Ternana, Capozucca: «Martedì parlerò con Guida e decideremo il mio futuro»

«Il presidente al momento è sotto un treno». Le parole del direttore sportivo

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di Gianni Giardinieri

Fallout Ternana, il giorno dopo. Parafrasando la serie televisiva di recente produzione, ispirata ad un famoso videogioco, è questo il primo sentimento che si prova nel cercare di metabolizzare una dolorosissima retrocessione. Quello cioè della ricaduta delle polveri radioattive dopo un’esplosione nucleare. Cosa accadrà ora in casa rossoverde? Come ripartire in serie C? Con quali obiettivi, quali uomini e quali risorse la società di via della Bardesca intende affrontare la prossima stagione, che si prospetta per molti versi ancor più complicata di quella appena trascorsa? Tanti interrogativi per poche-per ora-risposte. Partiamo da un dato che sembra certo, perché confermato dal diretto interessato, il presidente Nicola Guida, proprio ieri sera in sala stampa, al termine di Ternana-Bari: sarà ancora lui, attraverso la ‘N21’ (holding di cui detiene la maggioranza delle quote), al timone delle Fere. Nessuna cessione all’orizzonte, anche se crediamo che ci potrebbe essere comunque la disponibilità a parlarne se vi fosse un interesse concreto da parte di un altro soggetto economico. Ma questo è forse, insieme al rinnovo della convenzione per l’uso del ‘Liberati’ e alla ribadita volontà di partecipare (come?) al progetto ‘stadio-clinica’, uno dei pochi punti fermi. Poi gli interrogativi, sia sugli aspetti sportivi che su quelli organizzativi-gestionali. La retrocessione implica una fortissima penalizzazione economica, con il pressocché azzeramento dei contributi federali e delle risorse economiche derivanti dai diritti televisivi. In più, come è normale in questi casi, altrettanto forte risulta il ridimensionamento delle entrate da tutte le altre voci fonti di ricavo (sponsorizzazioni, merchandising, etc). Un bagno di sangue, economicamente parlando. Ma in casa Ternana, malgrado le tante scelte dirette a ridurre i costi, la strada per una gestione oculata resta in salita. Alcuni giocatori quest’anno in prestito sono ancora sotto contratto, così come alcune figure dirigenziali di rilievo. E lo saranno almeno fino a giugno 2025. Tanti dubbi, tante scelte che dovranno essere fatte nel più breve tempo possibile. Una prima risposta l’ha fornita oggi Stefano Capozucca, il direttore sportivo, nella conferenza stampa odierna di cui di seguito vi diamo conto.

La Ternana sparisce nella gara che conta: 3-0 del Bari e Fere in C

«Abbiamo Capuano perché stanotte mi ha chiamato e aveva piacere di venire in conferenza. Avevo detto che avrei parlato a fine campionato e così ho fatto. Sono deluso e amareggiato per questo finale. In questa squadra ho creduto molto e i fatti mi stavano dando ragione, avendo fatto 43 punti sul campo. Purtroppo le mie preoccupazioni che avevo dopo la partita di Bari si sono avverate. Abbiamo perso questa partita in casa che ci condanna ma meritavamo la salvezza. Questi giocatori hanno fatto tutto quello che potevano. Quando c’è un insuccesso naturalmente c’è anche una critica ma sono molto dispiaciuto per le parole contro questi ragazzi a fine partita, che piangevano per quanto accaduto. In questo momento non ho molto da aggiungere. Personalmente ne esco con le ossa rotte, perché è una delle delusioni più forti della mia carriera».

Capuano

«Ero il primo a credere nella salvezza. Fino alla fine abbiamo dato una speranza e un sogno. Ci davano per retrocessi peggio del Lecco e invece abbiamo lottato fino alla fine. Lo scorso anno con lo stesso punteggio ci siamo salvati. Al play out abbiamo lottato contro una squadra che lo scorso anno si è giocato la finale per la A con sostanzialmente la stessa squadra di ieri».

E adesso?

«È una domanda da rivolgere più al presidente, che al momento è sotto un treno. Ho avuto uno sfogo emotivo e mi sono messo anche a piangere. Martedì ci vedremo con il Presidente e decideremo il futuro. È una persona che merita tutto il mio rispetto e si è sempre comportato in modo esemplare. Ci vedremo e ragioneremo insieme sul da farsi».

Stefano Capozucca

Se la società chiedesse di rimanere?

«Al momento sono molto confuso. Ho dato molto quest’anno e sono 43 giorni che non torno a casa. Io in questo momento devo riposare la mente. E’ stato un anno stressante. Fin dal primo giorno ci hanno dato per retrocessi e anche la stampa in generale non ci ha dato una mano. Ora non sono lucido e ho bisogno di riflettere. Ho voluto veramente bene a chi ha condiviso lo spogliatoio con me. Avrei dato due anni della mia vita per salvarci. Il primo input sarebbe quello di lasciare il calcio ma poi è difficile rinunciare a questo mondo. Io qua sono stato infamato ed ho parlato con giornalisti non di Terni perché da qualcuno sono stato trattato male».

Cosa si è sbagliato?

«Certo qualcosa si è sbagliato anche se avendo fatto 43 punti pensavo ci saremmo salvati. Mi prendo la responsabilità della retrocessione, se questo è necessario».

Se tornasse indietro pensa di aver fatto il meglio possibile?

“Sul pubblico non ho niente da dire, anzi lo devo ringraziare. Ho ceduto Falletti per prendere Pereiro e Cesar ha fatto zero gol».

Capuano perchè siamo retrocessi?

«Perché siamo partiti lenti rispetto agli altri e abbiamo sei punti nelle prime dodici partite. Sono arrivati molti giovani bravi ma alla prima esperienza, per di più senza preparazione. Siamo partiti in ritardo per il ritiro e senza molti punti fermi come giocatori “base”. Abbiamo fatto una grande rincorsa tanto che siamo arrivati a giocarci il play out».

Esonero tardivo di Lucarelli?

«Per quanto riguarda Lucarelli io sono un po’ contrario agli esoneri. Il lavoro di Breda va apprezzato e per lui parlano i numeri. Il rammarico è di non essere arrivato prima alla Ternana. Questo mi avrebbe permesso di far arrivare prima altri ragazzi. Alcuni giocatori sono stati richiesti da Lucarelli ma sarebbe scorretto dire che sono state solo scelte sue».

Capuano resti a Terni?

«Ho ancora un anno di contratto e se la società lo vorrà io sono a disposizione, Il tutto purché ci sia un progetto dietro. Prima la società farà le sue scelte e poi parleremo. Vorrei aggiungere una cosa rivolgendomi ai tifosi, che ci sono stati vicini. Mi dispiace non aver dato loro questa soddisfazione e voglio scusarmi con loro, anche per il mio ruolo di capitano. Ci hanno sempre applaudito e non ci sono mai state grandi contestazioni. Io e la mia famiglia stiamo benissimo qui a Terni».

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