Covid Umbria, 14 nuovi casi ma meno tamponi

I guariti crescono di 28 unità. Ricoveri e terapie intensive stabili. Test dimezzati nella giornata di domenica rispetto a sabato

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Dai dati aggiornati alle ore 8 di lunedì 6 aprile, 1.253 persone in Umbria (+14 rispetto alle ore 12.45 di domenica 5 aprile) risultano positive al virus Covid-19: 929 in provincia di Perugia (+4 sull’aggiornamento precedente) e 284 in quella di Terni (+9). I guariti sono 84 (+28 rispetto al precedente aggiornamento) di cui 63 provincia di Perugia (+20) e 21 in quella di Terni (+8).

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Dati Covid Umbria alle ore 8 del 6 aprile

Guariti e decessi

Risultano 253 clinicamente guariti (+11), di cui 177 (stabile) residenti in provincia di Perugia e 76 (+11) in quella di Terni. I decessi sono 46 (+2 rispetto alle ore 12.45 di domenica 5 aprile).

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Ricoveri e intensive

Dei 1.253 pazienti positivi (40 dei quali provengono da fuori regione), alle ore 8 del 6 aprile sono ricoverati in 205 (incremento di una unità rispetto al precedente aggiornamento): di questi, 146 (-2) sono residenti nella provincia di Perugia e 50 (+3) in quella di Terni, 9 sono di fuori regione. I ricoveri nell’ospedale di Perugia sono 60 (stabile), 54 (+3) in quello di Terni, 34 (-1) a Città di Castello, 42 (-1) a Pantalla, 5 (invariato) a Orvieto, 10 (invariato) a Foligno. Dei ricoverati, 46 (+1 rispetto alle ore 12.45 di domenica) sono in terapia intensiva, 17 (invariato) nell’ospedale di Perugia, 15 (invariato) in quello di Terni, 7 (+1) a Città di Castello, 5 in quello di Orvieto (invariato), 2 (invariato) a Foligno.

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Isolamenti e tamponi

Sempre alle ore 8 di lunedì 6 aprile, le persone in isolamento domiciliare sono 4.482 (-94): di queste, 3.708 (-70) sono nella provincia di Perugia e 774 (-24) in quella di Terni. Sempre alla stessa data, risultano 5.959 (+296) persone uscite dall’isolamento, di cui 4.810 (+240) nella provincia di Perugia e 1.149 (+56) in quella di Terni. Nel complesso sono stati eseguiti 12.573 tamponi (+215): sabato erano stati 549 e la diminuzione, nel giorno festivo, risulta evidente.

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Terni, un nuovo caso e cinque proroghe

Nel corso della giornata di lunedì 6 aprile, sul territorio comunale di Terni è stato registrato un nuovo caso di Covid-19, con relativa ordinanza di isolamento contumaciale emessa dal sindaco Leonardo Latini. Cinque le proroghe di permanenza per altrettanti pazienti non ancora guariti ufficialmente. Nel corso della giornata non sono state riscontrate guarigioni ‘ufficiali’.

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Giove a venti casi. La questione

L’amministrazione comunale nella tarda serata di lunedì ha fatto il punto: «La variazione più importante è l’ingresso in ospedale di una donna di 94 anni assistita da un’altra donna già riscontrata positiva ed ospedalizzata. Oggi l’Asl ha effettuato una trentina di tamponi tra le persone vicine ai casi già conosciuti e quindi martedì dovremo aspettarci molto probabilmente qualche nuovo caso. Mi viene spontanea una considerazione: dove si fanno tamponi (ed a Giove ne sono stati fatti oltre una settantina) si trovano sempre dei casi positivi ma, in altri luoghi, dove non si fanno i tamponi, significa davvero che non ci sono casi?», il dubbio del sindaco Alvaro Parca.

Prima guarigione a Deruta e Magione. Aumento a Città di Castello, Città della Pieve e Orvieto

Prima guarigione a Deruta come ufficializzato dall’amministrazione comunale; le positività sono undici. A Città della Pieve c’è un nuovo caso accertato che riguarda un cittadino che già si trovava in isolamento domiciliare: ci sono al momento nove positivi e dodici negativizzati. Passando a Città di Castello il sindaco Luciano Bacchetta informa che si registrano due guariti ed un nuovo positivo. Nuova ordinanza contumaciale anche da parte di Roberta Tardani: «I residenti o domiciliati nel Comune di Orvieto positivi – il riepilogo in una nota del sindaco – sono 44 di cui 30 in isolamento presso la propria abitazione e 14 ricoverati presso le strutture ospedaliere della regione». I servizi sociali hanno iniziato a raccogliere le domande per l’erogazione dei ‘buoni spesa’: è possibile presentare la domanda fino a mercoledì. Giacomo Chiodini, sindaco di Magione, comunica del primo guarito anche nel suo territorio: si tratta di «una delle prime persone contagiate dal virus sul nostro territorio». Per lui doppio tampone negativo. I positivi sono sedici, quattro dei quali ricoverati in ospedale.

Meno tamponi, Bori e Bettarelli (Pd): «Segno di criticità». Paparelli interroga la giunta

E con il calo domenicale dei tamponi, la polemica è immediata: «La riduzione del numero di tamponi prelevati e la mancata introduzione dei test sierologici di affiancamento ci preoccupa e va in direzione contraria a quanto promesso, serve una regolamentazione chiara e una presa in carico delle criticità emerse fino a questo momento». Lo dichiarano i consiglieri Tommaso Bori e Michele Bettarelli (consiglieri regionali del Pd) che, «animati dal consueto spirito costruttivo e propositivo, in attesa di avere riscontri sul tavolo di confronto con la giunta regionale proposto da settimane», intendono «essere utili alla nostra comunità sottolineando, ancora una volta, che sul tema delle diagnosi non si sta facendo abbastanza». Per i due esponenti regionali del Pd «è impensabile immaginare un doppio canale di accesso alla diagnosi del Covid, uno pubblico e uno privato: ciò alimenterebbe un’evidente disparità di trattamento tra chi può permettersi di affrontare questa spesa e chi no, tradendo la missione universalistica che spetta alla funzione pubblica di prevenzione e diagnosi, così come l’emergenza ci imporrebbe. Serve, come già detto, ricondurre all’interno del governo pubblico della sanità sia la laboratoristica che la diagnostica del comparto privato, già attrezzata per effettuare i test Covid, così come ci lascia perplessi la mancanza di un accordo con le cliniche private». Per Bori e Bettarelli «al di là dell’auspicabile cambio di passo, annunciato in conferenza stampa dall’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto quasi due settimane fa e mai arrivato, i numeri sui tamponi rimangono ancora troppo bassi e, paradossalmente, anche in sensibile calo, come dimostrano i 215 tamponi realizzati nella giornata di ieri (domenica 5 aprile, ndR). Nonostante lo sforzo impagabile degli operatori e delle strutture mediche impegnate a tale scopo, a cui va la nostra gratitudine e i nostri ringraziamenti, il sistema continua a evidenziare criticità e ritardi. Ugualmente rivolgiamo un appello a tutti i privati che dispongono di Kit Covid a renderli disponibili e fruibili nell’ambito di un programma di salute pubblica concordato con la Regione, senza escludere il ricorso a processi di approvvigionamento della Protezione civile». Annuncia una interrogazione anche Fabio Paparelli (Pd) che chiede alla giunta di sapere «quali test rapidi sono stati acquistati, per quale uso definito, il relativo costo unitario e le procedure seguite per l’acquisto stesso», ma anche «il numero del personale sanitario che è stato posto in quarantena, quanti di loro hanno contratto l’infezione da Covid–19 ed il numero del personale in malattia per le aziende sanitarie regionali».

