Covid in Umbria, 7 positivi e 78 guariti

Alle ore 8 di giovedì 16 aprile ulteriore calo dei pazienti positivi in Umbria. Si allenta ulteriormente la pressione sugli ospedali. 1.228 tamponi

Condividi questo articolo su

Alle ore 8 di giovedì 16 aprile 1.329 persone in Umbria (+7 rispetto al precedente aggiornamento) sono risultate positive al virus Covid-19 – numero che include anche guariti e deceduti – mentre gli attualmente positivi sono 826 (-72 rispetto a mercoledì mattina). Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 1.228 tamponi (1.302 il giorno precedente), numero relativamente elevato. I guariti ‘ufficiali’ sono 448 (+78), i clinicamente guariti 290 (-26).

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON
COVID, LE VITTIME IN UMBRIA SALGONO A 57
ITALIA, 16 APRILE: MENO DI 3 MILA IN INTENSIVA

Dati Covid Umbria alle ore 8 del 16 aprile

Ricoveri e isolamenti

Dei 1.329 pazienti positivi, attualmente sono ricoverati in 149 (-10 rispetto a mercoledì mattina); di questi 33 (-4) sono in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 1.905 (-91). Sempre alla stessa data risultano 9.838 (+484) persone uscite dall’isolamento.

OSPEDALE TERNI: «NON PAZIENTI MA FRATELLI E SORELLE»
OSPEDALE PERUGIA: «ABBIAMO LAVORATO IN UN CLIMA DI GUERRA»

Terni, 4 nuovi casi

Nel corso della giornata di giovedì 16 aprile, sul territorio comunale di Terni sono emerse quattro nuove positività al Covid-19. Per tutti il sindaco Latini ha emesso ordinanze di isolamento obbligatorio domiciliare. Sempre giovedì  c’è stata una nuova guarigione ed era il totale parla di 52 guariti su 105 casi registrati in città.

La situazione a Giove al 16 aprile

Giove, 362 tamponi e un nuovo positivo

Si è stabilizzata la situazione  al 7° giorno dall’inizio del periodo di ‘zona rossa’: «Un nuovo ridotto aumento – spiega il sindaco Alvaro Parca – dei casi positivi che ci riporta al numero di due giorni fa ma le modeste variazioni di questi giorni avvengono a fronte di un gran numero di tamponi prelevati in questi giorni.
Dall’inizio del monitoraggio sono stati eseguiti ad oggi ben 362 tamponi. possiamo dire di essere, probabilmente, il paese più “tamponato” dell’Umbria ed è la conferma che quando si cerca… qualcosa si trova». I casi sono 32.

