Coronavirus, stop a Terni a sfratti e pignoramenti

Atti di esecuzione rinviati a «data ravvicinata». In tribunale manca l’attrezzatura per le videoconferenze: udienze indifferibili via Skype e Teams

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di Federica Liberotti

L’emergenza coronavirus ha i suoi effetti anche negli atti di esecuzione di sfratti, pignoramenti e altri tipi di esecuzioni nell’ambito delle procedure aperte davanti al tribunale di Terni: la presidente degli uffici giudiziari ternani, Rosanna Iannello, ha infatti autorizzato il personale dell’Ufficio notifiche esecuzioni e protesti, in via eccezionale, a rinviare «a data ravvicinata» gli atti stessi. Dunque niente rilasci forzosi, almeno in particolari occasioni.

Quando si può rinviare

Questo avverrà nei casi in cui, si legge nel provvedimento, «le specifiche circostanze concrete, da indicare a verbale, relative ai luoghi e/o alle persone coinvolte nelle procedure, siano tali da far supporre, in base alla prudente valutazione del funzionario operante, l’esistenza di un aumentato pericolo di contagio da Covid-19». Il provvedimento, a tutela del personale dell’Unep – sarà efficace da mercoledì fino al 31 marzo, ma potrà essere modificato e integrato prima della scadenza all’esito del monitoraggio che sarà compiuto riguardo alla sua esecuzione. La decisione prende tra l’altro le mosse dal provvedimento del presidente della Corte d’appello di Perugia Mario Vincenzo D’Aprile, con il quale vengono dettate misure organizzative in ordine al funzionamento degli uffici Unep. Già in precedenza era stato regolamentato l’accesso ai locali dello stesso ufficio, per evitare pericolosi assembramenti.

Convalide e processi urgenti via web

La presidente del tribunale Iannello ha anche firmato un altro provvedimento che fa seguito al decreto legge dell’8 marzo che regolamenta lo svolgimento dell’attività giudiziaria, in particolare la partecipazione a qualsiasi udienza, attraverso videoconferenza o collegamenti da remoto, delle persone detenute, internate o in stato di custodia cautelare. È il caso di convalide di arresti e fermi, scadenza dei termini cautelari nel periodo di sospensione, processi a carico di detenuti che ne facciano richiesta. Questo tipo di udienze indifferibili non potranno però essere celebrate negli uffici di corso del Popolo, mancando le attrezzature necessarie alla videoconferenza (la richiesta rivolta al ministero è stata approvata dall’aprile 2019 ma la dotazione degli impianti necessari non è ancora avvenuta). Per rimediare, il tribunale utilizzerà i programmi Skype for business e Teams per collegamenti da remoto.

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