Covid-19 Umbria: 247 positivi, 75 ricoverati

Incremento di 50 casi fra lunedì e martedì. Costante il numero delle persone in terapia intensiva. Due i decessi per Covid-19

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Dai dati aggiornati alla mezzanotte di martedì 17 marzo, 247 persone in Umbria risultano positive al virus Covid-19, mentre un altro paziente è deceduto: sale così a due il numero dei morti. I guariti al momento restano 4. Fra lunedì e martedì il numero dei casi umbri è salito di 50 unità (da 197 a 247) e quello dei ricoverati di 18 unità (da 57 a 75).

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I ricoveri, terapie intensive

Dei 247 pazienti 9 sono di fuori regione. Nella provincia di Perugia i positivi sono 164 e 74 in quella di Terni: sono ricoverati in 75 (3 di questi sono di fuori regione), di cui 53 nell’ospedale di Perugia e 19 in quello di Terni. Dei 75 ricoverati, 21 sono in terapia intensiva, 11 nell’ospedale di Perugia e 10 in quello di Terni.

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Isolamento fiduciario domiciliare e tamponi

Le persone in osservazione sono 2.210: di questi, 1.549 sono nella provincia di Perugia e 661 in quella di Terni. Nel complesso entro le ore 24 di martedì 17 marzo, sono stati eseguiti 1.615 tamponi. Sempre alla stessa data risultano 648 soggetti usciti dall’isolamento di cui 492 nella provincia di Perugia e 156 in quella di Terni.

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Tamponi e isolamenti Umbria alle 24 del 17 marzo

Aggiornamento mercoledì, Terni e Orvieto

Circa la città di Terni, nella giornata di martedì il sindaco ha emesso una ordinanza per persona positiva al tampone, oltre alla proroga di un’altra precedente ordinanza. Al tardo pomeriggio di mercoledì, sempre nel territorio del comune di Terni, risultano due nuovi casi di coronavirus. Ad Orvieto, invece, nella giornata di martedì c’è stata una nuova positività mentre nella giornata di mercoledì i nuovi casi di Covid-19 emersi sono tre: il totale dall’inizio dell’emergenza, sale così a 14. «Tutte le persone interessate dai nuovi provvedimenti – riferisce il Comune di Orvieto – si trovavano già in isolamento fiduciario presso il proprio domicilio». «Ieri (martedì, ndR) – commenta il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – abbiamo purtroppo dovuto registrare anche nel nostro territorio la prima vittima, una donna che era risultata positiva al Covid-19. Una notizia drammatica che ci trascina ancora di più dentro questa emergenza sanitaria e che, se per qualcuno non fosse ancora chiaro, ci dà la cifra del problema che stiamo affrontando esortando tutti noi ad osservare in maniera rigorosa le indicazioni del governo. A nome dell’amministrazione comunale di Orvieto voglio esprimere il cordoglio ai familiari ai quali va il nostro ideale abbraccio in un momento così triste».

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Terzo caso a Narni

Terzo caso di persona affetta da coronavirus a Narni. Ad informare i cittadini, mercoledì, è stato il sindaco Francesco De Rebotti: «In mattinata – spiega – sono stato avvertito dal servizio sanitario e per questo motivo sto per predisporre l’ordinanza di attivazione in isolamento contumaciale per una cittadina, residente a Narni, risultata positiva al Covid-19. La fonte di trasmissione risulta intimamente legata alle due precedenti e sempre in origine esterna al territorio comunale e regionale. Sono stati individuati gli stessi contatti avuti dai soggetti precedenti, i quali erano stati già sottoposti cautelativamente in isolamento fiduciario».

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Castiglione del Lago a quota nove casi

«Informiamo i cittadini – è la nota diramata mercoledì dall’amministrazione comunale di Castiglione del Lago – che abbiamo il risultato di due tamponi positivi al Covid-19. I due casi, dall’indagine epidemiologica che sta svolgendo la Usl 1, risultano con certezza d’importazione, in quanto la linea di contatto non è riconducibile ai casi positivi già presenti nel nostro comune. I soggetti e i loro contatti erano già in quarantena. A oggi i casi nel nostro comune sono in totale nove».

