Comune Terni, c’è il rendiconto di bilancio 2022: disavanzo da 25 milioni di euro

Azzerato il risultato positivo per via del Fal, il Fondo di anticipazioni di liquidità

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di S.F.

Il prospetto di bilancio

«Il conto del bilancio dell’esercizio 2022 si chiude con un disavanzo di amministrazione di 25.789.698 euro a causa dell’applicazione dell’articolo 16 commi 6-ter–6-sexies del decreto legislativo 115/2022, ‘Decreto Aiuti bis’ che statuisce l’obbligo per gli enti locali in dissesto finanziario che abbiano eliminato il Fondo di anticipazioni di liquidità (Fal) di istituire, in sede di rendiconto 2022, un apposito fondo nel quale accantonare un importo pari alle anticipazioni di liquidità incassate negli esercizi precedenti e non ancora rimborsate alla data del 31 dicembre 2022». Che, per il Comune di Terni, valgono oltre 27,3 milioni: questo l’esito del rendiconto 2022, approvato nel primo pomeriggio di mercoledì a palazzo Spada. La questione è nota da tempo e il primo allarme sul tema lo lanciò la dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci.

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L’azzeramento, il ripianamento e il conto economico

Gli uffici della Daf – la responsabile del procedimento è la dottoressa Alessia Almadori, coinvolta anche la collega alle partecipate Giulia Scosta e il dottor Sandro Mariani per gli agenti contabili, tutte posizioni di elevata qualificazione – spiegano nel complesso documento che il «disavanzo tecnico prodotto dall’istituzione del Fal pari a 27.321.468 euro (fondo che deriva da atti e fatti antecedenti al dissesto) azzera il risultato positivo che l’ente ha prodotto nel 2022, prima dell’inserimento dell’accantonamento in argomento, pari ad 1.531.770 euro». Bene, come si risolve dunque? In realtà anche questa tematica è stata trattata nelle scorse settimane a più riprese. La cifra potrà essere ripianata in un massimo dieci rate annuali costanti «proponendo al consiglio comunale di finanziare la quota di disavanzo per l’esercizio 2023, immediatamente da applicare al bilancio di previsione 2023-2025, approvato con delibera di consiglio comunale del 6 aprile, mediante il prelevamento dal fondo rischi passività potenziali». Per il resto c’è un risultato positivo di oltre 21 milioni per il conto economico, un patrimonio netto da 254,7 milioni di euro ed un fondo di dotazione da quasi 170 milioni.

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Palazzo Spada

La mancata parificazione

Non poteva mancare un passaggio sui problemi con Unicredit: nel documento si parla di una presa d’atto della «sostanziale riconciliazione dei saldi con il tesoriere nonostante la mancata parifica per effetto dell’esistenza di una differenza di 800.610 euro  cui alla sentenza della Corte dei Conti, sezione giurisdizionale Umbra, 41/2022, pari al potenziale debito dell’Ente, eventualmente da regolarizzare ad esito negativo del giudizio in corso». Del tema se ne parlerà in consiglio comunale.

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Masselli e Filipponi

«Situazione delicata»

A commentare i conti di palazzo Spada è il capogruppo Pd Francesco Filipponi, tra i più attivi nei vari confronti con Masselli sul tema: «Come avevamo ampiamente previsto in sede di discussione delle questioni finanziarie, il conto del bilancio dell’esercizio 2022 del comune di Terni, si chiude ufficialmente con un disavanzo di amministrazione di 25.789.698 euro. Sulla sentenza 41/2022 è pendente un ricorso alle sezioni riunite, che potrebbe terminare con un ulteriore esito negativo, in quanto l’Osl ha presentato da oltre quattro mesi il rendiconto. Infine la nuova amministrazione dovrà fare i conti con tutta la parte del credito non transato dall’organismo di liquidazione, di cui è stata accantonata una quota del 50%. Questo quadro è stato più volte descritto nei nostri interventi, e puntualmente si è verificato. Dopo cinque anni di amministrazione la situazione di bilancio dell’ente risulta assai grave e delicata, per certi aspetti molto peggio del 2018, venendo meno a breve l’ausilio dell’organismo di liquidazione. Va infine – conclude – anche puntualizzato che a nulla servono le sparate tese all’incarico ai dipendenti comunali alle riscossioni coattive. L’incapacità di incasso cronica dell’ente non si risolve con le uscite stampa pirotecniche, si affronta con la buona politica e con una strategia tesa all’esame puntuale e giornaliero delle riscossioni». Nuove puntate a stretto giro.

La preoccupazione

Il tema è trattato anche da Francesca Arca e Gianfranco Mascia, rispettivamente candidata Civica Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde Terni: «Esprimiamo grande preoccupazione per il disavanzo da 25 milioni di euro nel rendiconto di bilancio del comune di Terni. Dopo cinque anni di amministrazione di destra, la situazione di bilancio è gravissima. La nuova amministrazione, di cui Europa Verde vuole far parte, dovrà fare della buona politica e buona gestione il punto di partenza per il bene delle cittadine e i cittadini di Terni. Serve una strategia tesa a risolvere la situazione in modo concreto, evitando di scaricare il peso della crisi sui dipendenti comunali».

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