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Donazioni, Comune Terni apre conto corrente

«Si tratta di un conto corrente del Comune – spiega l’assessore al welfare Cristiano Ceccotti – e prima ancora della città, che sarà gestito nella massima trasparenza, in collaborazione con il Cesvol, il centro servizi per il volontariato e con la sua rete di oltre 500 associazioni». L’Iban è IT 83 R 02008 14411 000105891081, Bic Swift UNCRITM1538. «Il protocollo d’intesa con il Cesvol ci consente di creare una sinergia, attraverso il centro servizi per il volontariato, con circa 520 organizzazioni no profit che operano sul territorio della provincia di Terni: lo scopo è di avere sempre il polso della situazione sulle esigenze sanitarie e quelle dei cittadini, facendo rete tra realtà associative, servizi pubblici e privati, istituzioni locali per definire la destinazione delle risorse sulla base delle necessità: povertà estrema, sostegno degli anziani o persone in condizione di fragilità, solitudine e isolamento preventivo (consegna beni alimentari, farmaceutici e parafarmaceutici), famiglie in condizioni di disagio sociale economico anche temporaneo, emergenze sanitarie da vincolare al raggiungimento di obiettivi specifici, che verranno definiti e individuati attraverso un confronto con le istituzioni competenti».

Il prefetto di Terni chiede intensificazione dei controlli

Emilio Dario Sensi, prefetto di Terni, ha sollecitato lunedì pomeriggio – si è svolta la consueta riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in videoconferenza – un’ulteriore intensificazione dei controlli per «scongiurare scorretti comportamenti della popolazione durante le festività pasquali». Nel corso dell’incontro i vertici delle forze dell’ordine hanno riferito dell’attività messa in campo finora: 120 servizi di controllo, 1.178 pattuglie dislocate sul territorio, 18.341 persone controllate e oltre 500 violazioni – penali e amministrative – riscontrate. Da parte di Sensi anche un plauso a tutti i soggetti coinvolti in prima linea per fronteggiare l’emergenza.

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Centro pari opportunità: l’attività

«In Umbria, come altrove, le operatrici dei centri antiviolenza e i servizi della rete preposta alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere continuano a essere presenti, pur tra le difficoltà e i rischi del momento, per garantire una risposta alle donne vittime di violenza e ai loro figli e figlie, garantendo loro ascolto, accoglienza e ospitalità nelle emergenze». Così Chiara Pucciarini, presidente del Cpo della Regione Umbria: «Nel momento difficile che stiamo attraversando – afferma -, siamo tutte e tutti tenuti necessariamente e responsabilmente a rispettare le restrizioni che le istituzioni hanno messo in campo per contenere il coronavirus. Chi lavora nell’ambito della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere è purtroppo consapevole che, d’altro canto, tali necessarie misure rappresentano per molte donne vittime di violenza domestica un aumento del rischio per la propria sicurezza: restare in casa e condividere costantemente lo spazio con il partner violento può infatti moltiplicare le circostanze in cui la propria incolumità viene ulteriormente compromessa. L’isolamento – continua – è una delle caratteristiche più comuni delle relazioni in cui le donne subiscono violenza e qualunque operatrice impegnata nei servizi può confermare quella che già è una evidenza all’interno delle dinamiche della violenza domestica, ovvero il rischio di una sua esacerbazione durante i periodi di vacanza dal lavoro. Se per tante donne, infatti, poter andare al lavoro, assentarsi da casa per le necessità quotidiane, semplicemente accompagnare i propri figli a scuola significa poter sottrarsi anche solo temporaneamente alle dinamiche di abuso e di controllo con le quali sono costrette a vivere tutti i giorni, al momento questo non è possibile. La situazione di condivisione forzata degli spazi familiari con il proprio aggressore e la necessità attuale di dover ridurre i contatti con l’esterno, inoltre, rappresentano per le donne vittime di violenza un ulteriore ostacolo nel chiedere aiuto. L’attuale, drammatico contesto, non cambia la necessità valida ogni singolo giorno di garantire la sicurezza delle donne e dei bambini dalla violenza: è quindi fondamentale – sottolinea – anche in questo difficile momento che le donne sappiano che i servizi in grado di sostenerle nella loro lotta quotidiana contro la violenza sono presenti e operativi». Attivi, 24 ore su 24, il numero di telefono nazionale antiviolenza 15.22 e il numero verde regionale di accesso ai vari servizi territoriali 800.861126. Pucciarini conclude ringraziando «tutte le operatrici antiviolenza, impegnate anche oggi nei Centri antiviolenza di Perugia, Terni, Spoleto, Città della Pieve, Orvieto e Narni, nell’auspicio che sia loro garantito di poter svolgere il loro importante compito in sicurezza e con il doveroso appoggio delle istituzioni e della cittadinanza tutta».

