Avis Perugia, problema donazioni e personale

Il bilancio di Cintia, presidente dell’Avis provinciale: «946 in meno al 30 giugno rispetto all’anno precedente. Spesso donatori via per troppa attesa»

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Un calo di donazioni che sfiora le mille unità rispetto allo stesso periodo del 2016. Un segno meno che arriva a toccare quota 946: questo il bilancio dell’Avis provinciale di Perugia, che ‘denuncia’ anche la scarsità di personale per la raccolta.

Il calo A fare il bilancio della situazione è Ilio Cintia, nominato presidente del consiglio direttivo – ,vicepresidente vicario Giorgio Meniconi, vicepresidente Adelio Toppetti, segretario Roberto Mancini, tesoriere Luca Oliveti – lo scorso 26 marzo: «Questo dato – spiega Cintia – segue al calo di 1622 donazioni già registrato al 31 dicembre 2016 rispetto allo stesso periodo 2015. Avis è conscia che l’impegno immediato deve essere rivolto a mettere in campo strategie che affrontino questa situazione per riuscire ad inviare alla donazione tutti i donatori associati disponibili e coinvolgerne dei nuovi motivandoli ad una donazione periodica e consapevole».

Non l’unico problema L’Avis provinciale di Perugia specifica inoltre che «lo sforzo messo in campo dalle Avis comunali non può però essere reso vano dalla mancanza di personale nei servizi di raccolta del sangue, carenza che in alcuni casi è del 50% al di sotto della dotazione minima. La scarsità di personale è una situazione non legata al periodo estivo, ma in alcuni centri come Pantalla va avanti da molti mesi. In particolare per questo punto di raccolta sono pervenute relazioni dettagliate che testimoniato come spesso i donatori se ne vanno senza riuscire a donare per il troppo tempo di attesa. Ritardi che oltre che creare disagio per i donatori, creano disservizio anche nella lavorazione delle sacche al trasfusionale. Avis provinciale ribadisce che il donatore è fornitore gratuito e volontario di una risorsa insostituibile per il sistema sanitario e come tale deve essere accolto nelle strutture sanitarie».

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