Terni: altra chiusura in corso Tacito. Se ne va Terranova

La catena di abbigliamento abbandonerà i locali entro giugno. Sette lavoratori col fiato sospeso

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Un’altra catena di abbigliamento abbandona Terni, in particolare corso Tacito: entro il mese di giugno chiuderanno infatti i punti vendita di Terranova e Terranova kids, che per diverse centinaia di metri quadri si sviluppano nei locali che si trovano a due passi da largo Villa Glori. Si tratta di un altro addio per uno marchi del gruppo Teddy, che già ad aprile 2022 aveva chiuso il punto vendita di Calliope, sempre in corso Tacito. Nel caso di Terranova sono sette i dipendenti a rischio esubero, tra loro c’è anche chi vi lavora nel punto vendita – aperto negli anni ’90 – da 25 anni.

La vertenza

«A loro – come spiega la segretaria generale della Filcams Cgil di Terni, Lucia Rossi – è stato al momento prospettato il trasferimento in uno dei punti vendita più vicini in cui c’è carenza di personale. Ma considerando che si trovano a Città di Castello o Roma, diventa evidentemente impossibile per i lavoratori accettare» commenta. L’azienda, in un recente incontro con la parte sindacale, ha anche fatto riferimento alla possibilità di una nuova apertura a Terni, che starebbe valutando. «Abbiamo chiesto all’azienda, qualora il trasferimento in altri locali si realizzasse davvero, l’impegno a riassorbire i lavoratori interessati» spiega Lucia Rossi. Per ora, però, sono solo voci, l’unica certezza è la chiusura, in una data che non è stata ancora comunicata ma che si annuncia ormai vicina.

Situazione critica

La scelta di chiudere il punto vendita è stata motivata dal calo di vendite e di fatturato registrato da almeno un paio di anni. Fatto sta che la situazione del commercio ternano – anche nella fascia di prezzo medio-bassa – è ormai sempre più traballante, come dimostra la chiusura del punto vendita di Conbipel presso il centro commerciale Cospea. «Ma accanto a queste realtà più grandi – spiega la segretaria della Filcams – ci sono anche tante altre piccole situazioni di lavoratori che vengono licenziati o si dimettono. Insomma, la situazione del commercio è sempre più complicata e si somma a molte altre emergenze dal punto di vista occupazionale».

I gruppi consiliari comunali Pd e Innovare per Terni, attraverso il capogruppo Francesco Filipponi (Pd), intervengono sulla vicenda con una nota. «Appena ieri abbiamo aderito alla mobilitazione dei lavoratori di Conbipel per la decisione assunta dalla società di lasciare Terni. Oggi – affermano – dobbiamo purtroppo prendere atto di un’identica decisione assunta da un altro marchio dello stesso settore, ovvero Terranova. Siamo vicini ai lavoratori ed alle lavoratrici nonché alle sigle sindacali interessate da questa nuova drammatica scelta. Condividiamo in particolare il lavoro e la richiesta della Filcams Cgil, qualora il trasferimento in altri locali si realizzasse, l’impegno a riassorbire i lavoratori interessati. La scelta di Terranova, ad oggi di chiudere il punto vendita, è stata motivata dal calo di vendite e di fatturato registrato da almeno un paio di anni. Come per Conbipel aderiamo alle iniziative dei lavoratori e delle sigle sindacali. Il settore del commercio – concludono i due gruppi consiliari – vive a Terni un momento assolutamente critico. Intendiamo fare la nostra parte in consiglio comunale, sia per la vertenza Conbipel sia per la vertenza Terranova, attraverso atti e interlocuzioni, seppure da forze di minoranza».


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