Fontana piazza Tacito, chiuso cerchio mosaici «Trattatela bene»

Ternii – Nelle prossime ore sarà ultimata la posa dell’ultimo segno, il cancro. La situazione nei sotterranei. La restauratrice Tomasi: «Amatela come fosse vostra»

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di S.F.

Ci vorranno ancora mesi – la consegna c’è stata nell’estate 2019 – per la chiusura definitiva del lavoro considerando ciò che resta da fare nei locali sotterranei. Molto meno per il completamento della posa della superficie musiva, una copia rispetto all’originale a firma Corrado Cagli: si parla della fontana di piazza Tacito ed in particolar modo del mosaico. Lunedì è stata avviata la sistemazione del cancro, l’ultimo segno zodiacale mancante. In azione c’è il Raggruppamento temporaneo di imprese – i vincitori per la VI° fase del recupero – che vede coinvolti la Carla Tomasi srl, lo Studio Crc di Paolo Pastorello e Anna Borzomati: a parlarne è proprio la prima, restauratrice di beni culturali.

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La riproduzione della firma del Cagli

La copia ed il materiale

A stretto giro, dai primi giorni di luglio, il gruppo di lavoro andrà via. Il loro compito è di fatto ultimato al netto di alcuni dettagli da limare: «Il lavoro ha seguito due filoni. Da una parte – spiega la Tomasi – lo stacco ed il recupero dell’opera originale di Corrado Cagli, dall’altra la realizzazione della copia in modo fedele con gli stessi materali lapidei usati dal maestro e con andatura diagonale, un’innovazione dell’artista che è stata seguita. A breve potrà essere vista nella sua ideazione originaria con l’acqua che scorre sopra per darle una bella luminosità e profondità di colori: se trattata adeguatamente non sarà dannosa ma, al contrario, proteggerà la superficie». L’aggiudicazione ci fu il 13 giugno 2019 per un importo di poco superiore ai 600 mila euro. Poi lo stacco, il Covid, le interruzioni e i tempi che si sono allungati con ripresa durante la primavera.

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Si lavora nei locali sotterranei

La protezione

In molti si chiedono quanto potrà rimanere – d’altronde i precedenti non sono molto incoraggianti – in queste condizioni una volta terminate tutte le opere, compreso il sistema idraulico, elettrico per l’illuminazione e il posizionamento del castello centrale: «Sulla superficie verrà steso – sottolinea la Tomasi – un protettivo adeguato al materiale lapideo per un certo tempo, valutabile in un anno. Servirà una leggera manutenzione che consisterà in un trattamento biocida, preferibilmente fatto da un restauratore. Quindi la nuova stesura. Tutto ciò è poco dispendioso e invasivo: così la fontana potrà mantenere le sue caratteristiche tecniche. Il problema principale del passato sono stati i depositi di calcare perché la fontana è stata sempre pulita con gli acidi. La conseguenza è che il materiale lapideo è stato eroso, le tessere erano ridotte a 1 millimetro e in modo non omogeneo». Scoperta – segno del cancro – anche la riproduzione della firma del Cagli. Ci saranno le operazioni di finitura, come ad esempio la stuccatura interstiziale delle tessere (ora applicate su una malta). La canalina per l’acqua è già stata impermeabilizzata.

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Il ‘consiglio’ ai cittadini

C’è un messaggio che la Tomasi – in mattinata protagonista con l’assessore Salvati per un check della situazione – vuol lanciare in particolar modo: «Noi abbiamo amato questo mosaico conoscendolo giorno per giorno. Quando verrà restituito alla cittadinanza – ci tiene a specificare – sarà bello e spero che i cittadini ne godano appieno. E di amarla come una cosa propria, trattandola con quei piccoli accorgimenti di cura. Ad esempio non gettandoci cose. L’originale era bellissimo, ma anche fare la copia è stata un’impresa». Ancora da delineare la futura musealizzazione del mosaico originale.

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