Impatto Covid su conti Perugia e Ternana: perdite d’esercizio da 2,5 e 11,7 milioni

Stato patrimoniale e conto economico al 30 giugno 2021, i bilanci: il virus ha inciso e non poco per le due squadre, entrambe promosse in B

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di S.F.

«Si precisa che l’Italia sta affrontando ancora l’emergenza epidemiologica del Covid-19 in ragione della quale, a seguito delle disposizioni emanate i campionati professionistici nella stagione sportiva 2020/2021 sono stati regolarmente svolti sebbene con la limitazione dell’uso degli impianti sportivi ‘a porte chiuse’.  Tale situazione ha inciso negativamente sulle società, anche sotto il profilo economico, avendo effetto sui flussi di entrata nonché su quelli in uscita, visti i numerosi adempimenti che sono tenute a rispettare in base alla normative anti Covid-19». È una delle premesse contenute nella nota integrativa al bilancio annuale della Ternana Calcio al 30 giugno 2021: l’atto è stato firmato dal presidente del CdA Stefano Bandecchi e dal vice Paolo Tagliavento lo scorso 6 ottobre ed è pubblico da martedì 18 gennaio. La straordinaria annata dei record, culminata con la memorabile vittoria del campionato di serie C celebrata a livello nazionale (ma anche all’estero) con vari record conseguiti, si è chiusa a livello economico con una perdita di 11 milioni e 778 mila euro. Tra le novità c’è anche la Ria Grant Thornton S.p.A. di Milano, la società di revisione contabile che prende il posto della R.S.M.. S.p.A. Per il Perugia il ‘rosso’ è stato invece di 2,5 milioni, ma con una situazione debitoria più corposa.

Bandecchi e Tagliavento

Dipendenti e contratti. Il valore della produzione

In primis, tra le curiosità, in casa Ternana è aumentato il numero dei dipendenti: al 30 settembre 2021 ne risultano settanta, undici in più rispetto al primo trimestre (87% impiegati, 9% operai e 4% altro). Raddoppiato in tal senso il numero di coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato con passaggio dal 17% al 34%. Ma quanto è costata la stagione dei record? Si parte dal valore della produzione: il saldo al 30 giugno 2021 è quantificato in 1 milione e 20 mila euro, in diminuzione di oltre 400 mila rispetto all’anno precedente. Ad incidere in particolar modo è il forte decremento legato ai ricavi delle vendite, da 230.365 euro ad appena 25.886. Azzerate le entrate per gli abbonamenti (nel campionato 2019-2020 la cifra inserita a bilancio era stata di 66 mila euro) ed inevitabile crollo per la bigliettazione delle gare (da 108 mila a 24 mila euro). D’altronde il Covid non ha consentito altro. Giù anche i contributi in conto esercizio corrisposti dalla Lega di appartenenza: da 319 mila euro a 209 mila. «Importo piuttosto esiguo rispetto alle passate stagioni, erogati in relazione ai progetti presentati della società per lo sviluppo del settore giovanile e per lo sviluppo e la sicurezza delle infrastrutture», si legge nella documentazione. Segno positivo invece per le sponsorizzazioni (da 505 mila euro a 564 mila) ed i ricavi per diritti audiovisivi (quasi 30 mila euro in più). Ci sono poi le plusvalenze cessioni diritti calciatori (da 3 mila a 10 mila 500 euro) e l’introito per la cessione temporanea di giocatori (da 34 mila a 37 mila euro).

