Convalida degli arresti e misura cautelare dell’obbligo di firma in questura per tutti: queste le decisioni assunte dal giudice Rossana Taverna, su richiesta del pm Cinzia Casciani, in merito ai sei protagonisti della rissa avvenuta intorno alle 18 di martedì alla stazione ferroviaria di Terni, fra lo sconcerto dei tanti pendolari presenti.
I fatti Fra i binari dello scalo si erano fronteggiati due gruppi di cittadini nigeriani, di età compresa fra i 25 e i 35 anni, pronti a regolare i conti – a suon di calci e pugni – a seguito di una lite avvenuta qualche ora prima all’interno di un bazar etnico della città. Sul posto, a supporto degli agenti della Polfer, erano intervenute prontamente le Volanti coordinate dal dirigente Giuseppe Taschetti e, successivamente, i carabinieri del Norm. I sei, dopo l’arresto in flagrante per rissa aggravata disposto dal pm Tullio Cicoria, hanno trascorso la notte nelle camere di sicurezza della questura.
Asilo politico I sei cittadini africani sono difesi dagli avvocati Francesco Montalbano e Anna Mattioli. Cinque di loro sono titolari di permessi di soggiorno per protezione internazionale, uno ha un ricorso in atto per espulsione dal territorio nazionale e alcuni sono gravati da precedenti per reati contro la persona. Solo il tempestivo intervento degli agenti alla stazione ha evitato che la situazione potesse degenerare: il bilancio è ‘solo’ di un paio di contusi in seguito ai colpi ricevuti.
