Regione Umbria, M5S: «Marini assenteista»

Durissimo attacco di Andrea Liberati alla presidente: «Prosegue la sua lunga sfilza di assenze. Una condotta non più sostenibile e non più giustificabile da alcun punto di vista»

Condividi questo articolo su

Andrea Liberati

Andrea Liberati

di Andrea Liberati
M5S Regione Umbria

Catiuscia Marini è donna volitiva e coerente: per questo, in Aula, prosegue brillantemente la sua lunga sfilza di assenze – o di effimere presenze. Una condotta non più sostenibile e non più giustificabile da alcun punto di vista.

Siamo ormai costretti a inseguirla su Facebook, dove costei è ritratta tra luculliane cene, viaggi intercontinentali, inaugurazioni delle solite coop e perfino parrucchieri; raramente, però, la ritroviamo laddove democrazia vorrebbe: in Aula. Non c’è quasi mai, nemmeno quelle poche volte in cui la seduta è convocata. E poi ci meravigliamo della disaffezione dei cittadini rispetto alla politica?

E’ trascorso un anno dall’elezione dei nuovi consiglieri, l’Umbria ancora esiste, ma evidentemente la Marini è visibilmente ben oltre, dentro una nuova categoria dello spirito, un’altra entità, la Macroregione: è come un bimbo nel suo mondo immaginario. Nel frattempo ci sarebbero da governare la vecchia Umbria e i suoi enormi problemi, ormai fardelli insopportabili, zavorre pesanti per chi è abituato a librarsi regolarmente in volo.

Dunque, fino a oggi, solo eccezionalmente è stato possibile vedere da vicino lo zoon politikon Catiuscia Marini, giacché quella poltrona, in apparenza anelata con forza, è poi rimasta paradossalmente vuota a lungo, pessimo esempio per tutti, cittadini ed eletti.

Se possibile, la situazione è andata via via peggiorando: anche martedì scorso Catiuscia Marini non era a Palazzo Cesaroni, ma in ‘missione’ in Palestina (sebbene nell’agenda on line non fosse riportato), dopo aver brindato poche ore prima per i cinque anni del noto ospedale di Pantalla. Difficile unire i puntini, dare una logica a questi movimenti e capire i risultati prodotti, ma forse siamo noi a mancare di tanta ludica fantasia.

Per tali motivi, oggi, ripartiamo dall’abbecedario della politica: richiederemo quanto tempo costei abbia effettivamente trascorso nell’Assemblea e quante votazioni totali abbia fin qui espresso rispetto al dovuto.

Vogliamo dimostrare con numeri oggettivi e incontrovertibili la differenza tra chi sta diligentemente svolgendo il mandato affidato dai cittadini, producendo numerosi atti di sindacato e restituendo parte delle indennità, e chi sta facendo l’opposto, non partecipando alle votazioni, essendo sempre altrove, sottraendosi al confronto e a una doverosa presenza sugli scranni riservati alla Giunta.

Dalle condotte sin qui tenute da Catiuscia Marini, riceviamo la sensazione del disimpegno, un fatto certo auspicabile, ma che diventa biasimevole quando è praticato senza essere ufficializzato.

Inoltre, nell’insopportabile contrasto tra assenze ed emolumenti percepiti, sta anche venendo meno il decoro istituzionale cui ogni cittadino è chiamato; a fortiori i personaggi pubblici. Ricordiamo allora insieme l’art. 54, c. 2, della nostra amata Costituzione: “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Vuoi davvero proseguire così, Catiuscia Marini?

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli