Riequilibrio sanità: 3.280 posti letto, 88,5% pubblici. Nel Ternano 95 accreditabili

Preadottato il nuovo piano: ora palla al ministero della Salute per il via libera. Mirino sui posti privati e il progetto stadio-clinica Ternana. Le reazioni politiche e sportive

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La programmazione per i posti letto privati

I posti letto complessivi sono 3.280, dei quali l’88,5% pubblici (effettuando il calcolo ne risultano 2.903) ed i restanti privati con rapporto complementare «sostanzialmente simile a quello già esistente». Gli accreditabili nel Ternano sono 95: sono alcuni dei numeri riguardanti il nuovo piano di fabbisogni della rete ospedaliera umbra preadottato venerdì dalla giunta Tesei. Il documento sarà ora inviato al ministero della Salute per l’approvazione – magari con qualche numero da modificare – e la successiva adozione.

IL PIANO PREADOTTATO (.PDF)
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Scende il numero di posti per post-acuti

Da palazzo Donini viene spiegato che il piano «nasce allo scopo di servire i cittadini di ogni singolo territorio in modo appropriato, aumentare la produttività ed efficientare il sistema pubblico sanitario, anche attraverso un giusto dimensionamento dei posti letti per acuti e post acuti nelle strutture pubbliche e private complementari, compresi gli ospedali di comunità. I posti letto pubblici per acuti risultano incrementati rispetto a quelli realmente utilizzati che hanno risentito della fluttuazione conseguente alla gestione dei ricoveri determinati dalla pandemia; tale incremento si rende necessario per garantire la massima capacità di cura delle patologie più severe. Restano invariati i posti letto per post acuti per le discipline di unità spinale e neuroriabilitazione, mentre aumentano per la disciplina di recupero e riabilitazione funzionale. Cala il numero di posti per post-acuti, quasi totalmente di lungodegenza, ma sono più che compensati dai posti letto presenti nei 19 ospedali di comunità».

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Coletto e Tesei

Le sperimentazioni gestionali

Nel piano sono identificate due aree disagiate e di confine per isolamento territoriale e caratteristiche logistiche, vale a dire Città della Pieve e Norcia, «cui si dà risposta grazie alla presenza di due ospedali con pronto soccorso h24. In Umbria, inoltre, vengono previste due sperimentazioni gestionali che riguardano gli ospedali di Umbertide e Castiglione del Lago, entrambi dotati di pronto soccorso operativi h24 ed un nuovo polo ospedaliero (cosiddetto Terzo Polo) su due sedi, Foligno e Spoleto, previsione che dovrà essere oggetto ora di specifica autorizzazione ministeriale».

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I posti privati, stadio-clinica e il Ternano

Si passa al capitolo più al centro dell’attenzione negli ultimi anni: «I posti letto disponibili per la sanità privata complementare rimangono invariati per quel che riguarda i territori del Perugino e del Folignate, mentre, applicando i coefficienti della popolazione pesata su base provinciale, si prevedono 95 posti letto accreditabili nel Ternano. Il nuovo Piano, a regime integrale e performance verificata, consentirà risposte più appropriate e pertinenti ai bisogni di salute dei vari territori umbri e potrà avere riflessi positivi sul bilancio della sanità regionale», viene evidenziato. Da ricordare che il progetto rossoverde per stadio-clinica aveva come base del Pef – piano economico finanziario – i 100 posti letto da accreditare su un totale di 203. In ogni caso nulla è automatico: per l’assegnazione ci sarà uno specifico bando, step successivo all’autorizzazione a costruire. Si vedrà.

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«Traguardo storico»

Un provvedimento – a parlare è il sindaco Leonardo Latini – che dispone «il riequilibrio complessivo di tutta la sanità umbra, in primo luogo quella pubblica e anche di quella privata. Anche per il Santa Maria di Terni, in questo senso, è previsto un incremento dei posti letto pubblici. Per la prima volta inoltre per la sanità privata vengono applicati coefficienti di calcolo coerenti con la distribuzione della popolazione e nel ternano si prevedono 95 posti letto accreditabili. Ferma restando la priorità per il sistema della sanità pubblica, ritengo che questo criterio di riequilibrio adottato coerentemente dalla giunta regionale, che interessa anche il settore privato complementare, rappresenti un’occasione per chi vuol fare sanità privata nel nostro territorio, anche in considerazione delle progettualità presentate che comprendono peraltro interventi d’interesse pubblico». I consiglieri comunali della Lega Terni sottolineano che «per la prima volta nella storia della Regione Umbria, il territorio  ternano ha ottenuto il riconoscimento di 95 posti letto della sanità  privata convenzionata oltre ad un incremento dei posti letto pubblici  disponibili. Dopo 50 anni di sinistra e le promesse mai mantenute del Partito Democratico che  si è dimostrato completamente disinteressato alle sorti del sud  dell’Umbria, si arriva al tanto atteso riequilibrio territoriale in tema  di sanità pubblica e privata. Un traguardo storico, raggiunto grazie al  lavoro e all’impegno della governatrice Donatella Tesei e dell’assessore Luca Coletto che in solo tre anni di governo regionale hanno saputo intercettare le esigenze della nostra città, più volte palesate dalla Lega, trasformando le promesse in fatti concreti. Il riequilibrio territoriale avviato consentirà di potenziare le risposte sanitarie che le strutture del territorio saranno in grado di offrire ai pazienti, garantendo una sinergia tra la sanità privata convenzionata e le opportunità assicurate dall’incremento di posti letto pubblici, condizione che valorizza ancora di più il percorso orientato alla realizzazione del nuovo ospedale di Terni. Ancora una volta la Lega Terni dimostra di saper lavorare per il territorio e per i cittadini,  grazie ad una collaborazione fattiva con la Regione Umbria. I consiglieri hanno più volte lavorato per arrivare ad un riequilibrio dei posti letto, in particolare nell’ambito della seconda commissione consiliare e attraverso il confronto con l’assessore Coletto e i vertici della sanità regionale».

«Una svolta»

Soddisfatto anche il presidente del consiglio comunale di Terni, Francesco Maria Ferranti: «Una svolta storica per la sanità di questa regione. Con il centrodestra che governa la regione, l ‘Italia e il capoluogo Terni è stato sancito ciò che fino a tre/quattro anni fa era impensabile. L‘area del Ternano secondo il principio della prossimità delle prestazioni avrà più posti letto per ospedale, 562, e ben 95 privati convenzionati con il sistema sanitario pubblico. Un plauso va al lavoro della presidente Tesei che ha mantenuto con i fatti le promesse fatte a Terni e di certo ha tenuto conto della costante sensibilizzazione da parte dell’amministrazione che governa Terni. Quello che ho sempre sostenuto e che oggi posso dire a gran voce è che la mia coalizione politica alla quale da 23 anni appartengo ha oggi dopo 18 anni di opposizione realizzato un sistema sanitario regionale che darà migliori risposte ai cittadini». Rita Pepegna (FdI), presidente della II commissione comunale, auspica «che tutte le previsioni vengano messe in pratica e che siano praticabili. Il piano è condivisibile, mi auguro che ci sia un’attuazione reale nel più breve tempo possibile. Fondamentale la sinergia tra azienda ospedaliera e Usl Umbria 2 perché manca il personale».

Bandecchi: «Tardivi, palla al Comune»

Nel primo pomeriggio arriva il commento del presidente della Ternana Stefano Bandecchi: «Sono contento nell’aver appreso che finalmente la Regione ha mantenuto l’impegno preso per i 95 posti per il Ternano. Complimenti, bravi. Finalmente è stata fatta una cosa giusta. Un po’ tardivi: poteva anche essere fatta prima dell’operazione stadio-clinica e avrebbe accontentato tutti. Sarebe stata più idonea per una situazione di interesse pubblico. Ora la palla passa al Comune di Terni come da conferenza di servizi».

Paparelli: «Una vera e propria truffa»

Ad attaccare è Fabio Paparelli, consigliere regionale del Pd: «La Dgr solo pre adottata dalla giunta non riequilibria nulla ma è una vera e propria truffa a danno dei cittadini ternani e degli imprenditori del settore. Infatti non sposta posti letto convenzionati da un posto ad un altro (non potrebbe neanche visto che parliamo di gare pubbliche) ma aumenta indiscriminatamente e contralegem mentre si chiudono punti nascita ed ospedali. Basta leggere attentamente gli atti per rendersi conto che per proporre la ‘fuffa’ è stato utilizzato il dato della popolazione residente del 2015 e tolti posti letto ad alcuni ospedali. Per quanto riguarda l’iter per gli accreditamenti rimane quello previsto dalla legge, ossia la cadenza delle quattro A. Auspico che il ministero risponda prima delle amministrative così da portare allo scoperto una logica elettorale, strumentale, e pseudo clientelare, magari sperando che qualcuno desista dalla candidatura a sindaco. Leggeremo attentamente gli atti nei prossimi giorni nella consapevolezza che le bugie hanno le gambe corte».

Il commento della Ternana Calcio

«La Ternana Calcio – la nota di via della Bardesca – apprende con grande soddisfazione la notizia della preadozione da parte della giunta regionale del nuovo “Piano Fabbisogni” della rete ospedaliera umbra. Piano che, oltre alla prioritaria sanità pubblica, prevede 95 posti letto accreditabili nel ternano. Siamo sempre stati e restiamo tutt’ora disponibili a portare avanti con entusiasmo il progetto stadio/clinica, nella consapevolezza della sua correttezza e fattibilità tecnico procedurale. Del resto il nostro iter era ed è pienamente legittimo e oggi ne riceviamo esplicita conferma con la previsione programmatica (come previsto nella proposta Ternana) di posti letto accreditabili per la sanità privata nel ternano. Si tratta di un risultato epocale, mai raggiunto da nessuno in precedenza, grazie all’impegno pervicace della Ternana Calcio e di quanti si sono spesi al riguardo. Bene, complimenti, finalmente una decisione giusta, una valutazione dovuta come risposta all’operazione stadio-clinica, e al conseguente interesse pubblico. Adesso la palla passa al Comune di Terni che potrà gestire questi 95 posti letto come da determinazione della mia conferenza dei servizi. Questa, ci preme dirlo, è la vittoria di tutti i ternani». In realtà serve prima l’ok del ministero della Salute e poi l’adozione dell’atto.

