Terni, parco Cardeto: nuovo Pef, ‘bocciato’ il precedente

Si rimette mano al Piano economico finanziario dopo i problemi degli scorsi mesi. Campi sportivi ok, problema pompa calore per gli spogliatoi

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di S.F.

Il progetto revisionato nel 2020

I lavori Pnrr – in corso il IV lotto prestazionale per lo sviluppo all’ultimo livello del ristorante/bar rooftop – in corso dall’estate 2023, lo stato dell’impiantistica sportiva, i costi, il nodo spogliatoi, la manutenzione del verde, gli affidamenti per la gestione, i problemi che persistono e, per non farsi mancare nulla, un pizzico di scontro politico che non manca mai. Due ore di confronto mercoledì mattina in Comune a Terni sul parco ‘Galigani’ di Cardeto, più che attenzionato ormai da anni e da quattro mesi in capo a Terni Reti. A dare la notizia alla fine è l’amministratore unico della partecipata di palazzo Spada, Alessandro Campi: si rimette mano al Pef, il piano economico-finanziario.

IL PROGETTO REVISIONATO NEL 2020: C’ERANO PADEL E BMX
FEBBRAIO 2023, GESTIONE A TERNI RETI: IL PEF ORIGINARIO

Campi in commissione

I lavori in corso e il termine

Il tema odierno erano i lavori da poco più di 600 mila euro legati al Pnrr poi, come ampiamente prevedibile, il discorso si è allargato e non di poco. Bene, cosa è emerso? Il funzionario tecnico Federico Nannurelli, il Rup, ha in sostanza fatto presente che i lavori stanno procedendo regolarmente, l’andamento è in linea con il cronoprogramma e con ogni probabilità «riusciremo a consegnare l’ultimo livello della struttura prima della scadenza prevista per il 5 febbraio 2024». Vedremo se davvero andrà così. Gli altri due piani saranno invece ultimati con il cofinanziamento comunale da oltre 400 mila euro (l’intera operazione vale 1 milione tra Pnrr ed esborso di palazzo Spada) a partire dal prossimo anno: «Ancora non hanno una definizione delle funzioni». Magari ci potrà andare anche una palestra, come ‘suggerito’ a mo’ di esempio da Agnese Passoni (AP). Pioggia di domande per l’ingegnere del Comune da parte di Valdimiro Orsini (Terni Masselli sindaco), Roberta Trippini (AP), Pierluigi Spinelli (Pd), Andrea Sterlini (AP), Raffaello Federighi (AP) e Federica Mengaroni (AP), mentre Marco Cecconi (FdI) e Francesco Maria Ferranti (Forza Italia) hanno voluto rimarcare la storia della vicenda: giocoforza il dibattito si è sviluppato anche per ciò che concerne i problemi del passato, la decennale chiusura dell’area, lo scontro con la Parco Cardeto (ora in liquidazione giudiziale) e l’inaugurazione con riapertura parziale dello scorso maggio. «Un po’ di bizzarra, a ridosso delle elezioni», ha voluto puntualizzare Federighi. 

25 MAGGIO 2023, LA RIAPERTURA

L’area giochi

Il padel saltato e le coperture

In aula anche l’assessore a lavori pubblici e Pnrr Giovanni Maggi: «La palazzina è a sé stante rispetto al resto, lo abbiamo lasciato aperto il parco perché i tecnici ci hanno assicurato che l’operazione Pnrr avviene in massima sicurezza. Una volta terminata, passerà a chi gestisce il ‘Galigani’». Nannurelli, dopo aver risposto alle sollecitazioni dei consiglieri, non a caso ha voluto far passare un messaggio: «Ora è capire se il Comune vuole investire di più sul parco e renderlo più performante. Manca la realizzazione dei campi da padel, erano previsti, ma non c’erano disponibilità economiche. Ci vogliono 120 mila euro. Inoltre al momento non ci sono le chiusure relative ai campi da tennis coperti: si tratta di tende, ma ciò non preclude che si possano utilizzare. Stiamo facendo il progetto su questo fronte, costano 70 mila euro». Il pressing di AP è stato in particolar modo sui campi sportivi e gli spogliatoi: «Sono fruibili?». Nannurelli ha ribadito che «il campo di calcetto è già utilizzato in questo periodo e ringrazio Terni Reti. C’è stato molto lavoro per individuare le criticità e le esigenze funzionali, ora siamo nelle condizioni di poter partire e la società troverà un soggetto che gestirà gli impianti. Gli spogliatoi sono ultimati ma, per uno, c’è una pompa di calore che non funziona. La macchina è in garanzia e abbiamo chiesto di sostituire il pezzo. Per il resto è tutto completo», la rassicurazione.

