Perugia, stadio Curi: conferme sul restyling

Il progetto prevede la realizzazione di quattro torri ai lati delle due curve, come il Ferraris di Genova. Ma i tempi sono comunque lunghi

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Da ambienti comunali arrivano conferme parziali alle indiscrezioni delle ultime ore circa il rinnovo e la rimodulazione della convenzione con il Perugia Calcio e il relativo progetto di riqualificazione dello stadio «Renato Curi».

Santopadre, Romizi e Abodi

Stretto riserbo La rilevanza della questione obbliga i diretti interessati a quel minimo di riservatezza che serve prima di poterne parlare ufficialmente, sviscerando i dettagli dell’operazione. Ancora prematuro, quindi, parlare di avvio dei lavori, ma il progetto c’è. La questione è di diretta rilevanza del Sindaco Andrea Romizi, che la segue con Emanuele Prisco, assessore allo Sport. Nessuno vuole parlare, ma è noto che fra gli obiettivi programmatici dell’amministrazione ci sia proprio la cessione dello stadio al Perugia Calcio. Non è ancora chiaro quale sia la formula, se una concessione per 99 anni o una vera e propria alienazione, ma si cammina lungo questa strada.

Cessione e riqualificazione Del resto, il Curi nacque proprio al servizio della squadra di calcio. Ed è giusto che il legame fra impianto e società sia ancora più stretto, sottolineano dall’amministrazione comunale. In questo modo il Perugia potrebbe valorizzarlo e al tempo stesso trarne introiti importanti, con operazioni di marketing e merchandising. La cessione – puntualizzano da Palazzo dei Priori – andrebbe comunque valorizzata dalla possibilità di «completamenti strutturali e funzionali», compatibili e coerenti con l’anima sportiva e di pregio naturale di tutta l’area di Pian di Massiano.

Lo stadio di Genova

Le torri come a Genova Non solo cessione, quindi, ma completamenti strutturali e funzionali. Se tutto andrà come nelle intenzioni di società e amministrazione, gli spalti del ‘Curi’ saranno coperti ai 4 lati. Accanto alle curve, in corrispondenza dei quattro angoli, saranno erette quattro torri – come quelle dello stadio Ferraris di Genova – all’interno delle quali potranno essere realizzati negozi e punti ristoro o addirittura strutture ricettive. Le indiscrezioni – rilanciate nel weekend dal giornalista Antonello Ferroni – parlavano di firma imminente e di partenza immediata dei lavori. Probabilmente ci vorrà un po’ di tempo in più, ma il percorso sarebbe segnato. Saranno necessari anche interventi straordinari in corrispondenza delle strutture di sostegno, alcune delle quali arrugginite.

Lavori anche nella sede Una parziale operazione di rilancio del complesso sportivo di Pian di Massiano è stata già condotta con il museo e i campetti nell’antistadio. E continuerà con altri interventi. È noto infatti che al presidente Massimiliano Santopadre non piacciano molte delle cose che ha trovato a Pian di Massiano. Lo disse anche nella conferenza stampa di gennaio, spiegando che i soldi di Mancini, Zebli e Drolé non sarebbero stati investiti tutti sul mercato. Dove? Innanzitutto nella sede. Gli uffici sono allocati in prefabbricati piccoli, angusti e maleodoranti: è intenzione del presidente rifarli in muratura con un nuovo layout. Previsti interventi anche a beneficio del settore giovanile, sia nelle strutture sportive sia per i ragazzi che il club tiene a convitto. Infine, una nuova palestra, che sia finalmente all’avanguardia. Poi, firmata la convenzione, si penserà allo stadio. Magari con l’aiuto di uno degli sponsor del Grifo, che di stadi se ne intende: costruirà infatti il nuovo stadio e la cittadella sportiva di Yaoundé, la capitale del Camerun, dove tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 si svolgerà la fase finale della Coppa d’Africa.

Al servizio della passione (e della fede) A prescindere di ciò che accadrà, qualcosa va fatto al ‘Curi’, che dimostra tutti i suoi anni. Nell’impianto molte cose mancano o sono strutturalmente inadatte (basti pensare al settore disabili, recentemente reso più accogliente dalla società). Altre sono vecchie vecchie e logorate dai 42 anni in cui il Curi è stato fedele servitore della causa biancorossa. E non solo. Oltre alle partite del Perugia, lo stadio Curi ha ospitato cinque partite della Nazionale Maggiore: l’ultima nel 2014, amichevole e allenamento aperto al pubblico, prima degli sfortunati Mondiali in Brasile; la prima nel 1983 (Italia-Cipro 3-1), valida per le qualificazioni agli Europei dell’anno dopo. Grande festa nel 1996: la Nazionale venne a celebrare la promozione in A dei biancorossi con Italia-Georgia, valida per le qualificazioni ai Mondiali di Francia ’98: il gol della vittoria fu di Fabrizio Ravanelli, perugino doc. I colori azzurri sono entrati di recente al Curi in occasione della amichevole fra Italia under 20 e rappresentativa di serie B). Ricordiamo anche la sfida fra Cascia e Norcia, rinviata per il terremoto. Non solo calcio: negli anni Ottanta e Novanta lo stadio di Pian di Massiano è stato scenario di alcuni storici concerti (Miles Davis, Sting, Carlos Santana, 3 volte Vasco Rossi) e addirittura della messa officiata da Papa Giovanni Paolo II.

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