Umbria, accordo fra Regione e case di cura per i non Covid

La giunta regionale, su iniziativa dell’assessore alla salute Luca Coletto, ha approvato lo schema di accordo quadro tra Regione Umbria, Associazione italiana di ospedalità privata (Aiop) e Associazione religiosa istituti socio sanitari umbria (Aris), per la regolamentazione dei rapporti finalizzati al coinvolgimento degli ospedali privati accreditati nella rete ospedaliera regionale della gestione dell’emergenza Covid-19. «In seguito alla diffusione dell’infezione prodotta dal Covid -19 – spiega l’assessore Coletto – il ministero della Salute ha aggiornato le linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e il percorso organizzativo dei servizi regionali ospedalieri e territoriali. Con l’emanazione di circolari ministeriali sono stati sospesi i ricoveri in ospedale e ridotte molte attività ad eccezione di quelle considerate non procrastinabili, quali i ricoveri in regime di urgenza (da intendersi in emergenza), i ricoveri elettivi oncologici ed i ricoveri elettivi non oncologici con classe di priorità A. Contestualmente alla sospensione delle ospedalizzazioni – prosegue – ora è stato necessario riprogrammare le attività considerando tutta la rete di offerta ospedaliera sul territorio, pubblica e privata, in modo da individuare delle strutture da dedicare alla gestione dell’emergenza ospedaliera non Covid». Nell’ambito del piano di potenziamento della rete ospedaliera, a livello nazionale sono state previste per le strutture private diverse tipologie di coinvolgimento, funzionali all’accreditamento di ogni struttura per area chirurgica e area medica, ovvero strutture da utilizzare per il trasferimento e trattamento della casistica chirurgia (a), internistica (b) e riabilitativa (c) di pazienti che necessitano di cure. «La Regione – afferma l’assessore regionale alla salute – ha quindi stabilito un accordo, che sarà presto firmato, con le case di cura Aiop Umbria e Aris Umbria grazie al quale le strutture private metteranno a disposizione posti letto per pazienti non Covid attualmente degenti presso gli ospedali pubblici, oppure che sono accolti quotidianamente presso i servizi di triage dei pronto soccorso e che necessitano di prestazioni di tipo urgente o non procrastinabili. Inoltre, garantiranno le prestazioni chirurgiche non procrastinabili con ricovero programmato. I pazienti accolti – conclude Coletto – se inviati dalle strutture pubbliche, dovranno essere sottoposti alla fase preventiva di triage e aver effettuato il tampone». Lo schema di accordo prevede che l’attività svolta in questa fase di emergenza presso le case di cura accreditate non rientra nell’attività normalmente contrattualizzata da parte delle Usl e potrà risultare come attività svolta dall’azienda pubblica che ha trasferito l’attività presso la casa di cura. Per il periodo di durata dell’emergenza e fino a quando la Regione non dichiarerà terminata questa fase, sono sospese le norme relative all’incompatibilità del personale, sia quelle attinenti l’eventuale operatività del personale pubblico, sia quelle relative alla possibilità del personale e dei collaboratori delle strutture private di operare presso le strutture pubbliche. Le case di cura potranno erogare le prestazioni eseguite dai professionisti che operano al loro interno per i pazienti già in lista di attesa e sempre secondo la progressiva e graduale riattivazione dell’attività sanitaria non procrastinabile, sono inoltre abilitate ad effettuare direttamente con proprio personale i prelievi per gli esami diagnostici a dipendenti e pazienti che si devono ricoverare. L’accordo terminerà alla conclusione dell’emergenza e avrà valore su tutto il territorio regionale.

COVID UMBRIA, MAPPA COMUNE PER COMUNE AL 15 APRILE

Cna Umbria: «Le imprese chiedono di tornare a lavorare»

«In Umbria, pur se tra mille difficoltà, il contrasto alla diffusione del contagio da coronavirus è stato gestito nel migliore dei modi. Ma adesso è indispensabile la costituzione di un tavolo regionale per coordinare l’avvio della fase 2, quella della riapertura delle attività imprenditoriali» La richiesta arriva da Roberto Giannangeli, direttore di Cna Umbria: «Il tavolo è necessario per condividere le linee guida sulla sicurezza sanitaria già adottate e sottoscritte dalle parti sociali il 14 e il 24 marzo scorsi, dalle quali poi discendono i protocolli aziendali che vanno implementati dalle imprese. Non è escluso che a queste linee guida nei prossimi giorni se ne aggiungano altre, viste le commissioni costituite allo scopo a livello nazionale. Perciò è ancora più necessario che si vada a istituire un tavolo regionale per assicurare che la riapertura delle imprese avvenga in sicurezza. A un mese esatto dal lockdown imposto dal Governo per prevenire la diffusione del contagio da coronavirus – prosegue Giannangeli – la riapertura delle attività rappresenterebbe la miglior garanzia per sconfiggere la paura che si è insinuata in ognuno di noi, paura che ormai non riguarda più solo il timore di ammalarsi, ma anche quella per il futuro che ci attende e la preoccupazione di perdere gli attuali livelli di benessere. C’è la necessità impellente di riprendere le attività manifatturiere perché i mercati in cui operano le imprese non sono più disposti ad aspettare. Proseguire oltre significherebbe perdere clienti e commesse e uscire dalle catene di produzione, anche globali, faticosamente conquistate al prezzo di copiosi investimenti, sacrifici, innovazione. Lo stesso dicasi nel mercato locale di riferimento per le imprese di costruzioni: la primavera/estate, infatti, è il periodo in cui si concentrano i lavori di costruzione e riqualificazione edilizia e che producono la maggior parte del fatturato annuo del settore edile. Infine – aggiunge il direttore di Cna Umbria – insistiamo anche sui servizi alla persona perché oggi assistiamo al dilagare dell’abusivismo. Bisogna trovare soluzioni condivise al più presto».

