Il figlio fa un ‘dispetto’ al parco, il papà chiede scusa via social. «Lo vorrei fare di persona»

Perugia – La bella storia, che parla di educazione e senso civico, arriva da Ponte San Giovanni

Condividi questo articolo su

Un bel gesto incarnato da un bel messaggio, che riconcilia con il senso civico, l’educazione e il rispetto. È quello compiuto da un genitore di Perugia, il signor Moreno, che via Facebook – è accaduto il 20 maggio scorso – si è scusato per quanto compiuto dal proprio figlio, che ha 7 anni, in un parco di Ponte San Giovanni (Perugia). Parliamo di cose fra bimbi, scherzi e gesti che non sono certo gravi, ma che all’educatore attento – e Moreno dimostra di esserlo – non sfuggono affatto. Con tanto di azioni correttive, private – nell’anbito familiare – e pubbliche – il messaggio in questione. A riportare la notizia è ‘Il Messaggero-Umbria‘ con un articolo a firma di Egle Priolo.

Il parco ‘Bellini’ (foto Marcello Lattarini)

Così scrive Moreno nel suo post, pubblicato in un gruppo di Ponte San Giovanni: «Buonasera, mi scuso innanzitutto per questo post ‘privato’. Sabato pomeriggio (18 maggio, ndR) all’incirca alle 17 al parco Bellini, mio figlio […] accompagnato da mia suocera, durante giochi/litigi tra bimbi ha tirato, ricoprendolo, della polvere bianca un bambino piú piccolo di lui, credo straniero, non di nostra conoscenza a cui chiedo scusa da parte mia e di tutta la mia famiglia! Vorrei porgere le nostre scuse di persona! Quindi prego chiunque sia a conoscenza dell’accaduto e/o conosca queste persone, di comunicarmelo al fine di porgere le scuse! Mi scuso pubblicamente in anticipo! Il mio recapito è […]».

Dagli altri utenti social, un’ondata di plausi e approvazioni per il comportamento del genitore. Di certo non uno di quelli soliti chiudersi ‘a riccio’ anche se in torto, pur di far valere una qualche ragione o sfuggire alle responsabilità. E infatti c’è chi apprezza senza mezzi termini: «Un esempio di come fare il genitore, educando e quando necessario scusandosi, complimenti! Basterebbe un po’ di educazione civica di genitori come lei per avere la speranza in futuro di avere ragazzi educati al rispetto della diversità e al rispetto degli altri, qualunque sia il loro Paese di origine! Siamo tutti uguali se ci rispettiamo e rispettiamo la legge!».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli