di S.F.
La città attende la realizzazione del PalaTerni e nel contempo è alle prese con un’atavica carenza di strutture sportive – c’è poi il discorso dello stato di alcune palestre e del camposcuola, di certo non cose di cui vantarsi – di livello. Mentre il numero uno del Coni Giovanni Malagò era in visita al cantiere del Foro Boario, a un chilometro di distanza dopo mesi di sospensione è ripresa l’attività al pala Di Vittorio per le opere di miglioria legate al bando ‘Sport e periferie’ del 2016: rispetto alle previsione originarie la storia si è protratta per un bel po’ di tempo per diverse ragioni, tecniche ed economiche.
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Si riprende dopo la sospensione estiva
Da giovedì è attiva in cantiere la Costruzioni Generali Parrella – c’è stato uno specifico affidamento – per la sistemazione del piazzale esterno, mentre ciò che resta da fare per la pannellatura è in mano alla Tuccillo Francesco e Umberto srl di Cardito di Napoli: sono loro nell’autunno 2020 ad essersi aggiudicati l’appalto in Ati con la Imarg Ascensori srl per un importo contrattuale da 124 mila euro grazie ad un ribasso del 28,44%. Si parla della realizzazione di una tettoia in carpenteria metallica da 40 metri per 10 (12 in altezza), il montaggio dell’ascensore, l’abbattimento delle barriere architettoniche e il restylibg dell’ingresso. In origine, come indicato dal cartello di cantiere, si parlava di 90 giorni per l’ultimazione. Non è proprio andata così. Di mezzo anche una perizia di variante con aumento dei costi per cause impreviste.
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Problemi anche economici
Di fatto nel periodo estivo il cantiere è rimasto fermo. Motivo? La solita difficoltà del momento – vale anche per altre opere, anche il PalaTerni come specificato giovedì in conferenza – per l’approvvigionamento dei materiali per la struttura metallica, l’aumento dei prezzi e anche i trasferimenti dei fondi da ‘Sport e Salute’ del Coni, oltre che guai in ragioneria comunale. In estrema sintesi c’è stato un blocco nei pagamenti alla Tuccillo che ha portato alla richiesta temporanea di stop. Ora la situazione si è sbloccata e le operazioni sono riprese: da ciò che si apprende lo stato di avanzamento è circa all’85%. All’appello mancano il collaudo dell’ascensore, la pannellatura e la sistemazione del piazzale in corso. Tempistiche? Possibile – meglio andarci cauti considerando i precedenti – che si chiuda entro la fine di settembre. Un po’ di mesi dopo rispetto a marzo 2021 come era previsto in origine.
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