COVID, L’AIFA DÀ IL VIA LIBERA AL FARMACO ‘PERUGINO’

Anmig Umbria dona mille euro

Il comitato regionale Anmig Umbria, l’associazione nazionale mutilati e invalidi di fuerra e fondazione che comprende le sezioni di Assisi, Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Gualdo, Gubbio, Perugia, Orvieto, Terni e Todi, ha deliberato l’erogazione di un contributo di mille euro a favore della Protezione civile dell’Umbria per sostenere le strutture sanitarie regionali, con particolare riferimento a medici, infermieri, oss e tutto il personale, nella lotta al coronavirus. In campo il presidente regionale Remo Gasperini e i presidenti delle sezioni Adriano Tofi (Assisi), Marco Capacciola (Castiglione del Lago), Paolo Berretti (Città di Castello), Fiorella Agneletti (Foligno), Valentino Venturi (Gualdo), Aldo Vispi (Gubbio), Rita Bacoccoli (Perugia), Maurizio Stollo (Orvieto), Andrea Corvi (Terni), Paolo Ferracchiati (Todi).

COVID-19, SE NE VA LUIS SEPÚLVEDA

Al via la distribuzione di FFP3 a Calvi dell’Umbria

A Calvi dell’Umbria si useranno mascherine FFP3. Lo ha annunciato il sindaco, Guido Grillini che mercoledì ha fatto partire la distribuzione dei dispositivi a tutte le famiglie. Le operazioni andranno avanti per due/tre giorni, «il tempo necessario – spiega il sindaco – per rifornire tutte le famiglie di Calvi partendo dalle frazioni e arrivando fino al centro storico. Siamo riusciti a reperire le mascherine di qualità superiore in un mercato al momento non semplice. L’intento in questa prima fase è quello di assicurare la fornitura di mascherine ad ogni nucleo familiare per permettere l’uscita di casa ad almeno un componente della stessa, per fare la spesa o per sbrigare altre necessità impellenti, in situazione di buona protezione».

ECONOMIA UMBRA IN CRISI DA COVID, L’ANALISI DELL’AUR

Lavoratori dell’Agenzia delle entrate donano 6.600 euro

Continua a crescere la solidarietà tra lavoratrici e lavoratori nell’emergenza coronavirus: le organizzazioni sindacali hanno raccolto 6.600 euro tra il personale dell’Agenzia delle entrate dell’Umbria, cifra che è stata donata all’ospedale di Perugia e alla Usl Umbria 2. Sono stati 119 i lavoratori, di tutte le sedi delle direzioni provinciali di Perugia e Terni, che hanno dato il proprio contributo. «Con questo gesto – spiegano in una nota i sindacati promotori, Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Pa, Confsal-Salfi e Flp – abbiamo voluto manifestare stima e vicinanza a tutti gli operatori sanitari per il loro rilevante sforzo quotidiano. Come lavoratori pubblici siamo orgogliosi dello straordinario lavoro compiuto ogni giorno da medici e infermieri e consapevoli della straordinaria ricchezza che il nostro sistema sanitario universale rappresenta».

PATTO COMUNE TERNI – ATER PER TRE ALLOGGI A SENZATETTO

Ospedale Orvieto, nuove donazioni

Importante donazione della Fondazione Luca & Katia Tomassini e del Gruppo Vetrya che, nei giorni scorsi, hanno consegnato alla direzione medica del presidio ospedaliero un ecografo multidisciplinare compatto di fascia Premium ad elevatissima profondità di scansione che sarà utilizzato dai sanitari della terapia intensiva, rianimazione e sale operatorie dell’ospedale. «Il macchinario donato rappresenta infatti una soluzione di grande utilità non solo per affrontare con maggiore efficacia l’emergenza sanitaria covid-19 ma anche per supportare le attività future di cura ed assistenza garantite dagli operatori sanitari ai pazienti della struttura ospedaliera orvietana», specifica la Usl Umbria 2.

