Irregolarità nel canile: 4 denunce nel Ternano. Traffico di cuccioli scoperto a Perugia

Umbria – Nas al lavoro sulle strutture e anche sull’importazione di cani dall’estero. Nei guai due veterinari

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Controlli da parte dei carabinieri del Nas nei canili, in tutta Italia e quindi anche in Umbria. Nel Ternano i militari – riporta una nota del comando generale – hanno denunciato a piede libero «i due direttori, di cui uno non più in carica, di un canile comunale della provincia di Terni, unitamente alla presidente di un’associazione di volontariato e ad un medico veterinario convenzionato». I carabinieri hanno accertato «che i cani erano detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura e caratteristiche etologiche, confinati e rinchiusi per intere giornate in box angusti e poco illuminati della zona notte. È stato verificato inoltre – proseguono i Nas – il mancato coordinamento di tutti gli aspetti sanitari della struttura, dall’assistenza medico veterinaria al mantenimento fisiologico degli animali nonché degli altri servizi correlati. La somministrazione di farmaci e le terapie ai cani – conclude la nota – erano effettuate, senza averne titolo, dalla presidente di un’associazione di volontariato che esercitava abusivamente la professione di medico veterinario».

L’altra indagine a Perugia

Avrebbero importato illecitamente a Perugia, dalla Romania, almeno 17 cuccioli largamente sotto età, vendendoli poi come cani di razza. Questa l’accusa a carico di due persone residenti nel capoluogo: la procura ha notificato l’avviso delle conclusioni di indagini preliminari dopo l’attività svolta dal personale dei servizi veterinari della Usl Umbria 1, coadiuvato dai carabinieri del Nas di Perugia.

Raffaele Cantone

Dalla Romania in Italia

Il procuratore Raffaele Cantone spiega che i due «avrebbero importato e venduto almeno 17 cuccioli, di nemmeno 12 settimane di età. In particolare i cuccioli venivano venduti per origine e provenienza diversa rispetto a quanto dichiarato agli ignari acquirenti. Attraverso una falsa attestazione di provenienza, gli indagati – sono un veterinario ed un 40enne, proprietario cani – dichiaravano che i cuccioli, acquistati in Romania, venivano identificati come italiani e di razza maltese. In realtà si trattava di cuccioli di provenienza romena e meticci poichè senza documento di riconoscimento associato agli animali di razza (pedigree). Tale condotta avrebbe procurato agli indagati un illecito profitto con l’aggravante di aver trasportato cuccioli di età inferiore alle 12 settimane, privi del sistema per l’identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie». Ora i due indagati potranno presentare memorie difensive e chiedere di essere sottoposti ad interrogatorio.

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