Perugia, si riprende: obiettivo Supercoppa (e ovviamente derby)

Dopo l’incredibile promozione sul filo di lana, il Grifo ha ripreso gli allenamenti. Caserta ha il compito di non far abbassare la tensione. Intanto si parla di futuro

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di P.C.

Sabato alle 18 allo stadio Renato Curi comincia la Supercoppa di Lega Pro con la prima partita Perugia-Como. Non ci fosse la Ternana, che entra in gioco sabato 15, per i tifosi biancorossi sarebbe poco più di un torneo di fine stagione, buono per festeggiare l’impresa di Caserta e dei suoi ragazzi. Ovvio, invece, che così non sarà. Ed è per questo che sono già ripresi gli allenamenti.

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Entusiasmo e polemiche

Il ritorno in campo della squadra per gli allenamenti è stato anche occasione per un nuovo abbraccio dei tifosi, in realtà il primo da vicino, visto che domenica, durante la festa in piazza IV Novembre, la squadra era a Salò e festeggiava, prima in campo poi nel pullman, lasciandosi andare a qualche esagerazione, come quella di Falzerano, che in un video diventato virale se la prende con gli autori della macabra contestazione di ferragosto (con quattro fantocci impiccati, di cui uno era proprio quello di Falzerano) usando parole pesanti, salvo poi scusarsi con un post Instagram dopo un confronto dal vivo con alcuni capitifoseria.

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Le scelte del mister

Un po’ per risparmiare chi ha qualche problema fisico – Angella, Falzerano, Kouan – un po’ per valorizzare i comprimari che hanno trovato meno spazio – Di Noia, Cancellotti, Favalli, Vano (quest’ultimo però vittima di un problema alla caviglia) – un po’ anche per preservare i diffidati (sono sette – Elia, Cancellotti, Vanbaleghem, Vano, Kouan, Sounas e Bianchimano – e in caso di giallo salterebbero il derby), il tecnico, soprattutto contro il Como, potrebbe fare turnover. Mentre contro la Ternana, per ovvi motivi, tutti si aspettano la migliore formazione. Venerdì, durante la conferenza stampa della vigilia, ipotizzabile un chiarimento anche da questo punto di vista, mentre del futuro il tecnico difficilmente parlerà prima del derby. Anche se…

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Il futuro

Sembra incredibile, ma dopo una vittoria così importante, conquistata superando tante difficoltà, e con un contratto che lo legherebbe al Perugia per altri due anni, in questi giorni da più parti si mette in dubbio la permanenza di Caserta alla guida dei Grifoni. Dopo due promozioni consecutive dalla C (con Juve Stabia e Perugia) e in mezzo una salvezza sfiorata in B, il tecnico calabrese potrebbe essere oggetto del desiderio di qualche nobile decaduta. Lui al momento non smentisce mentre invece Giannitti ha escluso contatti con altre squadre.

Che B sarà?

Chiaro che Caserta aspetti di capire anche quali siano i programmi del Perugia. Di certo, l’esperienza con la Juve Stabia lo ha segnato – per sua stessa ammissione – e non vorrà ritrovarsi a lottare per non retrocedere. Anzi, il sogno sarebbe quello di cercare il doppio salto, sull’onda dell’entusiasmo. Cosa riuscita spesso negli ultimi anni ad altre squadre.

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«Tanti i momenti di svolta»

«Se devo analizzare l’intera stagione – ha detto il tecnico in un’intervista a Sportivissima, su Retesole – i momenti di ‘svolta’ sono stati tanti: all’inizio, quando siamo stati bravi a gestire l’impatto della serie C; poi dopo la sconfitta di Mantova, quando abbiamo capito che quella non era la strada giusta; infine nel periodo di gennaio, quando siamo rientrati, ci siamo confrontati con lo staff e abbiamo deciso di riprovare a imporre il nostro gioco… e lì sono stato fortunato per il fatto che i ragazzi hanno recepito e mi hanno seguito».

«Dopo Fermo ho parlato alla squadra»

«Ovvio che poi la vittoria con la Triestina sia stata decisiva, per i punti e per il modo in cui è arrivata: dopo il passo falso di Fermo ho parlato alla squadra e ho detto: ‘Se le vinciamo tutte noi arriviamo primi’. Loro non mi credevano, così come, ammettiamolo, non mi credeva nessuno. E invece…».

«Non mi aspettavo tante difficoltà»

«La cosa più difficile per un allenatore non è andare al campo, allenare, fare la formazione. Certo, pure è difficile. Ma la cosa più dura è gestire un gruppo di 26 persone, ognuna delle quali ragiona a modo suo. Non mi aspettavo tante difficoltà in questa stagione, devo dire che è stato arduo, anche se comunque il gruppo nel complesso si è comportato bene».

Il cambio in porta

«Vi faccio l’esempio di Fulignati: dopo aver perso il posto si è comportato benissimo, accettando la scelta seppur a malincuore. Ed è stata una scelta difficile anche perché secondo me, pur con qualche errore, non è che avesse fatto male, anzi forse è stato fin troppo bersagliato in certi momenti, anche al di là delle sue colpe».

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