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Cascia, positivo nucleo familiare

Altri tre positivi anche a Cascia, dove nei giorni scorsi era venuto fuori il primo caso di contagio. Ne ha dato notizia con un video il sindaco Mario De Carolis che ha anche invitato i cittadini a non lasciarsi andare né alla rabbia né alle polemiche, limitandosi a rispettare le regole. Come era facile intuire, i nuovi contagiati sono persone che fanno parte dello stesso nucleo familiare della signora per prima risultata positiva. L’intera famiglia infatti era stata sottoposta a tampone, che ha dato per tutti esito positivo. «Sono in contatto telefonico con la famiglia – ha detto il sindaco – e fortunatamente stanno abbastanza bene».

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Umbertide e Città della Pieve

La Usl Umbria 1 ha ufficializzato mercoledì il terzo caso di positività nel territorio comunale di Umbertide. Il soggetto si trova in isolamento domiciliare. Sale anche il conteggio per Città della Pieve con due persone positive: «Il primo soggetto era già sottoposto a quarantena obbligatoria, mentre il secondo è un ili con consegna della spesa e dei medicinali a domicilio».

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Deruta

Michele Toniaccini ha comunicato il secondo caso: «Questa è una settimana cruciale perché potrebbe essere quella in cui si può verificare il cosiddetto picco dell’epidemia e quindi mi preme lanciare un ulteriore appello al senso di responsabilità, al senso civico e al rispetto scrupoloso delle regole». Il primo cittadino e la giunta hanno deciso di devolvere parte dell’indennità del prossimo consiglio all’ospedale di Pantalla.

Porano a quota tre

Nuova positività nel comune dell’orvietano. Lo ha comunicato il sindaco Marco Conticelli: quarantena contumaciale per una persona «che gode di buona salute e si trovava già in isolamento fiduciario presso il proprio domicilio per contatti avvenuti in ambito lavorativo fuori Comune. La fonte di trasmissione è risultata quindi esterna al territorio comunale. La situazione è costantemente monitorata dal servizio sanitario».

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I sindaci umbri: «Regolamentiamo gli orari delle attività aperte»

Così Anci Umbria in una nota: «Come sindaci dell’Umbria ci sentiamo in dovere di farci carico delle tantissime sollecitazioni che ci provengono quotidianamente da parte delle lavoratrici e dei lavoratori dei supermercati o delle attività di distribuzione di generi di prima necessità al servizio dei cittadini. Sappiamo benissimo di non poter agire direttamente, come magari vorremmo, ma il nostro ruolo e la nostra coscienza ci impongono di fare un appello al senso di responsabilità di tutti. In un periodo di emergenza, come quello che stiamo attraversando, noi sindaci dobbiamo saper tutelare anche chi da settimane sta garantendo, con il proprio lavoro, il regolare approvvigionamento dei beni di prima necessità. Per questo ci rendiamo disponibili ad un accordo complesso, così come è avvenuto in altre regioni italiane (ad esempio nel Lazio) che nel periodo di emergenza regolamenti gli orari di apertura e chiusura degli esercizi, in modo da garantire il necessario riposo ed una vita normale anche a tutte le lavoratrici ed i lavoratori di supermercati ed attività di distribuzione di generi di prima necessità che dall’inizio di questo ‘periodo critico’ sono impegnati in prima linea».

