Perugia, Umbra Acque: tre milioni al Comune

Bilancio della partecipata sul servizio idrico: si perde il 50% di acqua a causa dei mancanti investimenti e i cittadini pagheranno anche il nuovo sistema informatico

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Dopo più di due anni dall’insediamento della nuova giunta, venerdì la commissione bilancio ha finalmente ascoltato in audizione i rappresentanti del comune all’interno di Umbra Acque, il presidente Gianluca Carini e il vice Andrea Bellucci, sul consuntivo 2015 e il bilancio previsionale 2016.

Utili Come specificato nella relazione, nel 2015 l’azienda ha chiuso con un utile di 304 mila euro, un incremento del valore della produzione di 2,2 milioni, pari quindi a 73,9 milioni, mentre i ricavi di competenza per i servizi di erogazione acqua, fognatura e depurazione si incrementano di 931mila euro. I costi di gestione, invece, ammontano a 55,4 milioni, con incremento di 2,9 milioni rispetto al 2014, in parte per incremento dei costi esterni condizionati dalla stagione siccitosa con maggiori costi per il ricorso alle autobotti e, in parte, per i maggiori costi del personale, quasi 700 mila euro, a causa del rinnovo del contratto collettivo.

Gli investimenti e perdite si sono attestati sui 15,7 milioni, con un incremento di 2,7 milioni che, però, sono apparsi inferiori al bisogno, dal momento che ci sono degli impianti a ‘fine vita’ che, per forza di cose, devono essere sostituiti. Per quanto riguarda la riduzione delle perdite, invece, Umbra Acque scarica le responsabilità sull’assemblea dei sindaci dell’Ati2 che, nel frattempo, ha avviato un procedimento di verifica che prevede anche l’applicazione di penali per la mancata riduzione delle perdite. «Ci sarebbe la necessità di operare sugli impianti per contenere le perdite pari al 50% della portata di rete dovute agli scarsi investimenti – ha spiegato Carini – fatti nel recente passato a causa della volontà di mantenere bassa la tariffa. Ora gli investimenti si stanno riallineando alla media nazionale anche se restano comunque insufficienti».

Personale Nel 2015 i dipendenti erano 336, con 6 dirigenti, 123 quadri e impiegati e 209 operai per un costo che si attesta sui 17,7 milioni, mentre 900 mila euro sono stati spesi per consulenze fiscali, legali e tecniche. Quanto al canone dovuto ai Comuni soci, Umbra Acque comunica di aver provveduto alla liquidazione nel 2015 di 5,7 milioni; nel 2016 la quota di ristoro sarà di 6,3 milioni.

2016 Per ciò che concerne, invece, il previsionale relativo all’anno al 2016 si registra un risultato economico con utile inferiore ai 500mila euro, in linea col 2015, un decremento del valore della produzione per circa 1,5 milioni di euro e un decremento dei costi esterni per circa 1,2 milioni principalmente collegati ad una sensibile riduzione dei costi per energia elettrica, servizi industriali e per gestioni e lavori. Le attività di investimento nel 2016 si attestano sui 26,7 milioni. In una prospettiva futura, ha sottolineato l’azienda, è prevedibile il ricorso a nuovi finanziamenti a medio-lungo termine necessari per definire i piani di intervento.

Sistema informatico Nel 2016 l’azienda ha aderito al progetto Acea 2.0 volto a realizzare miglioramenti della qualità del servizio idrico a beneficio dell’utenza. Così, infatti, si è provveduto a informatizzare tutte le attività di gestione del servizio, implementando la gestione attraverso il programma Sap, con acquisto degli asset informatici e dei servizi connessi. Una piattaforma integrata per avere a disposizione, in tempo reale, dati e informazioni per avere un presidio di tutte le attività svolte. Il sofware, acquistato in comunione tra gli altri aderenti al gruppo Acea, è costato 2,8 milioni di euro che «inevitabilmente verrà scaricato in tariffa con un piano di ammortamento negli anni».

Morosità Oltre alle perdite per la portata del carico, sono altre le criticità del servizio idrico perugino. «La tariffa, ad esempio – ha sottolineato la capogruppo del Movimento 5 stelle Cristina Rosetti – è aumentata nel tempo e ha preceduto gli investimenti, dunque è incomprensibile che l’azienda abbia difficoltà finanziarie». Quanto alle morosità nei confronti dei comuni, Umbra Acque deve 3 milioni solo al comune di Perugia. «Già è stata pagata la quota 2018 – ha spiegato Carini – per 780mila euro, mentre negli anni 2019-2020, 2021 verranno pagate quote annue di 1,5 milioni, pari al canone annuo  più parte del debito pregresso».

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