Il terreno di proprietà rossoverde

I costi della produzione: salari/stipendi a quota 7 milioni

Cifre ben più alte – ovviamente lo stesso vale per tutte le società professionistiche italiane, salvo rarissime eccezioni nessuno può vantare conti economici annuali in pareggio o addirittura in attivo – per gli esborsi. Specie in periodo Covid. Nella stagione 2020-2021 risulta che la società di via della Bardesca ha avuto uscite per 12 milioni 776 mila euro (l’anno prima tale cifra era superiore ai 15 milioni). La voce più corposa non può che essere quella riguardante salari e stipendi con un incremento di oltre 1 milione: si passa da 5,9 a 7 (nell’organico aziendale, al 30 giugno 2021, sono indicati 46 tesserati Figc, 7 operai, 9 impiegati e 1 dirigente/quadro). Aumento anche per materie prime, sussidiarie e merci (394 mila euro per indumenti sportivi, divise ufficiali, medicinali e tutto ciò che è necessario per lo svolgimento dell’attività, +117 mila), oneri sociali e altri costi del personale (651 mila euro, +125 mila). Dall’altro lato forte diminuzione per due aspetti: la svalutazione del terreno di proprietà tra strada di Santa Filomena, via XX Settembre e viale Prati per 3,2 milioni e gli oneri diversi di gestione (da 1,3 milioni a 981 mila euro, si tratta di uscite per l’organizzazione delle gare, acquisti dei periodici/giornali, spese di rappresentanza e sopravvenienze passive). Ci sono anche i compensi per i sindaci (15 mila euro, invariato) e la società di revisione contabile (come detto la R.S.M., da 19 mila a 24 mila euro nell’ultimo anno di attività a causa dell’incarico ‘scaduto’). Il presidente del collegio sindacale (ovviamente c’è anche il loro ok) è Carmelo Campagna, con lui Emiliano Barcaroli e Raffaella Proietti; i supplenti sono Alessio Sgrigna e Marco Agabiti.

Il conto economico 2020-2021 della Ternana

Crediti e debiti: la variazione

Capitolo stato patrimoniale. Si inizia dall’attivo circolante ed i crediti: al 30 giugno 2021 sono poco meno di mezzo milione di euro contro i 545 mila euro registrati l’anno precedente; sono tutti entro i dodici mesi e la maggior parte coinvolge i clienti (238 mila). Più alte le cifre per i debiti: il saldo al 30 giugno del 2021 è di 3 milioni 564 mila euro, in aumento di oltre 1 milione. Quasi tutti (si sfiorano i 3 milioni) sono entro i dodici mesi: in particolar modo 737 mila sono di tipo tributario e 611 mila verso fornitori. Oltre l’anno ‘appena’ 659 mila euro. «Il valore dei debiti verso fornitori – viene specificato – risulta pari a 816.065 euro, di cui 205 mila per fatture da ricevere oltre i dodici mesi cosi ripartite: 130 mila per fatture da ricevere dal Pescara relative al premio/indennizzo per il calciatore Ferrante Jonathan Alexis; 75 mila per fatture da ricevere della Sampdoria relative all’esercizio di opzione del calciatore Palumbo Antonio; la voce altri debiti comprende una varieta di debiti di diverse nature», da quelli «verso i dipendenti relativi alle mensilità di giugno 2021, al debito che la società ha nei confronti del Comune di Terni per canoni scaduti relativi all’utilizzo dello stadio». In quest’ultimo caso si parla dell’epoca Longarini (c’è inoltre il piano di rientro per 267 mila euro concluso, riguarda la differenza tra i canoni 2012-2016 ed i lavori eseguiti sull’impianto in quegli anni). Come noto l’attuale proprietà ha la convenzione quinquennale in scadenza in questa stagione (esborso di 10 mila euro, ma manutenzione straordinaria da mezzo milione di euro a carico della Ternana, cifra più che superata). Un aspetto che la società rossoverde ricorda nel documento. Curiosità sui diritti pluriennali dei calciatori: a bilancio d’esercizio sono stati registrati 12 mila euro per la cessione definitiva di Luca Parodi all’Alessandria.

Il progetto per il centro sportivo

Terreno, capitale sociale ridotto e ripiano

Ci ha pensato l’architetto Andrea Della Sala – 19 novembre 2020, come indicato nell’atto – a giurare presso il tribunale di Terni in merito alla perizia tecnico-estimativa per il terreno di proprietà citato poco sopra. Il costo storico era di 4,5 milioni di euro: ora è stato stabilito che il più probabile valore di mercato dell’area è di 1 milione 342 mila euro. Da qui la svalutazione di 3,2 milioni. Per quel che concerne il patrimonio netto il saldo al 30 giugno 2021 è di 1 milione 910 mila euro (era di poco superiore ai 2 milioni nell’anno precedente). «Si ritiene opportuno – viene puntualizzato – ricordare che in data 23 dicembre 2020, alla luce delle perdite maturate fino alla data del 30 novembre 2020, pari a 17.244.133,29 euro (suddivise in perdite pregresse pari a 331.683,80 euro; 13.796.391,19 riferiti all’esercizio al 30 giugno 2020; perdite per ulteriori 3.116.058,30 euro derivanti dalla situazione patrimoniale della società aggiornata alla data del 30 novembre 2020), con verbale di assemblea straordinaria la società ha provveduto a ripianare e azzerare integralmente le perdite mediante l’utilizzo del fondo di riserva legale pari a 312.492 euro, riserva ordinaria pari a 16.448,40 euro e altre riserve per 10.527.441,24 euro, e di ridurre, a copertura delle perdite residue, il capitale sociale per 6.387.750,65 euro». Perdite ripianate e azzerate dunque, con capitale sociale ridotto a quota 1 milione 669 mila euro: «Nello stesso verbale di assemblea straordinaria – si legge – i soci deliberano di aumentare il capitale sociale a 3.000.865 euro» grazie all’importo versato dalla Niccolò Cusano. In origine il capitale sociale era di 8 milioni e 57 mila euro. Alla chiusura del bilancio sono cinque in meno. Per quel che concerne chi esercita l’azione di direzione e coordinamento  (l’università Niccolò Cusano) nel documento sono inseriti i dati del bilancio al 31 dicembre 2020: attività a quota 165.093.208 euro, patrimonio netto di 124.849.866 euro e avanzo di gestione pari a 23.859.706 euro. Da non dimenticare che nel corso della pandemia la società si è fortemente impegnata – lo è tuttora – per aiutare la cittadinanza con diverse iniziative di rilievo grazie all’associazione ‘Terni col cuore’ (sport, vacanze estive, aiuti alimentari, progetto ‘Oltre il blu’ con la Usl Umbria 2 rinnovato di recente con una delibera del direttore generale Massimo De Fino, ecc.).

Carmelo Campagna

Rinnovi organi, lo sforzo e gli ulteriori esborsi

L’assemblea ordinaria della Ternana per deliberare il bilancio si è svolta il 28 ottobre: oltre al via libera e alla modalità di copertura della perdita da 11,7 milioni, c’è stato l’ok triennale alla Ria Grant Thornton S.p.A. ed al rinnovo degli organi amministrativi. Situazione invariata: Stefano Bandecchi presidente del CdA fino all’approvazione del bilancio al 30 giugno 2024 e Paolo Tagliavento vice. Con specifica: è stato fissato «l’importo massimo dei compensi spettanti globalmente al consiglio di amministrazione per ciascun anno» per 11.800 euro lordi, «competendo al CdA la concreta determinazione dei compensi spettanti agli amministratori». Nella relazione sulla gestione la società ricorda il trionfo in Lega Pro: «La società Ternana calcio S.p.A., con immensi sforzi economici ha cercato di ridurre i costi operativi il più possibile, mantenendo l’impostazione delle stagioni precedenti, ponendosi come obiettivo la riduzione dei costi. La società nella s.s. 2020/2021 ingaggia come allenatore il livornese Cristiano Lucarelli, il quale sarà tra gli artefici di un campionato da record. La compagine umbra domina il campionato ottenendo numerosi primati per la categoria; conquista la promozione in Serie B, dopo tre anni di assenza con quattro giornate d’anticipo rispetto alla fine. A fine stagione vince inoltre la Supercoppa di serie C battendo il Como per 3-0 in trasferta e poi il Perugia per 1-0 in casa al Liberati, centrando cosi il primo double nella storia rossoverde». Infine gli ulteriori esborsi del socio unico dal 1° luglio 2021 al 6 ottobre: la Niccolò Cusano in questo periodo ha versato nelle casse sociali 4,3 milioni di euro. Una minima parte rispetto a quelli che l’imprenditore toscano ha messo a disposizione per la gestione. D’altronde basti pensare che dalla stagione 2017-2018 la somma delle singole perdite d’esercizio ammonta (lo si evince dalla tabella contenuta nel bilancio) ad oltre 38,7 milioni. Sul fronte investimenti, servono invece oltre 50 milioni per il maxi progetto stadio/clinica privata: ci siamo, la partita in Regione sta per iniziare con la consegna della corposa documentazione dopo le firme odierne sui documenti del ‘patron’ rossoverde. Senza dimenticare il nuovo centro sportivo – la questione è più semplice in questo caso, Comune permettendo dopo la verifica di assoggettabilità a Vas – tra strada del Gioglio e strada di Santa Maria La Rocca: domenica sera Bandecchi ha annunciato ad AmTerni Channel il possibile avvio della pulizia dell’area per oggi.