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Assisi, parchi chiusi

Il Comune rende noto che da venerdì e fino al 3 aprile è vietato l’accesso ai parchi, alle aree verdi pubbliche, al percorso pedonale accanto al torrente Tescio e ai cimiteri del territorio comunale di Assisi. «Di fronte alle segnalazioni in merito alla presenza di gruppi di persone all’interno di percorsi pedonali e aree verdi comunali, in alcune delle quali sono presenti anche giochi per bambini, nonché l’impiantistica sportiva pubblica a libera fruizione, l’amministrazione ha deciso di adottare ulteriori misure per impedire gli spostamenti dei cittadini, salvo quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».  L’accesso ai cimiteri comunali è consentito, nel rispetto delle prescrizioni relative alle distanze minime di sicurezza, esclusivamente ai parenti più stretti, al personale delle pompe funebri addetti al trasporto della salma e al personale della ditta incaricata in occasione delle operazioni di tumulazione e inumazione di salme o ceneri.

Dall’Usl Umbria 2 il ‘Filo diretto psicologico’

Da giovedì sarà attivata una rete di professionisti per offrire uno spazio di ascolto rispetto ai vissuti psicologici ed emotivi legati all’emergenza Covid-19, il ‘Filo diretto psicologico’ formato dagli psicologi dell’azienda sanitaria al fine di supportare gli operatori sanitari in prima linea, i pazienti in quarantena e i familiari dei pazienti ricoverati. Lo annuncia la Usl Umbria 2: «La linea di supporto psicologico, attiva e dedicata esclusivamente all’emergenza coronavirus – le parole del commissario straordinario Massimo De Fino – offre la possibilità di parlare e confrontarsi con un esperto psicologo che possiede delle competenze specifiche sulle reazioni traumatiche, favorisce e velocizza il tempo di risoluzione delle reazioni stesse in un numero più elevato di persone, previene la strutturazione di disagi più significativi. L’intervento psicologico – chiude – in una situazione di grande vulnerabilità diventa infatti un fattore protettivo del sistema psichico delle persone per renderlo più capace di adattarsi e di reagire, limitare comportamenti disfunzionali, percezione d’impotenza, paura e ansia con conseguente decremento delle difese immunitarie, particolarmente importanti in questo momento».

Protesta a Terni

I commercianti di via Battisti, in particolare nella zona compresa fra l’incrocio con via della Vittoria e via Pietro Gori, lamentano carenze nella sanificazione della strada: «Abbiamo visto una foto diffusa dal Comune di un operatore intervenuto martedì su quegli spazi per sanificare. Ma vi assicuriamo che l’intervento è stato sin troppo limitato e breve, un passaggio così veloce che non ci sembra in linea con quanto ci attendiamo in termini di sanificazione degli spazi pubblici».

Ospedale Pantalla: «Accolti primi pazienti»

L’assessore Coletto fa sapere che «sono otto al momento i pazienti con positività al virus Covid-19 ricoverati all’ospedale di Pantalla, altri 3, in trasferimento da altre strutture, sono attesi per le prossime ore». Dalle ore 20 di giovedì 19 marzo chiuderà il Pronto soccorso e i cittadini che ne avranno necessità, potranno rivolgersi alle altre strutture presenti sul territorio, compresa l’azienda ospedaliera di Perugia. Al momento sono disponibili 21 posti letto di malattie infettive: il piano di sviluppo prevede da sabato prossimo l’incremento di altre 5 unità, per arrivare così a 26 posti letto che diventeranno 31 entro lunedì 23 marzo. Giovedì 26 marzo inoltre, sarà attivato un reparto di pneumologia con 8 posti letto. «L’ospedale di Pantalla – le parole di Coletto-  è ‘parzialmente e temporaneamente’ utilizzato per gestire l’emergenza epidemiologica da Covid-19, destinando spazi indipendenti, con accesso dedicato, a reparto di terapia intensiva per pazienti sospetti o positivi. L’utilizzo del nosocomio di Pantalla rientra nel piano predisposto dalla Regione che prevede una rete ospedaliera per fronteggiare nel miglior modo possibile la pandemia. Si tratta quindi, di una misura straordinaria – precisa Coletto – adottata per offrire la migliore assistenza alle persone che hanno bisogno di essere ricoverate. L’Ospedale sarà fornito di tutte le strumentazioni e dotazioni utili a fronteggiare l’emergenza e che, comunque, resteranno in dotazione».

Articolo in aggiornamento

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