Terni, soprintendenza in tackle sul Comune: ‘colpa’ di Gasparro. Di mezzo Telfer e fontana

Missiva da Perugia per palazzo Spada: c’è qualcosa che per la soprintendenza non quadra

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di S.F.

Il dittico di Gasparro

Una richiesta di chiarimenti dopo la notizia dell’acquisizione di tre opere di Giovanni Gasparro per 40 mila euro. Da quanto appreso a farsi avanti in tal senso verso il Comune di Terni è stata la soprintendenza. E di mezzo ci finiscono anche l’ex convento di Colle dell’Oro, la passerella Telfer e la valorizzazione del mosaico della fontana di piazza Tacito.

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Mosaico del Cagli

Cosa è successo

Da quanto ricostruito, da Perugia è partita la missiva per ricordare – in sostanza – che il Comune deve risolvere numerose problematiche esistenti da anni in materia di beni culturali: la messa in sicurezza dell’ex convento di Colle dell’Oro (che è tutelato) con gli affreschi all’interno, la musealizzazione del mosaico dello Zodiaco del Cagli (come previsto da una specifica prescrizione di anni fa) e la passerella Telfer in prossimità di Papigno, dal 2018 posizionata a lato della strada Valnerina. In teoria dovrebbe essere restaurata e rimontata altrove. Come noto le difficoltà sono legate al solito aspetto, la capacità finanziaria. E cosa c’entrerebbe tutto ciò con Gasparro?

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Una parte dell’ex convento

Il problema e il codice

Il nodo sono i 40 mila euro utilizzati per l’acquisizione delle opere che, come messo nero su bianco dalla delibera proposta dall’assessore Michela Bordoni, arrivano dal quadro economico dell’intervento Pnrr per l’ex chiesa del Carmine. La richiesta? Sarebbe quella di destinare quei fondi non per l’acquisto delle opere di Gasparro, bensì indirizzarle per le urgenze elencate. Anche perché – in quel caso l’iniziativa fu dell’esecutivo Latini – andò a vuoto il tentativo 2023 attraverso l’avviso pubblico ministeriale. D’altronde c’è da tenere conto del codice dei beni culturali e del paesaggio, vale a dire il decreto legislativo 42 del 2004. Vedremo come andrà a finire.

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