TERNI, ANCRI DONA 200 MASCHERINE AL ‘SANTA MARIA’

Affitti e inquilini: «40 mila famiglie umbre in difficoltà»

Sono Sunia, Sicet e Uniat a lanciare l’allarme in merito agli inquilini umbri in affitto: «La Regione Umbria, si legge in una nota dell’assessore Melasecche, ha stanziato un fondo di 670 mila euro per morosità incolpevole, ma tale fondo, oltre a essere assolutamente insufficiente, è esteso solo ai Comuni ad alta tensione abitativa e non a tutti i cittadini e altro non è che un vecchio fondo statale, nato nel 2013 la cui istituzione è stata dettata da una scelta politica mirata a calmierare il mercato privato, per rispondere agli effetti della crisi del 2008 in assenza di nuovi alloggi di edilizia residenziale. Le Regioni, a cui il fondo viene ripartito, ne hanno però speso negli anni passati la metà e l’Umbria ancora meno, a causa delle condizioni poste nel bando per potervi accedere. I sindacati degli inquilini dell’Umbria, Sunia, Sicet e Uniat, chiedono alla Regione di implementare il fondo di sostegno all’affitto e di renderlo subito disponibile, allargando la platea degli aventi diritto (studenti, conduttori, conduttori di immobili ad uso diverso dall’ abitazione), ed estendendolo a tutti i Comuni, perché i cittadini sono tutti uguali e non vanno lasciati soli. I sindacati chiedono inoltre alle associazioni dei proprietari la firma immediata di un protocollo che veda la rinegoziazione dei canoni di locazione, a fronte di una minore imposizione fiscale per i locatori. Infine la richiesta ai Comuni di intervenire sull’aliquota Imu azzerandola per tutti quei proprietari che si rendano disponibili a ricontrattare e ad abbassare il canone di locazione ai propri conduttori per il solo periodo di emergenza legato al covid-19».

GUALDO TADINO, OBBLIGO DI MASCHERINE E GUANTI

Bevagna, mascherine per la polizia Locale

Diverse realtà cittadine si sono attivate per aiutare gli agenti ed i volontari in prima linea per fronteggiare l’emergenza: al comando sono state consegnate 50 mascherine da parte dell’associazione ‘La Nocciola di Bevagna’ e dell’Avis: «Grazie per questo gesto – le parole di Ermelindo Bartoli, il comandante – che costituisce uno stimolo in più nel continuare il nostro lavoro, visto che ci fa sentire la vicinanza dei cittadini». Altre 50 mascherine sono state donate dalla farmacia del dottor Pietro Santi, insieme a spray a base alcolica e una lista di procedure corrette per sanificare i dispositivi. Novità anche per i negozianti, come informa il sindaco Annarita Falsacappa: «Dobbiamo contenere la diffusione del virus e dobbiamo farlo tutti insieme». Consegnate ai commercianti di Bevagna e Cantalupo le mascherine: saranno date ai cittadini che escono per la spesa e non ne hanno.

