Terni, canile Colleluna: tirata in ballo presunta «copertura politica»

Non sono mancati momenti di tensione martedì per parlare della modifica del regolamento. «Adozioni fuori regione? Ok, ma problema tracciabilità e controlli»

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di S.F.

Non c’è niente da fare, a Terni quando si parla di canili e adozioni gli animi sono sempre pronti a scaldarsi. È accaduto anche martedì mattina nell’ennesima riunione della II commissione per parlare della modifica del regolamento con tanto di excursus sulla gestione degli ultimi anni: tirata in ballo anche una presunta «copertura politica» per ciò che si è verificato in merito al rapporto tra la società cooperativa Alis e l’associazione ‘Grandi Amici’ che, come noto, è stata estromessa di recente dal ‘giro’. Lavoro in arrivo per la IV commissione controllo e garanzia.

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Il canile di Colleluna

Associazioni in campo: l’Enpa chiarisce

A palazzo Spada – per l’amministrazione in loco il vicesindaco Riccardo Corridore e l’assessore Mascia Aniello – molte le ospiti  per trattare del delicato argomento: Ernesta Cambiotti di ‘Animal Mind Italia Odv Est’, Silvia Festuccia per ‘Grandi Amici’, la presidente della sezione provinciale dell’Enpa Patrizia Fancelli, la rappresentante del Wwf Terni (l’invito era per Amos Macinanti), Claudia Cimarelli di Donna Giuliana e Stefania Sebastiani, presidente del rifugio di Monte Argento. A dare il là al confronto è stata la Fancelli: «Qualcosa del regolamento potrebbe essere cambiato ed il punto focale – ha esordito – sul quale si sono divise le associazioni interessa le adozioni fuori regione. Il regolamento le vieta. Noi non siamo contrari, ma finora non si è fatto alcun controllo all’interno dell’Umbria. Ok incentivarle, ma con i giusti controlli perché la Usl non li fa per mancanza di personale. Figuriamoci se l’Enpa è contento di avere animali dentro il canile. L’aggiornamento – ha specificato – va bene, ma ciò non deve voler dire mandare i cani chissà dove. C’è chi adotta senza criteri ed il cane deve uscire dalla struttura per stare meglio». Chiaro che su questo fronte sono tutti d’accordo, ci mancherebbe altro. Anche Raffaello Federighi di AP: «Vogliamo modificare perché ogni cosa può essere migliorata. Il paletto è che le adozioni, una volta concluse, devono portare ad una condizione migliore». La base.

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In primo piano Festuccia, dietro Corridore

Il ‘taglio’ di Grandi Amici: Corridore in campo

A fare il punto ci ha pensato poi Corridore: «Vogliamo la modifica del regolamento, per le adozioni si deve seguire la normativa. Ricordo che la firma dell’adozione è di pertinenza del sindaco e la funzione di questi incontri è ascoltare la rendicontazione dell’attività e ascoltare proposte. Ho otto cani e mi trovo meglio – la battuta, ma nemmeno troppo forse – con gli animali rispetto alle persone. Ho trovato il canile di Colleluna ben tenuto e pulito, credo che le associazioni debbano collaborare». Poi si arriva ad uno dei nodi del momento: «Abbiamo ereditato una situazione anomala e Alis (da anni hanno in gestione il canile dopo l’aggiudicazione dell’appalto, ndr) ha mandato una comunicazione a Grandi Amici (l’associazione di volontariato che collabora con la cooperativa, ndr) per dirgli che non potevano entrare perché non c’era l’accreditamento e non era stata firmata la convenzione. Ora abbiamo ripristinato una situazione che doveva essere ripristinata da tempo». In sostanza Corridore ha affermato che «nel canile c’è stata per anni un’associazione che non ha sottoscritto gli atti. Solo questo. Per noi le associazioni sono tutte sullo stesso piano, abbiamo semplicemente applicato le norme, deve essere chiaro». Il focus è poi tornato sulle adozioni: «Per i controlli fuori regione c’è un percorso di verifica delle Usl, l’associazione non deve sostituirsi agli organi preposti».

