Fontana Tacito: «Luce in fondo al tunnel»

Terni, svelato giovedì mattina in fondazione Carit il progetto totale di restauro: si parte con la fase esecutiva, via con il cantiere a luglio. «Entro l’estate 2020 inaugurazione»

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Non è una presentazione come tutte le altre e a palazzo Montani Leoni ci sono tutti i principali attori di un iter che punta a restituire a Terni una delle sue bellezze principali, da troppi anni ‘spenta’ e coperta. Sperando che vada diversamente rispetto a sei anni, quando andò in scena il primo svelamento del progetto: giovedì mattina sipario alzato sul restauro della fontana di piazza Tacito, con focus particolar – la sesta fase, molto tecnica – sullo stacco della superficie musiva e il rifacimento. Ad entrare in azione sarà la Carla Tomasi s.r.l. – mandataria – con Anna Borzomati e Paolo Pastorello, ovvero i componenti della Rti che si sono aggiudicati la gara – ribasso del 30,69% – per 601 mila euro. L’intervento complessivo invece è di circa 2 milioni di euro e coinvolge numerosi soggetti locali che hanno deciso di dare una mano: «Inaugurazione entro il termine dell’estate 2020 salvo situazioni particolari», è stato ribadito durante la mattinata.

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Una delle slide mostrate

L’appuntamento e la luce in fondo al tunnel

In casa fondazione Carit per l’evento ci sono il presidente Luigi Carlini e il vice, Ulderico Dragoni; il sindaco Leonardo Latini e l’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche, la direttrice della soprintendenza dell’Umbria Marica Mercalli e, per la Rti aggiudicataria, Carla Tomasi e Paolo Pastorello. Per tutti la speranza è che sia davvero la volta buona: «Un giorno importante – ha esordito il primo cittadino – per Terni perché parliamo dell’inizio dei lavori. Nel corso degli anni invece è diventato un simbolo di decadenza: ora stiamo agendo in un’ottica di serietà e concretezza dopo esserci ritrovati con grandi problemi. Grazie agli sponsor che hanno contribuito, speriamo che tutto ciò sia un modello di lavoro anche per il futuro». Sulla stessa onda Carlini che, nel suo intervento, ha sottolineato come la fondazione sia ‘sul pezzo’ da anni in merito alla fontana: «Oggi sveliamo – ha tenuto ad evidenziare – anche i lavori per il restauro del salone che riporta agli antichi fasti della fondazione Carit. Per quel che concerne la fontana già dal 2013 – allora c’era il sindaco Leopoldo Di Girolamo – abbiamo promosso il partenariato pubblico-privato e per noi quest’opera ha un valore affettivo. Il nostro impegno è serio: dagli iniziali 250 mila euro siamo passati a 830 mila stanziati per l’opera e a distanza di sei anni questo è un passaggio molto rilevante. La Mercalli ci ha indicato la strada maestra da seguire per il restauro. Finalmente vediamo la luce alla fine del tunnel». Dita incrociate per tutti.

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Enrico Melasecche e Marica Mercalli

Mercalli: modernità ternana e aspetti da chiarire 

La numero uno della soprintendenza dell’Umbria non si è risparmiata – per lei anche un sunto storico e culturale rispetto al valore della fontana, partendo dagli anni ’30 – quando ha preso la parola: «Un lavoro che ormai va avanti da anni, sono stati necessari per mettere a punto una tecnica d’intervento. Stiamo cercando di rivalutare una serie di iniziative ed interventi per far sì che questa modernità di Terni diventi il suo segno distintivo tra le città dell’Umbria che, invece, si distinguono per la loro storia medievale e rinascimentale. Parliamo di un progetto architettonico e decorativo e lo dico perché l’ultimo procedimento di tutela fatto riguarda l’intero complesso». Flashback sui tentativi nel corso degli anni: «I passati interventi di restauro sono stati inefficaci». Poi il presente: «La valutazione fu quella di distaccare i mosaici – l’eliminazione avverrà con lame d’acciaio da inserire tra gli strati – per garantirne la conservazione e il restauro, quindi la musealizzazione. Questa decisione la prendiamo in fasi estreme perché non è mai bello separare una superficie decorative dalle pareti: diventa inevitabile quando capiamo che la conservazione in situ non è piùpossibile. Resta da chiarire dove avverrà la musealizzazione dei mosaici di Cagli e sul tavolo ci sono varie ipotesi». Ricordato il coinvolgimento dell’Istituto superiore di restauro di Roma e della Venaria reale di Torino.

