Maltrattano animali: allevatori nei guai

Perugia, un’indagine di oltre due anni della Forestale ha portato al rinvio a giudizio di 10 persone: organizzavano combattimenti tra cani e cinghiali

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Sono state rinviati a giudizio dalla procura di Urbino dieci allevatori per combattimento, uccisione e maltrattamenti di animali. E tra di loro ci sono anche degli umbri: l’indagine, durata due anni, è del Corpo Forestale dello Stato, che ha scoperto cinghiali dilaniati a morso di cani della razza dogo argentino all’interno di un’azienda agricola in provincia di Pesaro-Urbino.

perquisizioni e sequestri maltrattamento animale animali forestaleGli allevatori coinvolti risiedono in Umbria, Lombardia e Campania, alcuni dei quali registravano con telecamere e cellulari i combattimenti. L’indagine è stata coordinata dalla procura di Urbino e condotta dal Corpo forestale dello Stato dai nuclei investigativi di polizia ambientale e forestale di Perugia, Pesaro-Urbino, Milano, Lecco, Pavia e e dagli uomini del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli animali (Nirda) di Roma.

L’indagine si è sviluppata fino a una serie di perquisizioni a carico di alcuni allevatori, ripresi mentre addestravano cani che uccidevano a morsi una femmina adulta di cinghiale: durante l’operazione sequestrati tutti i cellulari, i computer, le telecamere e i supporti digitali utilizzati per registrare e archiviare il materiale audiovisivo prodotto.

Un dogo accanto a un cinghiale appeso

Un dogo accanto a un cinghiale appeso

Accertata inoltre la morte di un cane di razza durante un combattimento contro un cinghiale e almeno quattro episodi – testimoniati da veterinari – di prestazioni mediche fornite a due allevatori per suturare gravi ferite riconducibili ai combattimenti.

I responsabili rischiano – nel codice penale sono ‘deliti contro il sentimento degli animali’ – la reclusione da uno a tre anni e multe fino a 160 mila euro.

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