Velostazioni Terni al palo: doppia opzione in campo per sciogliere il nodo gestione

Cinque mesi fa l’ok all’idoneità all’uso e l’autorizzazione all’affidamento. Se ne parla non prima di settembre

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di S.F.

La velostazione alla stazione

Sette marzo 2022 (fu pubblicata successivamente), si firma la determina dirigenziale – a cura dell’architetto Piero Giorgini – per l’autorizzazione all’affidamento in gestione, l’approvazione del collaudo statico e soprattutto l’idoneità per l’uso. Vale a dire un parcheggio coperto per le biciclette. Parliamo delle quattro velostazioni di Terni, il cui verbale di ultimazione dei lavori risale al 4 giugno 2021. Sono trascorsi cinque mesi da quell’atto e per la messa in funzione delle opere si è ancora al palo. Motivo? C’è da sciogliere ancora il nodo gestione considerando che in ballo ci sono due opzioni. Nel contempo la palla è passata in mano all’assessore alla mobilità Federico Cini: sta a lui sbrigare la spinosa questione che, a quanto pare, qualche problema lo sta creando.

IL CONTO FINALE PER LE VELOSTAZIONI: 310 MILA EURO
LA VARIANTE DA 60 MILA EURO PER LARGO MICHELI

La velostazione allo Staino

Il riepilogo e lo sviluppo

Progetto esecutivo approvato il 13 dicembre 2019, aggiudicazione alla Edil.Pi.MA (ciociaria) nel 2020 e consegna dei lavori il 19 giugno dello stesso. Quindi avvio, perizia di variante per il guaio in largo Micheli da 59 mila euro e, come detto, ultimazione nel giugno 2021. Oltre un anno fa. Costo? Poco più di 310 mila euro per le quattro strutture in largo Frankl, vocabolo Staino, parcheggio stazione e la già citata largo Micheli, come certificato nel gennaio 2022 con l’ok alla contabilità finale e la regolare esecuzione. Perché tutto fermo? Prima di settembre non se ne parla per sbloccare l’impasse.

APRILE 2020, L’AGGIUDICAZIONE AI CIOCIARI
ESTATE 2019, PROGETTO IN MANO A GRUPPO TERNANO

La velostazione di largo Frankl

Nodo gestione

Tra febbraio e marzo il semaforo verde al collaudo statico delle singole velostazioni ed all’idoneità. Con input per procedere alla messa in servizio e l’autorizzazione all’affidamento in gestione a cura della direzione polizia Locale/mobilità, dunque in campo all’assessorato del più giovane – l’unico under 30 – assessore di palazzo Spada. Tutto ciò cinque mesi fa. Qual è il problema dunque? Da quanto si apprende si vuol evitare di correre il rischio di fare un bando specifico per la sola gestione delle opere e finire con esito negativo, vale a dire deserto. La pista resta comunque attiva ma, con ogni probabilità, la strada sarà un’altra. Ovvero inserirle in una sorta di ‘contenitore’ più ampio (turismo e mobilità?) e, in questo modo, provare a rendere più invitante la presa in carico delle velostazioni. Certo, comunque vada resta un’altra tematica da non sottovalutare: quanto saranno utilizzate dai ternani vista l’aria che tira sul tema ciclabili? Vedremo se ci sarà una sorta di svolta in tal senso.

Velostazioni Terni, forse è la volta buona: «Idonee all’uso»

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