Carcere Orvieto, vuole super green pass ma ha una sola dose: due agenti aggrediti

L’episodio è accaduto nella mattinata di lunedì: la denuncia del Sappe. Prognosi di 13 e 12 giorni per i poliziotti

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Ha preteso di avere il super green pass pur avendo fatto solo una dose e al rifiuto si è scagliato contro due agenti della polizia penitenziaria – rispettivamente 12 e 13 giorni di prognosi – brandendo una lametta. L’episodio ha coinvolto un detenuto è accaduto lunedì mattina nel carcere di Orvieto.

Colpi e materasso in fiamme

A denunciare il tutto è il Sappe: «Verso le 10 – spiega Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del sindacato – nei locali dell’infermeria, un detenuto di nazionalità marocchina, in esecuzione di pena fino al 2024 per i reati di rapina aggravata ed altro, pretendeva dal medico del carcere di ottenere il Greenpass rafforzato nonostante avesse ricevuto una sola dose di vaccino anti Covid-19 nell’ottobre scorso. Al diniego dell’autorità sanitaria, il ristretto dava in escandescenza tanto che si rendeva necessario l’intervento immediato di più unità di polizia penitenziaria. Il personale intervenuto tentava, invano, di riportare alla calma il soggetto che però brandiva una lametta che teneva celata nel proprio cappello e con questa si è scagliato contro i poliziotti: per fortuna sono riusciti a disarmarlo ma il detenuto, nel divincolarsi, dava una testata ad un sovrintendente di polizia. Arrivati presso il reparto isolamento per portare il detenuto in cella, questi afferrava violentemente un altro sovrintendente trascinandolo con se all’interno della cella e iniziava a colpirlo violentemente con pugni alla nuca. Contuso un altro poliziotto che però aveva nel frattempo riuscito a estrarre il malcapitato collega dalla cella da dove era stato sostanzialmente sequestrato poco prima dal detenuto. Subito dopo, venivano fatti visitare i tre vice sovrintendenti che poco prima avevano subito le aggressioni violente, due dei quali il venivano inviati in pronto soccorso per le cure del caso, tutt’ora in corso. Successivamente alle ore 13.30, il detenuto, persistendo nelle sue intemperanze, incendiava anche il materasso della propria cella, prontamente sedato dal personale di polizia penitenziaria». Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, è «una storia di ordinaria follia, come purtroppo sempre più frequentemente accadono nelle carceri umbre e italiane».

 

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