Malagò al PalaTerni: «Bene. Intercettate nuovi sport perché la concorrenza è forte»

Il numero uno del Coni dispensa ‘consigli’. Al Foro Boario stato di avanzamento vicino al 40% e cronoprogramma rispettato

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Visita illustre giovedì mattina al cantiere del nuovo palasport. In città per un check al Foro Boario in merito ai lavori della PalaTerni srl è giunto Giovanni Malagò, presidente nazionale del Coni: ‘tour’ generale dalle 11.30 con tanto di scopertura di una targa celebrativa per ricordare il suo passaggio. Numerose le autorità istituzionali e sportive presenti per l’occasione, tutte accolte dai rappresentanti della società concessionaria con in testa il numero uno Simon Pietro Salini e il vicepresidente Sergio Anibaldi: «Siamo al 36-37% nello stato di avanzamento, il cronoprogramma è rispettato». Vale a dire consegna entro l’ottobre 2022 con spinta per anticipare a giugno.

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Malagò si presentato puntuale alle 11.20 al cantiere, quindi un rapido scambio con l’amico Salini, una battuta con i numerosi giornalisti presenti e colloquio privato di un quarto d’ora con Latini, Salvati (sindaco e vice del Comune di Terni), Morroni, Agabiti (vicepresidente della giunta e assessore regionale allo sport), Anibaldi, Salini, il presidente regionale del Coni Ignozza e il vicepresidente della Ternana Tagliavento. Dopodiché ‘viaggio’ verso la ‘cavea’ del palazzetto e chiacchiere varie, politiche e non: «Si aspettava questo momento da qualche decennio, finalmente è arrivato – ha esordito il numero uno del Coni – e qui ci sarà una cittadella dello sport. Secondo me sarà di grande successo». Inevitabile parlare del progetto stadio per la Ternana: «Un impianto storico. Anche altre società hanno situazioni analoghe, credo che sia all’ordine del giorno anche questo». Successivamente ritornerà sull’argomento elogiando il presidente Stefano Bandecchi.

LA FOTOGALLERY DEL TOUR DEL PRESIDENTE DEL CONI

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Nuove discipline, entertainment e concorrenza. Il siparietto

Tutto liscio per il momento. Malagò tuttavia ci ha tenuto a mettere in evidenza un paio di aspetti da non trascurare in merito al palasport: «Si sono allineati i pianeti per lo stato attuale. Nel 2018 dissi che non si poteva proseguire in quel modo. Ricordo che il pubblico da solo non è in grado di farcela, poi è chiaro che il privato chieda qualcosa in cambio: ritengo che ci sia una giusta integrazione delle attività commerciali». In rapida successione il numero uno del Coni ha ringraziato tutti coloro che si sono prodigati per lo sviluppo del progetto, poi l’invito: «Qui si possono creare sinergie formidabili, siamo a 45 minuti da Roma. Ma per farlo serve andare sulle nuove discipline sportive, come ad esempio (citata Foligno con un evento dai grandi numeri) la danza sportiva. Inoltre serve trovare un posto per fare attività di pattinaggio a rotelle, anche lo skate». Non solo. Per Malagò «occorre intercettare circuiti anche per l’entertainment e ci vuole una persona professionista per farlo». Si è parlato anche di Terni e Umbria cuore verde d’Italia: «Ok, ma bisogna investire in poche e mirate strutture». Altro ‘consiglio’ per tutti in tal senso: «Accelerate le procedure». Da segnalare un breve e simpatico siparietto con l’assessore regionale Melasecche quando Malagò si è esposto su Pisa e un progetto legato alla Fick, la Federazione italiana canoa kayak: «Non facciamo scherzi, c’è Piediluco», è intervenuto dalla prima fila l’ex titolare ai lavori pubblici del Comune di Terni. Malagò ha sorriso e ha prontamente risposto: «C’è kayak e canottaggio, non facciamo confusione». Un po’ perplesso il sindaco.

