Slow Food Umbria: esperienza sensoriale con i migliori oli Evo

Un evento nella Biblioteca comunale di Terni a cui hanno partecipato anche gli studenti dell’istituto alberghiero Casagrande-Cesi

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Una sala piena di giovani, di appassionati, di aziende e di produttori per l’evento ‘Olioooh’, organizzato da Slow Food Umbria nella biblioteca comunale di Terni. L’iniziativa ha preso le mosse dopo la richiesta da parte di Slow Food Italia di inserire l’educazione alimentare come materia obbligatoria a scuola. Proprio per questo Slow Food Umbria ha scelto di invitare gli studenti dell’istituto alberghiero Casagrande-Cesi per poter parlare di olio.

Rapporto tra consumatore e produttore

L’evento si è svolto nell’ambito del progetto Pnrr M1C3 – Intervento 2.1 – Attrattività dei borghi storici – Cesi. Durante la giornata è stata presentata la Guida agli extravergini 2024, Slow Food editore. Partendo dalla domanda «Il prodotto che sto per acquistare vale davvero la cifra che costa?», la presidente di Slow Food Umbria, Monica Petronio, ha risposto: «Bisogna ricostruire il rapporto tra il consumatore e il produttore, anche oltre quello che c’è scritto in etichetta e capire davvero, con i nostri 5 sensi, il nostro palato, se quel prodotto ci piace, ci soddisfa, leggere se è prodotto rispettando la natura, confrontarsi con il produttore, anche visitare l’azienda e conoscersi meglio. In fondo, un acquisto è un atto di fiducia». I riconoscimenti ai produttori dei migliori extravergini della Guida sono andati alle aziende: Cm (frantoio bio); Marfuga (Dop bio; sassente); Decimi (emozione; n51); Viola (almanacco; costa del riparo); Batta (dop bio; extra bio); Sambuchi (dop vignolo bio); Antonelli S.Marco (chiuse di satriano bio); Tega (olio del cardinale); Il Fontanaro (olio della pace bio)

Performance teatrale

Poi il momento di ‘risveglio’, in cui i partecipanti sono stati accompagnati dalla performance dell’attore teatrale, nonché presidente della Cooperativa di comunità Surgente di Avigliano Umbro che si occupa della gestione della foresta Fossile di Dunarobba, Massimo Manini. «Essendo a capo della Cooperativa, per me tematiche quali la salvaguardia e la tutela dell’ambiente – ha detto – e della natura sono particolarmente importanti. Nel mio impegno quotidiano non c’è solo l’attività di attore e regista, ma anche la preservazione del mondo che ci circonda». La performance dell’attore ha preso le mosse dalle letture delle sacre scritture, spostandosi dal mondo religioso per arrivare a quello prettamente artistico. Tanto che Manini ha spiegato: «Fondamentale è partire da un concetto che tutti conoscono per arrivare a quello che è il punto di vista dell’artista. Ho cercato di dare una mia interpretazione sul perché l’uomo attribuisce significati e simboli all’ulivo piuttosto che ad altri alberi. Attraverso un intervento di immagini proiettate, siano esse pittoriche, scultoree, fino ad analizzare le suggestioni strettamente antropologiche. Siamo in un’epoca che ci richiama alla consapevolezza e alla cura. In un contesto in cui creiamo smog, utilizziamo il petrolio, è fondamentale parlare di questi temi e ogni occasione è buona per ribadire questo concetto».

Gli aromi

Bendati, i partecipanti hanno familiarizzato con i principali aromi che vanno ricercati negli oli di qualità: pomodoro (salsa o foglia), erba appena tagliata, carciofo, mandorla e frutta secca, e tanto altro, che, dopo un momento di spaesamento, tutti hanno iniziato a riconoscere con sempre maggiore sicurezza. Poi si è passati all’assaggio degli oli premiati per il 2024, sotto la guida dei due esperti Slow Food Saverio Pandolfi (referente umbro della guida) e Roberto Mariotti (ricercatore Cnr ed esperto assaggiatore), secondo la formula dell’Oilbar, un bar con veri camerieri professionisti (gli alunni dell’alberghiero) che sanno spiegare e proporre i diversi oli in base alle loro caratteristiche organolettiche. In chiusura, presso il bar Plaza sono stati assaggiati alcuni piatti in forma di tapas dall’esperta Slow Food Federica Battaglini a partire dal gusto dell’olio utilizzato e da alcuni presìdi Slow Food della nostra Regione.


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