Pace e Squarta

«La nostra soddisfazione – spiegano il consigliere regionale di FdI ed il presidente dell’assemblea legislativa, sempre dello stesso partito – per l’approvazione in giunta del provvedimento generale di programmazione della rete ospedaliera regionale, va al lavoro svolto dagli uffici regionali della sanità e dal direttore D’Angelo. Un atto a lungo atteso dalla nostra regione che tiene conto delle disposizioni normative del Dm70 ma anche e soprattutto delle sensibilità e delle necessita di tutti i territori della nostra comunità dove insistono presidi ospedalieri. Un atto innovativo sotto tanti punti di vista, dalla sperimentazione gestionale che garantisce a Umbertide e Castiglione del Lago il mantenimento del pronto soccorso h24, all’attenzione per le zone disagiate e di confine come Norcia e Città della Pieve a cui si danno risposte in termini di sicurezza garantendo la presenza di due ospedali con pronto soccorso sempre h24. A questo si aggiunge, sottolineano i consiglieri, la creazione del terzo polo Foligno-Spoleto che integra i due nosocomi della rete dell’emergenza urgenza evitando doppioni e inutili campanilismi, così come accadrà per l’azienda ospedaliera di Perugia con Pantalla e per quella di Terni con Narni-Amelia. Si è lavorato in maniera seria, aggiungono, anche al riequilibrio territoriale, prevedendo e finanziando i due grandi investimenti di edilizia sanitaria per i due nuovi ospedali di Terni e di Narni Amelia a cui si aggiunge, dopo anni di parole al vento delle precedenti amministrazioni regionali, il riconteggio dei posti letto disponibili per la sanità privata complementare nelle due province. Un riconteggio che non penalizza assolutamente la Provincia di Perugia che mantiene gli stessi numeri ma che attraverso l’applicazione dei coefficienti della popolazione pesata su base provinciale assegna finalmente 95 posti accreditabili nel Ternano. Ringraziamo la presidente Tesei, l’assessore Coletto, per aver accolto le istanze che Fratelli d’Italia ha presentato e sostenuto con argomenti mai parziali per garantire agli umbri una rete efficace ed efficiente; siamo certi che non appena sarà a regime, il nuovo piano garantirà appropriatezza nelle risposte ai bisogni di salute di tutti gli umbri e massima capacità di cura per le patologie più severe».

Gentiletti: «Noi ternani non siamo allodole»

Critico anche Alessandro Gentiletti, consigliere comunale di Senso Civico Terni: «Noi ternani non siamo allodole, basta con gli specchietti. La nuova delibera regionale sul cosiddetto riequilibrio della sanità, sbandierata trionfalmente dal sindaco e dalla sua maggioranza, allo stato non garantisce nulla e non realizza quel riequilibrio che chiediamo da tempo. La delibera regionale che, a loro dire, prevederebbe più posti letto pubblici e nuovi posti convenzionati per il nostro territorio, ad oggi è soltanto una promessa, fondata su un percorso complesso e articolato, che prevede l’intervento di altri attori istituzionali, a partire dal ministero. Nei proclami politici dell’amministrazione comunale, non a caso manca la rivendicazione verso la Regione perchè dia un cronoprogramma preciso nè vengono indicate con esattezza le tempistiche in cui la promessa sarà realizzata. In questi anni ho ribadito più volte che bisogna parlare chiaro e smetterla di prendere in giro il territorio, come è stato fatto nel recente passato col progetto stadio clinica. Tanto è più necessario in questi mesi che ci separano dalle prossime elezioni amministrative. Non mancheranno proclami propagandistici, volti soltanto a quietare le risse di potere interne alle destre che governano e a quelle che aspirano a farlo, per provare ad assicurare un secondo giro a chi ha già dimostrato di non meritare neanche il primo. Sarà necessario, quindi, soprattutto, in questi ultimi cento metri, non farsi ingannare da chi butta la palla in tribuna. L’affermazione di un vero e serio riequilibrio, passa dalla necessità di tornare a proiettare Terni oltre i confini regionali, facendole riacquistare il suo ruolo nell’Italia centrale, facendo tornare di moda politiche e accordi che rompano gli schemi, ormai superati, del regionalismo degli anni ’70. Questo è possibile in tutti i campi, sia universitario che sanitario e su questo l’amministrazione comunale può giocare un ruolo fondamentale. Il riequilibrio, inoltre, passa dalla presa di consapevolezza delle peculiarità e complessità del nostro territorio, della profonda crisi che attraversa la piccola e media impresa e della necessità di investimenti sullo sviluppo. Le potenzialità ci sono, serve una politica che abbia il coraggio di farle emergere».

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