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Il PalaTerni e le medaglie olimpiche umbre

Come noto, salvo sorprese, nel 2023 al palaTerni si svolgeranno i campionati mondiali paralimpici di scherma. Malagò tuttavia ha parlato di ciò che potrebbe accadere per l’evento inaugurale: «Sarebbe bello avere una partita internazionale, ma devo verificare il calendario». Basket o pallavolo? Possibile, si vedrà. Non sono le uniche opzioni. Il numero del Coni poi si è preso gli applausi quando ha detto che «bisognerà invitare Diana Bacosi e Agnese Duranti, che hanno vinto due splendide medaglie olimpiche a Tokyo per l’Umbria». Dimenticato Riccardo Menciotti? «No, io mi occupo dei normodotati. C’è Luca Pancalli invece per gli atleti con disabilità. Comunque Menciotti è un gigantissimo». Giusto ricordarlo. Non è passata inosservata l’assenza dell’assessore comunale allo sport Elena Proietti, impegnata al primo tavolo su turismo e sport outdoor.

La visita di Malagò al PalaTerni nel racconto in foto di Mirimao

Avanzamento al 37%. Difficoltà approvvigionamento

Da contratto l’opera deve essere completata entro ottobre 2022 ma, come già annunciato nei mesi scorsi, l’obiettivo è anticipare a giugno: «Purtroppo abbiamo avuto il Covid e poi ci sono state le olimpiadi, Malagò è potuto venire solo ora. Dalla sua lamentela – a parlare è Salini – del 2018 le cose sono andate bene, oggi non si tratta della posa della prima pietra ma di un cantiere vero e proprio. Alcune parti commerciali sono già terminate e l’augurio che è alle prossime olimpiadi possano partecipare atleti che si sono allenati qui». A seguire nel dettaglio tutte le procedure e gli stati di avanzamento è Anibaldi: «Ricordo che ci sarà posto per 4.300 in funzione sportiva e 5.500 per gli spettacoli; c’è già l’omologazione per basket, calcio a 5 e pallavolo, le specialità con le normative più stringenti». Capitolo tempistiche: «La consegna dell’area c’è stata il 3 novembre del 2020 e siamo al 36-37% al momento. Per ottobre 2022, da contratto, è concluso. Anticipazione a giugno? Il cronoprogramma lo stiamo mantenendo e l’impegno resta, ci sono state difficoltà internazionali in particolar modo per l’approvvigionamento dei materiali. Riqualifichiamo una zona complessiva di nove ettari». In rappresentanza della fondazione Carit c’era il vicepresidente Massimo Valigi: «Siamo attenti alle aspettative del territorio. La cosa importante è che il progetto è rilevante anche per l’attenzione che si riserva alle categorie più fragili».

IL CANTIERE DEL PALASPORT (NON AREE COMMERCIALI), LO STATO DELL’ARTE – VIDEO

La dimensione identitaria

A parlare per la Regione ci ha pensato Morroni: «Questo intervento ha un valore esemplare per diversi aspetti. In primis il rigoroso rispetto del cronoprogramma, in questo modo si permette di recuperare – il discorso è in generale, pur partendo dal palaTerni – al Paese i ritardi in termini di ammodernamento delle strutture. C’è poi la ricucitura del tessuto urbano e, infine, la qualità dell’opera. Doterà il centro Italia di un impianto qualificato e di grande caratura». Latini ha ringraziato Malagò per la presenza e ha ritirato in ballo la questione stadio: «Vogliamo far diventare l’area il vero cuore verde d’Italia. Il progetto nasce dalla precedente amministrazione ed è stato portato avanti con determinazione dall’attuale: un lavoro che si colloca in una dimensione identitaria perché Terni deve riscoprirla, ci sono dei capisaldi come la dinamicità e la voglia di fare sport. Lo sport rappresenta un volano di rilievo e in quest’area ci sono potenzialità enormi. Il disegno più ampio – ha aggiunto – è avere un centro sportivo con palazzetto, piscine e nuovo stadio: speriamo che quest’ultimo possa andare in porto perché così avremo un qualcosa di unico». Anibaldi e Salini hanno poi voluto pubblicamente dar risalto alle maestranze impegnate nella costruzione della struttura: «Tutti i subappaltatori sono umbri. Non sempre è questione di speculazione come si pensa: creare economia è fondamentale». Il vicepresidente della PalaTerni ha infine spostato l’attenzione su un dettaglio: «Abbiamo il compito di realizzarlo al meglio. Ad agosto è stato completato uno studio ingegneristico di quattro mesi per la prevenzione incendi e la rispondenza al fuoco senza costi periodici». Buffet finale, foto ricordo e giro chiuso. Con invito formale per l’inaugurazione a Malagò lanciato pubblicamente. Di questi tempi, fra un anno, il palaTerni dovrebbe già essere già realtà.

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Il resoconto numerico del progetto

La costruzione del nuovo palasport copre un’area di 6.727 metri quadrati (superficie coperta in pianta, in totale 8.500), più 5.000 metri quadrati per edifici di uso commerciale. I posti a sedere per attività sportive sono 4.320 oltre alla palestra di allenamento con ulteriori 100 posti; per le attività di spettacolo si sale a 5.500. Gli spettatori per eventi esterni sono 4.000 con 924 stalli per i parcheggi auto. L’intervento da oltre 16 milioni di euro – ricorda la Salc – prevede «il cofinanziamento pubblico all’opera di 3 milioni 520 mila euro ed è assicurato per 2 milioni dal contributo della fondazione Carit e per 1 milione 520 mila euro da fondi comunali. La durata complessiva della concessione è di 30 anni».

«Grazie alla Lega, Terni non è più la cenerentola della regione»

Plaudono i consiglieri comunali della Lega di Terni, al percorso avviato: «Continua la costante azione di miglioramento che la Lega sta portando avanti con opere ed infrastrutture che hanno un ruolo strategico per lo sviluppo economico del territorio. La visita di Giovanni Malagò, al cantiere del PalaTerni dove entro ottobre 2022 sorgerà un palazzetto dello sport di ultima generazione e all’avanguardia sotto tanti punti di vista – affermano -, testimonia la fondamentale importanza della struttura che sta nascendo a Terni. I lavori procedono spediti e finalmente tutto quello che sognavamo da bambini sta diventando realtà. Terni avrà un palazzetto polifunzionale che oltre a poter ospitare competizioni sportive nazionali ed internazionali, di diverse discipline, potrà diventare anche il fulcro per l’organizzazione di grandi eventi, musicali e teatrali.  I grandi spettacoli e le grandi tournee – aggiungono i consiglieri leghisti – potranno arrivare a Terni e questo farà sicuramente da volano e traino per il settore turistico, per quello culturale e per tutto l’indotto. La nostra posizione è strategica e baricentrica, a due passi da Roma, e questo consentirà al PalaTerni di diventare un riferimento per tutto il centroItalia. Questa amministrazione si è impegnata fin dal suo insediamento per dare a Terni questa importante possibilità, una città ambiziosa, di alto livello, merita delle strutture adeguate e degne del territorio dove sorgono. Il palazzetto dello sport ci permetterà di colmare quel gap che per anni non ci ha permesso di essere protagonisti, anche nell’organizzazione di eventi sportivi di primo piano che richiedono determinate capienze o caratteristiche strutturali. Terni, grazie alla Lega, non è più la cenerentola della regione e sarà un punto di riferimento per l’Umbria e per tutto il centro Italia».

La minoranza in tackle

Nel pomeriggio sono i gruppi consiliari di minoranza ad attaccare sul tema: «È bello vedere la città unita intorno a un’opera come il PalaTerni. Un’infrastruttura strategica per la città avviata dalla precedente amministrazione, che ha trovato continuità tramite il lavoro di quello stesso assessore Melasecche che la Lega ha messo alla porta recentemente. Troviamo pertanto fuori luogo le uscite trionfali – sottolineano M5S, Pd, Senso Civico e Terni Immagina – di singole forze politiche di maggioranza, considerando che fino all’ultimo nel centrodestra c’è chi ha fatto di tutto per sabotare questa opera, proponendo soluzioni alternative tutte da costruire che avrebbero mandato all’aria l’iter avviato e le risorse reperite dalla giunta Di Girolamo nel 2016. Ipotesi scongiurata dal senso di responsabilità di tutte le minoranze in consiglio comunale, che hanno messo da parte i colori politici per dare forza all’unica ipotesi credibile esistente, nonostante il silenzio ambiguo di gran parte della giunta, del sindaco Latini e dell’assessora allo sport Elena Proietti, che proprio oggi era assente alla visita del cantiere tenutasi alla presenza di Giovanni Malagò. Ci fa piacere – concludono – che alla fine il buonsenso abbia prevalso. Ora ci aspettiamo che questa amministrazione sappia gettare le basi per la realizzazione del nuovo stadio, con la stessa capacità utilizzata dalla giunta precedente di avviare un percorso importante per la città che sta trovando compimento sotto un’amministrazione di un altro colore politico».

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