IL MUSEO UNDERGROUND PER LE VISITE DIDATTICHE

Luigi Carlini e Leonardo Latini

La sconfitta da evitare e la preghiera alla Mercalli

Tra il sorriso e l’auspicio Melasecche si augura «di non far passare altri sei anni, sarebbe una sconfitta per tutti». Il titolare ai lavori pubblici ha puntualizzato che la Carla Tomasi srl avrà a disposizione sette mesi – nel bando è specificato 300 giorni naturali e consecutivi – per concludere la sesta fase del restauro, quindi via all’elenco di tutti coloro che si sono messi in azione per collaborare a suon di sponsorizzazioni, denaro e aiuti di natura tecnica: ovviamente in testa c’è la fondazione Carit, quindi Asm, Ast, Sii, Pac2000a Conad., Giunio Marcangeli e Tapojärvi Italia. Ci esce anche un breve accenno al palasport ed a quell’impegno da 2 milioni annunciati da Carlini: «Stanno concretizzando – ha detto Melasecche – questo aspetto. Loro non aiutano questa amministrazione, ma tutta la città. Mi raccomando in ginocchio alla soprintendente: abbiamo inviato il progetto tecnologico per le tubazioni, pompe e lampade, essendoci un vincolo è importante che si abbia una risposta celere. L’incastro tra questo aspetto e quello artistico è fondamentale». Tirato in ballo anche il lato turistico con la novità del museo underground per consentire ai ternani – e non solo ai tecnici – di vedere come funziona la fontana.

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Paolo Pastorello e Carla Tomasi

Tomasi, Pastorello, le visite e gli studenti

Piccola disavventura con l’auto nel cammino verso Terni per la Tomasi e Pastorello che, tuttavia, sono riusciti a giungere in tempo per dare delucidazioni sulle proprie idee. Mirino puntano sui giovani: «La nostra offerta – ha iniziato la 61enne presidente della Finco, la Federazione industrie prodotti impianti servizi ed opere specialitiche per le costruzioni – si è indirizzata su tre piani: informazione, coinvolgimento e valorizzazione. Nel primo caso parliamo di pannelli, sistema di visite dinamico – una volta al mese, sia cantiere che laboratorio di esecuzione per il lavoro sul mosaico staccato, ci sarà inoltre una ricerca sulla storia dell’artista Cagli e la costruzione del monumento – e realizzazione di un sito collegato con quelli ufficiali del Comune. Maggior attenzione sarà rivolta alle scuole con la partecipazione attiva degli studenti. In mente abbiamo il lancio di un concorso di idee per incentivarli ad entrare nel discorso operativo della fontana». Per nulla malvagia come impostazione. Pulizia? «L’ipotesi – ha proseguito – è utilizzare uno strumento di alta precisione come l’Ibix, già sperimentato per l’Arena di Verona. Se sarà necessario sarà impiegato il sistema laser per gli strati più tenaci. Vogliamo infine realizzare supporti per le porzioni staccate seguendo la curvatura della fontana: stiamo studiando l’andamento della struttura, ha delle flessioni particolari». Curiosità: il raggruppamento d’impresa si chiama Zodiaco. A tema.

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Numerose presenze a palazzo Montani Leoni

La fontana come un sito archeologico

Pastorello pochi giorni fa era in Iran e ora si ritrova catapultato nel mondo ternano: «La situazione conservativa – le parole del 66enne napoletano, titolare dello Studio Crc –  il professionista della fontana assomiglia molto ad un sito archeologico. Ha un tale degrado che i materiali sono molto deteriorati: in generale è un lavoro estremamente complesso e cercheremo di rispettare i tempi. In altre esperienze mi sono trovato di fronte anche a numerosissimi problemi di distacco e ricomposizione dei frammenti, faremo del nostro meglio».

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LA PROVA DI DISTACCO DELLA COO.BE.C

Il modellino realizzato dagli studenti

L’angelo custode Mercalli

Molto interessante seguire le dinamiche comunicative tra i rappresentanti del Comune e la Mercalli. Tutti sanno – Melasecche in primis, ma anche il vicesindaco Andrea Giuli che ha atteso il termine della conferenza per parlarci tête-à-tête – che a livello diplomatico ci vuole garbo onde evitare spaccature che potrebbero essere letali: «Svelo un segreto – ha concluso l’assessore ai lavori pubblici dopo l’intervento di Giunio Marcangeli – perché riguarda sempre il nostro angelo custode che dall’arco etrusco osserva l’Umbria (riferimento alla soprintendente al suo fianco, ndr). È stato preparato un progetto quinquennale per la ‘Cascata d’oro’: vogliamo rilanciare il sito, ridurre il numero delle auto e aumentare i turisti. L’idea è di una cabina che colleghi piazzale Byron con i Campacci e l’utilizzo di battelli elettrici che da Marmore vanno a Piediluco. Avremo un confronto con la Mercalli, ci consiglierà: vorremmo che Terni possa riprendere quell’orgoglio che stava calando per tante ragioni». Un passo per volta, intanto si inizia dalla fontana.

PARLANO CARLA TOMASI E PAOLO PASTORELLO – VIDEO

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