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La commissione

L’istruttoria e la presunta «copertura politica»

Francesco Maria Ferranti (FI) a questo punto ha tirato fuori un’altra questione che, ora, lo riguarderà direttamente in IV commissione: «Emergono elementi da chiarire dalle parole di Corridore. Significa che Alis negli ultimi anni ha sviluppato un appalto in modo ‘irregolare’: perché allora non valutare l’ipotesi di rescissione e poi fare un nuovo contratto? Non è coinvolta solo l’associazione animalista», ha puntualizzato. Immediata la replica di Corridore: «La cooperativa ha vinto il bando e spetta a lei il compito di selezionare le associazioni. Il problema – l’attacco al capogruppo FI – è che doveva essere più solerte quando faceva l’amministratore, ora c’è istruttoria in corso per verificare l’eventuale responsabilità di Alis. Tema che abbiamo ereditato, era notorio. Mi assumo la responsabilità e dico che le motivazioni datemi su questa problematica sono state di ‘copertura politica’. Sia dagli uffici che da altri ambiti. Noi la disdegniamo. Se è stata fatta per il passato non ci riguarda, per noi non ci sono figli e figliastri. Ripeto, abbiamo solo ripristinato un principio di legalità, non dobbiamo garantire protezione a nessuno ed è stata fermata una situazione di illegittimità». Il curioso scambio tra i due (poi usciranno dall’aula per qualche minuto a parlare senza nessuno intorno) è proseguito su questo filone: «Se l’associazione non ha firmato la convenzione, c’è l’altra parte che per tre anni e mezzo non l’ha fatta firmare. Elemento gravissimo evidenziato dal vicesindaco: se c’è stata ‘copertura politica’ c’è una terza parte coinvolta, ovvero dirigenti/funzionari del Comune. Hanno perpetrato l’illecito e permesso tali irregolarità? L’argomento va portato nella commissione che presiedo». Vedremo.

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Cenni di bagarre e nodo tracciabilità

Poi è entrata in azione la Festuccia, di certo la donna più attenzionata della mattinata: «Sono il personaggio principale di questa vicenda da 26 anni, sono attiva dal 1998. Il problema principale è il canile di Colleluna, lo trovai in condizioni terribili. Noi siamo gli unici – le parole in merito all’associazione Grandi Amici – che non ha mai preso soldi, sempre a titolo gratuito ed una spina nel fianco dell’amministrazione comunale. Dal 2005 al 2009 sapete chi si occupava delle adozioni? Nessuno, perché non c’era un direttore sanitario. Ci ho pensato io, poi è seguita la denuncia per il Comune, l’estromissione da parte loro nel 2010 e il ricorso al Tar. Il mio impegno è serio ed il 18 settembre è accaduta una cosa ingiusta ed infondata». Il riferimento è al ‘taglio’ dalla struttura per volontà di Alis. «Tutto ciò che ruota intorno ai cani è business, noi no. Le adozioni? Le vogliamo fare, ma il regolamento andrebbe adeguato alla legge regionale. E le verifiche finora non sono state fatte. Il problema principale è la tracciabilità degli animali sia in regione che fuori. E tra le Usl non c’è comunicazione». Subito dopo ha esposto la Cambiotti: «La legge regionale l’ho scritta io, la conosco. Le adozioni fuori regioni non possono essere vietate, dice che lo sono laddove non esiste il tracciamento. Forse la Festuccia non lo sa, ma dal 1° gennaio 2024 dal Siva (Sistema informativo veterinaria ed alimenti) nazionale si potranno avere tutte le notizie dando il chip». Botta e risposta verbale, Corridore si mette di mezzo per placare gli animi e due minuti di tensione. Poi si torna alla normalità: «Voglio certezze sulle adozioni», ha replicato la presidente di ‘Grandi Amici’. «I social? Sì, ma fino ad un certo punto per la promozione», la risposta a Maria Elena Gambini (AP). «Noi siamo stati estromessi da Alis, vero, ma abbiamo pieno diritto per legge ad entrare in canile. Non comprendo perché per un problema di mera formalità non ci hanno convocato. Ripeto, nessuno è contrario alle adozioni, ma servono i dovuti controlli».

La commissione

La Fabrizi chiarisce

Corridore ha tirato in ballo l’era Latini e allora anche Cinzia Fabrizi (FdI) interviene per far presente un aspetto: «Il vicesindaco ha attenzionato l’illegittimità dei comportamenti tenuti dall’amministrazione precedente facendo affermazioni particolarmente gravi perché dice che non si sono rispettate le regole. Ma la gestione ed il controllo degli appalti non competono all’organo politico, c’è distinzione. Se è stata tollerata un’esecuzione non corretta del contratto, c’è un responsabile del procedimento, un funzionario ed un dirigente responsabile. E sarebbe d’obbligo per l’amministrazione denunciare alla Corte dei conti in quanto è stato provocato un danno». Palla a Ferranti. Finirà tutto in un nulla di fatto? «La commissione garanzia e controllo certamente svolgerà un attività di verifica sulle criticità emerse a riguardo del contratto di appalto di gestione dei canili. Pur sottolineando – sottolinea Ferranti – che la commissione esprime un parere non vincolante, spetta alla giunta comunale con gli uffici tecnici prendere una decisione in merito». Immediata convocazione per martedì 3 ottobre per audire chi, nel corso degli anni, si è occupato della questione a livello tecnico/amministrativo: focus sull’esame del contratto di appalto per la gestione dei canili.

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