirigenti e i pensionamenti in arrivo: «Nessuno – la constatazione – di essi ha una conoscenza specifica delle materie in oggetto delle reggenze temporanee».

LE REGGENZE DELLA DISCORDIA

Antonino Cufalo

Il rischio, Aronica taglia corto Contesto complicato: «I dirigenti rimasti possono essere contati sulle dita di una mano – è ancora Vista che dice la su, proponendo un approfondimento istruttorio con la collaborazione del ministero dell’Interno – e ad alcuni degli stessi già sono state attribuite le funzioni di sostituzione dei dirigenti assenti e, a parere del sottoscritto, sono difficilmente ipotizzabili ulteriori affidamento di compiti. Con il rischio di mancata accettazione dell’incarico nonché di probabili contenziosi per esigibilità di prestazioni oltre ogni ragionevole limite». Aronica prende la via breve: «Nelle more e nell’attesa degli esiti dell’approfondimento istruttorio, appare necessario adottare misure volte a condurre la regolarità tecnica dell’intero procedimento». Insomma, a settembre e febbraio andava bene. Poi il dietrofont nato dal parere del ministero.

SETTEMBRE 2017, LA FINOCCHIO DIVENTA DIRIGENTE ‘A TEMPO’

Leonardo Latini

Lo ‘scontro’ con Vista e la decisione L’ultima parola – 22 giugno, a due giorni dal ballottaggio – è di Aronica, che risponde al parere di Vista e, di fatto, chiude la questione: «Lei conferma il proprio convincimento sulla regolarità tecnica delle procedure intraprese e quindi sembra propendere (almeno così a me appare) per un mantenimento delle medesime nonostante il parere del ministero, richiesto proprio dal Comune». Quindi? «Il parere di legittimità del segretario generale è volto a stabilire la legittimità generale o meno dell’istituto della reggenza o, comunque, dell’attribuzione della qualifica dirigenziale a funzuionari di categoria D. Su ciò si è avuto il parere favorevole del ministero. Cosa ben diversa è lo strumento tecnico che si sarebbe dovuto usare per l’attuazione in concreto della reggenza che attiene alla regolarità tecnica, cosa ben diversa dalla legittimità. Mi permetto di segnalare che non si può non prendere in considerazione il parere del ministero dell’Interno». Si arriva ai fatti più noti: Aronica propone la sospensione delle due reggenze con l’attribuzione ad interim ad altri dirigenti nonostante le criticità evidenziate da Vista.

ESTATE 2017, LO STOP ALLE ASSUNZIONI

La situazione dei dirigenti del Comune al giugno 2018

La soluzione e la palla a Latini Il succo del caos è tutto in una frase di Aronica: «Ritengo che una situazione eccezionale si debba fronteggiare con una soluzione altrettanto eccezionale». Ovvero il ‘taglio’ di Finocchio e Fattore in un momento molto delicato – inutile spiegare il perché – per l’amministrazione conunale. Altra questione da prendere in mano il più presto possibile per Latini: «Invito lei e il Gabinetto, ciascuno per le relative funzioni, a prospettare al sindaco la questione con estrema urgenza qualora il commissario non potesse oggettivamente occuparsene». Cufalo ha firmato la revoca, al resto – leggasi colloqui con i diretti interessati in primis – ci penserà il 44enne avvocato.

Sindaco in azione Nel contempo le attività che seguiva la Finocchio – avvisi di accertamento in primis, mandati per i rimborsi dei soggetti che hanno fatto parte dei seggi elettorali – sono bloccate e giovedì pomeriggio Elisabetta Magnanimi (possibile neo dirigente all attività finanziarie) sarà a palazzo Spada per il colloquio. Finché il Comune non approverà il bilancio ‘riequilibrato’ non potrà assumere a tempo indeterminato, salvo procedure particolari. Discreto caos.

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