STOP CONCESSIONE PLURIENNALE. SI CAMBIA

Nannurelli, Maggi e Sterlini

Nessuno stop: «Continuità amministrativa»

Una cosa è certa. Quel cofinanziamento da oltre 400 mila euro per il completamento della palazzina Pnrr nel 2024 non può essere revocato: «Ci sarà un’altra procedura per quel lotto, il V. Come Rup evidenzio che, se non si rispettano gli impegni con il ministero dell’interno, l’ente dovrà restituire i fondi dell’intera rigenerazione urbana. Sono venti milioni di euro». Non è il caso. «Gli impianti sportivi? Possono essere affidati fin da ora, pronti». Anche Maggi ha rafforzato il concetto: «In ogni ente pubblico la continuità amministrativa è essenziale. Abbiamo acquisito una serie di atti e decisioni della giunta precedente: condivise o meno, se sono approvate in legittimità dobbiamo essere in grado di gestirle. Dobbiamo ‘subire’ laddove le modifiche non sono possibili. Quindi ciò che abbiamo va portato a conclusione. I 400 mila euro a carico dell’ente sono impossibili da non finanziare nel 2024». Chiaro. «Il progetto per il parco fu incardinato con un project financing. Sappiamo come è andata. Le amministrazioni successive hanno avuto difficoltà a scastrare questa matassa. Ora ci sono scelte e responsabilità amministrative invece», l’intervento di Cecconi dopo le parole di Maggi. Quest’ultimo poi ha alzato i giri: «L’apertura di maggio è stata politica, non era in grado di essere aperto in quella fase. Gi spogliatoi erano privi di arredo», uno degli esempi citati. Il confronto sull’argomento lo ha proseguito Ferranti: «La responsabilità è della giunta Di Girolamo, poi con quella Latini ci sono stati ritardi pur non dimenticando il periodo Covid. I costi sono ricaduti sull’amministrazione». La ‘riattivazione’ già di per sé è costata oltre 1,3 milioni. A togliere ulteriori dubbi ci ha pensato Campi dopo quasi due ore.

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Il parco di Cardeto

Pef nuovo e durata triennale

Il manager, ben più sintetico di alcuni consiglieri, in poco più di cinque minuti ha riepilogato lo stato dell’arte: «La situazione all’inizio era complicata perché mancava l’agibilità degli spogliatoi, un mese fa ci è stata data per i campi da tennis ed il calcetto. Sono disponibili. Nel frattempo abbiamo avuto il problema della pompa di calore, di conseguenza gli spogliatoi per il calcetto non possono essere utilizzati. Ma è comunque fruibile il campo». Tutto ok anche per il tennis dopo la rimovimentazione della terra battuta, stesso discorso per quello in sintetico. «Abbiamo provveduto a mettere in sicurezza – ha aggiunto – l’area per i bimbi, circa venti radici di alberi e bonificato 13-14 piante. Per i gonfiabili c’è stata la manifestazione di interesse e da un mese sono attivi. Poi un’altra effettuata per il bar al primo piano della palazzina gialla. Ma ci siamo fermati, anche per gli impianti sportivi: abbiamo dovuto rielaborare il piano economico-finanziario perché il precedente non poteva essere più sostenuto per lo stato del parco. Si basava su informazioni che, ahimè, non erano vere. Sia per il costo per Terni Reti che per il Comune e la comunità. Tre settimane fa la società ha presentato un nuovo Pef per una concessione triennale con spesa ristrutturata e più economica, l’amministrazione – ha puntualizzato – è impegnata in modo inferiore». Ora è tutto in mano a palazzo Spada: «Ci auguriamo – ha concluso Campi – che i passaggi in commissione e consiglio comunale siano i più veloci possibili. Dopo l’approvazione ci saranno le manifestazioni di interesse per gli affidamenti. C’è tanto da fare». E non solo per la palazzina Pnrr.

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