Il conto economico del Perugia per la stagione 2020/2021

E il Perugia? Passivo da 2,5 milioni. Debiti a quota 8 milioni

Come puntualizzato le società calcistiche professionistiche che possono vantare bilanci in attivo – non abbiamo tutti i dati a disposizione – si contano sulle dita di una mano. E nemmeno tutte. Almeno in Italia. Per rimanere in Umbria di certo non è il caso del Perugia, la cui proprietà è in mano alla New Parker srl (il socio unico) di Roma con Massimiliano Santopadre amministratore: il conto economico della stagione 2020-2021 (promosso anche il Grifo da vincitore del campionato) si è chiuso con un passivo di 2,5 milioni di euro, in netto incremento rispetto ai ‘soli’ 364 mila euro dell’annata precedente. Praticamente dimezzato il valore della produzione: da 16,1 milioni a 8,2. Forte decremento anche per i costi della produzione: da 16,1 a 10,7 milioni. Per quel che concerne la voce salari/stipendi il Grifo è passato da 6,6 milioni (era in B) al 30 giugno 2020 ai 4,5 della scorsa annata. Infine la partita crediti/debiti: nel primo caso nello stato patrimoniale è documentata una cifra al 30 giugno 2021 di poco superiore ai 4 milioni (erano 5,7 milioni), mentre nel secondo la cifra tocca quota 8 milioni (erano 7,1).

Massimiliano Santopadre

«Nonostante misure adottate ripercussioni significative»

«II risultato – si legge nella relazione sulla gestione – economico dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2021, perdita di 2.522.121 euro, ha determinato un valore negativo del patrimonio netto per 728.647 euro, ovvero una fattispecie prevista dall’articolo 2482-ter del Codice civile (riduzione del capitale sociale – per perdite d’esercizio – di oltre un terzo e oltre il limite di legge per il tipo societario). II risultato negativo dell’esercizio e il conseguente deterioramento patrimoniale sono dovuti in buona parte alle difficoltà ingenerate dalla diffusione del virus Covid-19. La società, già dalla passata stagione sportiva, ha intrapreso ogni misura ritenuta utile per far fronte al mutato scenario e mitigare l’impatto economico e finanziario. Tuttavia, nonostante le misure adottate, tale situazione di emergenza, straordinaria per natura ed estensione, ha dato luogo a ripercussioni significative sull’attività; in particolare, l’azzeramento dei proventi dalla vendita di biglietteria in conseguenza della disputa delle gare a porte chiuse e la significative riduzione dei proventi dagli sponsor». Un problema globale che inevitabilmente inciderà anche sui bilanci della stagione in corso anche se, considerando gli introiti maggiori dalla Lega di appartenenza e il ritorno dei tifosi allo stadio, il passivo potrà essere più contenuto. Si vedrà.

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