«Allarme sicurezza in Umbria»: lo dice il Pd

I vertici del partito e i parlamentari attaccano governo e giunte locali: «Smantellate le nostre conquiste a colpi di vuota propaganda»

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di Gaia Nicchi

«Con questo governo, l’Umbria è meno sicura»: il Partito Democratico attacca l’esecutivo e fa l’elenco dei progetti con copertura economica che il centrosinistra aveva predisposto e che l’attuale governo giallo-verde ha stracciato. «I progetti sulla sicurezza con relative risorse predisposti dal precedente governo saranno smantellati»: lo hanno detto sabato mattina, nella sede di via Bonazzi a Perugia, il segretario regionale Gianpiero Bocci, assieme a Walter Verini e agli altri parlamentari umbri, Nadia Ginetti, Anna Ascani e Leonardo Grimani.

A rischio declassamento le questure di Perugia e Terni: il Pd chiama i sindaci

«La questura di Perugia è nell’elenco nero del declassamento da prima a seconda fascia, con tutto ciò che comporterà. Stranamente, molte questure del nord Italia di seconda fascia passeranno in prima. Mi meraviglia – afferma Bocci – il silenzio dei sindaci di Perugia e Terni. È preoccupante. È un problema della nostra regione e le casacche non dovrebbero pesare. In altre città si sono mobilitati tutti, ci sono manifestazioni. In Umbria, tutto tace». «Problemi di organico e mezzi – aggiunge Verini – vengono segnalati nelle questure di Perugia e Terni e nei commissariati di Città di Castello, Foligno e Spoleto. All’aereoporto, l’ufficio di frontiera non può operare perché manca una firma. Le carceri sono in difficoltà per il sovraffollamento e non c’è alcun segnale di aumento degli organici». A Norcia, «la caserma dei vigili del fuoco – ha precisato Bocci – è a rischio: resta ferma a 16 unità, altre 16 dovevano essere integrate ma è subentrato l’attuale esecutivo e pare abbia congelato tutto. Sulla sicurezza stanno smantellando i nostri progetti già coperti da finanziamento».

Posto fisso di Polizia a Fontivegge e ‘cittadella giudiziaria’

Altro nodo, Fontivegge: «Il posto di polizia, al momento, è un ufficio vuoto all’interno della Polfer. C’è solo una targa». Incertezze anche sulla cittadella giudiziaria, la cui realizzazione – sostiene Nadia Ginetti – «avrebbe efficientato la giustizia a Perugia con un risparmio di risorse oggi destinate agli affitti per le varie sedi ed il recupero di un bene storico della città, per il quale avevamo garantito uno stanziamento nel bilancio dell’agenzia del demanio di 1,85 milioni per lo studio di fattibilità». «Il progetto era arrivato, con il precedente governo – aggiunge il segretario regionale del Pd – fino all’ultimo passaggio: il demanio si era convinto a toglierlo dai beni in vendita e l’allora ministro della giustizia aveva aderito a quel progetto. Oggi è destinato ad essere archiviato».

Polizia penitenziaria in crisi

Problemi anche sul fronte della polizia penitenziaria, con un dato allarmante, secondo quanto riferito dalla parlamentare Ginetti: «Sono in aumento i suicidi di agenti di polizia penitenziaria nel nostro paese, segno di un disagio forte negli istituti dove non si ha notizia di aumenti di organici e non vengono rifinanziati i progetti di rieducazioni interna per il reinserimento sociale, che è garanzia di sicurezza sul territorio».

Immigrazione

«Non possiamo agitare i ‘mostri’ – spiega il senatore Leonardo Grimani – per avere consenso. Noi avevamo dato risposte concrete a questo tema, con un sistema di accoglienza che creava un meccanismo di integrazione importante. Almeno il 40% degli immigrati, coinvolti in 6 mesi, riusciva a trovare una collocazione nella società. Il decreto 118, che cancella la protezione umanitaria e gli Sprar, rischia di riportare le lancette indietro nel tempo e significa più persone irregolari e più delinquenza. Solo in Umbria erano circa 80 le persone inserite nei programmi Sprar e che oggi sono fuori controllo».

Scuola

«La scuola è la vera vittima – commenta Anna Ascani – di questo governo che in tre anni toglierà a questo settore 4 miliardi di euro. Ci vorranno una decina di anni e il triplo delle risorse oggi tagliate per recuperare. Vanno fermati. Sappiamo che questo governo non farà niente di più, ma che almeno si realizzi quello che era stato programmato».

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