Torna la ‘cassa’ all’Alcantara. Ugl Chimici: «Colpa dei problemi interni»

Narni – Dal 10 giugno 13 settimane di stop. Il sindacato: «Calo del mercato specchietto per le allodole. Direzione aziendale arrogante»

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Ancora nubi sull’Alcantara di Nera Montoro: dal 10 giugno, per 13 settimane, l’azienda attiverà infatti la cassa integrazione per i propri dipendenti. Una decisione presa dall’azienda per far fronte al calo degli ordinativi, che si protrae ormai dal 2023. E che fa seguito alle analoghe attivazioni dell’ammortizzatore sociale avvenute a fine febbraio e poi a fine marzo.

È un momento dunque delicato per lo stabilimento di Narni, che negli ultimi mesi del 2023 aveva anche deciso di non rinnovare 32 contratti a termine in scadenza e poi altri 37 a fine marzo. In una riunione tra rsu e management che si è svolta in Confindustria – come riporta il Corriere dell’Umbria – l’azienda ha concesso l’anticipazione della cassa integrazione salvaguardando lo stipendio dei lavoratori il 27 del mese, la 13esima, la 14esima e le ferie dell’anno fiscale in corso, senza così costringere i dipendenti ad attendere le lunghe tempistische dell’Inps. La stessa azienda, che ha come mercato di riferimento quello dell’automotive, prevede comunque una ripresa produttiva a partire da settembre a marzo 2025. Qualora gli ordini dovessero tornare a ‘sorridere’ l’impegno, nelle scorse settimane, era stato quello di riattivare i contratti a termine non rinnovati.

L’attacco dell’Ugl chimici

Ad esprimere «preoccupazione per il futuro dello stabilimento» è, in una nota, l’Ugl chimici, secondo cui «manca la chiarezza sulle prospettive future in merito ai numerosi problemi interni al sito produttivo, che nulla hanno a che vedere con lo scenario globale». «Secondo noi – commenta il sindacato di categoria – il calo del mercato è uno specchietto per le allodole, in realtà, a nostro parere, ci sono problemi di natura organizzativa, qualitativa e gestionale sui quali, per quanto ci riguarda, non si sta facendo abbastanza per giungere ad una soluzione, e sui quali latitano risposte precise». A detta dell’Ugl chimici occorre «un cambio di passo e di gestione di cui non vediamo traccia». «Durante il periodo di continua crescita dell’azienda, per quanto ci riguarda – continua la nota -, si sono lasciati andare alcuni aspetti fondamentali di politica produttivo-industriale ed ora, in questo periodo di vacche magre, i nodi vengono al pettine. Recuperare redditività e marginalità continuando a tagliare i costi del personale, con la cassa integrazione o non rinnovando i contratti a termine è la strada più semplice ma secondo noi non offre alcuna garanzia sul lungo periodo, ed inoltre, noi da Alcantara ci aspettiamo qualcosa di più di questa semplicistica ricetta». Ma per l’Ugl chimici non è tutto. «C’è poi da sottolineare – spiega il sindacato – l’arroganza della direzione aziendale a perseguire lo smaltimento obbligatorio da parte dei lavoratori delle spettanze residue dello scorso anno prima di poter accedere all’ammortizzatore sociale, posizione inamovibile anche dopo ore di trattativa, se c’è una parte di lavoratori con spettanze alte, non è questo il modo per portarli alla riduzione, andrebbe prima analizzato il motivo di tale accumulo e poi andrebbe fatto un piano ad personam non colpire indistintamente tutti».

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