PERUGIA AL TEMPO DEL CORONAVIRUS – FOTO

Avigliano Umbro e Otricoli, organizzazione mascherine

Nel primo caso c’è l’invito del sindaco di Avigliano Umbro, Luciano Conti: appello affinché i cittadini indossino le mascherine. «Invito anche le persone non residenti nel nostro comune che, per motivi validi, hanno tutto il diritto di recarsi ad Avigliano e sono sicuramente ben accette». Conti rende noto che tutti gli abitanti di Avigliano Umbro sono stati equipaggiati con mascherine protettive, sottolineando che a contribuire al loro acquisto è stato anche Mogol, proprietario, come noto, del Cet di Toscolano. «Lo ringrazio perché si è volontariamente reso disponibile a finanziarie l’approvvigionamento di dispositivi di protezione. Allo stesso modo tengo a sottolineare il profondo apprezzamento verso il nostro concittadino Rodolfo Tolomei, medico di famiglia in pensione, che come Mogol ha voluto contribuire all’acquisto». Sul versante sanitario, Conti sottolinea che la situazione è per il momento sotto controllo. Capitolo Otricoli: iniziata la consegna dei dispositivi ai cittadini. Domenica invece è scattata – in collaborazione con la Prociv – quella per gli aiuti alimentari alle famiglie bisognose.

Distribuzione generi alimentari a Montecastrilli e Parrano

Lunedì è scattata la distribuzione dei generi alimentari legati al ‘buono spesa’. Lo annuncia il sindaco Fabio Angelucci: «È stato molto importante perché ci ha consentito di dare una risposta rapida a problemi gravi non procrastinabili. Molti commercianti hanno aderito e questo è segno che hanno dimostrato senso civico e attaccamento al territorio. Quando si lavora in squadra e con lo stesso obbiettivo i buoni risultati ne sono la conseguenza». A Parrano si è conclusa lunedì l’erogazione: le istruttorie degli uffici avevano selezionato tre nominativi segnalati dai servizi sociali e diciotto nominativi scelti attraverso un avviso pubblico. «Sono state accolte – le parole del sindaco Valentino Filippetti – tutte le domande che rispettavano i criteri stabiliti dall’ordinanza della Protezione civile nazionale grazie alle donazioni pervenuti dai singoli cittadini che si sono sommate allo stanziamento fatto pervenire dal governo. Ovviamente si tratta di un piccolo aiuto e saranno necessari altri interventi per una situazione che si preannuncia ancora lunga e difficile. Vogliamo ringraziare innanzitutto i nostri uffici che hanno visto al lavoro i nostri dipendenti anche di domenica pur di garantire tempi rapidi per l’erogazione dei buoni spesa; vogliamo anche ringraziare quei cittadini che hanno voluto in un momento così difficile fare un grande gesto di solidarietà».

Otricoli, il sindaco ‘pressa’ per whatsapp

Con una nota Antonio Liberati ha esortato la cittadinanza a compiere un’azione di natura tecnologica: «Si chiede a tutti coloro che non hanno whatsapp di attivarlo (ricordo che il servizio non ha costi aggiuntivi)». Motivo: «Le forme ufficiali di comunicazione come il sito internet comunale, l’albo pretorio, manifesti, sono, per la particolare situazione epidemiologica, poco o affatto utilizzabili; la forma finora attuata di comunicazione tramite messaggistica whatsapp, rilanciata in primis da molti gruppi e poi anche dalla pagina facebook del Comune». Con tanto di numero personale pubblicato.

Obbligo mascherine a Baschi

Annuncio nel tardo pomeriggio di lunedì per il sindaco Damiano Bernardini: «Con apposita ordinanza – spiega – sarà reso obbligatorio l’utilizzo della mascherina (anche non certificata) in tutti gli esercizi aperti al pubblico del Comune di Baschi, dalla giornata martedì fino al 30 aprile 2020 (salvo eventuali proroghe). Continueremo con la distribuzione delle mascherine stesse con il supporto della protezione civile. Potete farne richiesta al numero 331 3946425».

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