CANTAMAGGIO TERNI, L’IDEA DI CONFCOMMERCIO

Aronc vicina all’ospedale di Perugia

Risultati ben superiori all’obiettivo prefissato: la raccolta fondi promossa dall’Aronc – Amici della radioterapia oncologica di Perugia -tra soci e simpatizzanti, ha permesso di donare ben 6.180 euro all’azienda ospedaliera di Perugia per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Ne dà notizia il presidente Manlio Bartolini che ha ringraziato tutti gli amici che hanno partecipato alla raccolta: «Anche in quest’ occasione tutti voi avete dimostrato un senso di appartenenza all’Aronc e una grande sensibilità nel voler aiutare l’azienda ospedaliera di Perugia in un momento unico nella storia della nostra sanità. Grazie di cuore. Superata l’emergenza, Aronc – annuncia Bartolini – riprenderà «le sue numerose attività a favore dei pazienti oncologici. Noi riprenderemo ad incontrarci per affrontare, uniti, le nuove sfide che ci attendono».

TERNI, SCONTRO SULLA LETTERA DEL SINDACO A CONTE

‘Think Digital’ per dare una mano agli studenti di Terni

Dare l’opportunità agli alunni in situazioni di difficoltà economica di scuole primarie e secondarie del comprensorio ternano di poter seguire gli studi a distanza. È l’obiettivo di ‘Think Digital’, il progetto di raccolta fondi promosso dall’associazione Tempus Vitae e da Gentlefolk Club, in collaborazione con l’assessorato alla scuola e ai servizi educativi del Comune di Terni. «Il prolungarsi dell’assenza fisica dalla scuola per effetto Covid-19, sta creando non solo problematiche di carattere sanitario, ma anche grave disagio a bambini e ragazzi, che si trovano spesso isolati nelle loro abitazioni con rischio di dispersione scolastica – dice la presidente di Tempus Vitae, Ilaria Bonanni -. Non tutte le famiglie sono attrezzate in egual modo, a livello di dispositivi e spesso anche di connessioni internet. Il progetto ha l’obiettivo di raccogliere fondi per l’acquisto di pc, tablet e soluzioni informatiche che diano la possibilità ai ragazzi meno abbienti di poter seguire al meglio le attività scolastiche senza perdere opportunità culturali e di valorizzazione della loro formazione».
Le strumentazioni che si acquisteranno con i fondi raccolti saranno destinate agli istituti scolastici, i quali destineranno tali strumentazioni ai ragazzi più bisognosi. Le donazioni possono essere effettuate attraverso la specifica pagina aperta sulla piattaforma GoFundMe.

COLTIVAZIONI AMATORIALI VIETATE: «EPPURE IMPORTANTI»

Narni360 al lavoro per un docufilm sul Covid-19

Un docu-film che racconterà in modo diretto le esperienze di volontari e associazioni in campo per dare il proprio contributo in questo periodo di emergenza coronavirus. È il progetto di memoria storica progettato dall’associazione Narni360 in collaborazione con la Lidu, la Lega internazionale per i diritti dell’uomo. «Anche in questo periodo molto complesso per tutti, la comunità non si ferma. Non si fermano le associazioni di volontariato occupate in moltissimi ambiti – spiegano da Narni360 -, chi nell’aiuto diretto alla struttura sanitaria, chi invece nell’aiuto della cittadinanza e chi cerca di mantenere viva la socialità che contraddistingue ognuno di noi anche se distanti fisicamente». L’associazione invita volontari e associazioni a inviare le video-testimonianze, in una breve auto-intervista fatta da casa. Sulla pagina facebook Narni360 è possibile reperire il modulo con le domande a cui rispondere nell’intervista e quello da compilare per dare il consenso alla partecipazione. I video vanno inviati al numero 347.3739524 (Giuliana Fainella) o al numero 375.5009046 (Narni360) su Whatsapp o Telegram, o via wetransfer alla mail [email protected].

TERNI, IL CUORE DI MATILDE È ‘NAZIONALE’

Montecchio torna a zero positivi

Il sindaco Federico Gori comunica la buona news: «I due positivi, a seguito dei tamponi di verifica, risultano clinicamente guariti! Questa è una bella notizia che ci trasmette un po’ di serenità in questo delicato momento. Raccogliamo il frutto dei corretti comportamenti che stiamo portando avanti per isolare il virus, con sacrificio ma consapevoli che ne va della nostra salute. Non abbassiamo quindi la guardia, stringiamo i denti ancora un po’ e continuiamo ad attenerci scrupolosamente alle regole. Vedrete che ne usciremo presto».

Articolo in aggiornamento

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli