Sisma, sulle scuole polemica Bartolini-Cgil

L’assessore regionale contesta i dati dello studio Ires e attacca: «Hanno confuso le mele con le pere». Il sindacato: «I dati sono della Protezione Civile. Polemizzi con loro»

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«Leggere attentamente i nomi per non confondere le mele con le pere. Una ricerca, per essere credibile ed utile per sviluppare strategie, dovrebbe approfondire ed analizzare i dati a disposizione». L’attacco porta la firma dell’assessore regionale all’istruzione Antonio Bartolini ed è diretto all’Ires – ricerca commissionata dalla Cgil – in merito ai dati riguardanti gli edifici scolastici danneggiati dal terremoto: «Se l’Ires avesse fatto tutto ciò, avrebbe evitato di affermare che la Regione Umbria sarebbe quella messa peggio rispetto alle altre».

LO STUDIO IRES

Assessore Antonio Bartolini IIS Piscille Perugia Convegno sul fumo

L’assessore regionale Antonio Bartolini

Quadro fuorviante Bartolini mette dunque nel mirino lo studio pubblicato dal sindacato sulla situazione delle strutture scolastiche: «Presentata così – sottolinea – la ricerca rischia di fornire all’opinione pubblica un quadro fuorviante rispetto alla situazione reale che non tiene conto degli sforzi impressionanti compiuti da dirigenti scolastici, insegnati, studenti e famiglie dell’area colpita, e delle istituzioni, a partire dalla Regione, che fin dall’inizio hanno messo il ‘problema scuola’ al primo posto delle priorità da affrontare, insieme ovviamente a fornire un ricovero adeguato alle famiglie colpite dal sisma».

IL TERREMOTO

La contestazione Nella ricerca – evidenzia la nota della Regione – si riporta che sono 20 le scuole totalmente inagibili e 119 quelle che lo sono parzialmente o temporaneamente, dato che attesterebbe al 56,6% la percentuale di scuole agibili per la regione. «In realtà – specifica Bartolini – questo dato non riporta la situazione in forma veritiera. Le scuole totalmente inagibili sono 13 e non 20 (16 edifici ma 13 le scuole, in quanto sono di più i corpi di fabbrica che compongono la singola scuola e inoltre, non ultimo, 5 sono adibiti a palestre). Inoltre, se da un lato è corretto il dato di 119 edifici (anche qui le scuole sarebbero meno in quanto l’inagibilità è per singola unità strutturale e non per scuola), dall’altro sono soltanto 23 gli edifici parzialmente inagibili e 96 quelli che lo sono stati solo temporaneamente».

Mario Bravi e Filippo Ciavaglia (Cgil)

La correzione e i dati Qual è dunque la situazione per la Regione? «La quasi totalità delle scuole quindi, sono state oggetto di riparazione dei danni istantanea nei giorni immediatamente successivi al sopralluogo e all’esito di non agibilità, beneficiando così della ripresa delle attività didattiche senza particolari interruzioni e/o disagi. Ammonta quindi a 31 il numero degli edifici non più riaperti e con attività scolastica trasferita presso altre sedi idonee, che sono poi i 5 oggetto di ricostruzione con ordinanza del commissario n. 14/2017 e i 26 non riparati in quanto con danni maggiori a quelli previsti per i pari esito. Dati che, a fronte dei 366 edifici scolastici visionati, attestano l’Umbria ad una percentuale ben oltre il 62% degli edifici scolastici agibili prima delle riparazioni immediate degli esiti B e alcune C riparabili, e a ben oltre l’80% di agibilità dopo gli interventi di riparazione del danno già attuati dai soggetti proprietari e/o gestori».

Gli interventi L’assessore ricorda inoltre che «al fine di garantire la ripresa tempestiva dell’attività scolastica si è provveduto, tra l’altro, alla realizzazione di strutture temporanee ad uso pubblico. Per la ripresa dell’attività della scuola elementare e materna, gravemente danneggiata con esito ‘E’ dopo il sisma del 24 agosto 2016, il Comune di Norcia ha provveduto all’installazione di una struttura prefabbricata, in locazione, da adibire a uso scolastico. Per la ripresa delle altre attività scolastiche, media e superiori, dopo gli eventi sismici del 26 e 30 ottobre 2016, che hanno reso inagibili tutte le altre scuole, dapprima sono stati effettuati doppi turni all’interno della struttura prefabbricata ma contestualmente sono state completate e sono funzionanti le nuove strutture scolastiche temporanee. Sempre con la collaborazione della Fondazione Rava di Milano e di sponsor privati è stata realizzata anche una struttura prefabbricata ad uso scolastico a Cascia. Pertanto per permettere la continuità di frequenza scolastica dei bambini e dei ragazzi di Norcia e Cascia, grazie alle donazioni ricevute, sono state realizzate ad oggi 5 scuole provvisorie: 4 nel Comune di Norcia, 1 nel Comune di Cascia comunque di grande pregio, sicure e confortevoli, oltreché dotate di una moderna dotazione per la normale attività didattica».

«Collaudo soddisfacente» Infine Bartolini mette in evidenza che «tutti gli interventi non oggetto delle ordinanze già in itinere, ovvero, tutte le scuole non ancora ricomprese nei piani del commissario perché riparate e, quindi, aventi la continuità didattica ripresa dopo la prima riparazione del danno, confluiranno comunque tutte – purché ovviamente danneggiate dagli eventi sismici e con almeno un esito di non agibilità – in un successivo atto commissariale, con interventi fino all’adeguamento sismico della struttura (massimo miglioramento sismico conseguibile per quelli vincolati). Possiamo quindi convintamente affermare che il collaudo apportato dal sisma è stato un collaudo con risultati alquanto soddisfacenti e che la risposta degli edifici scolastici – considerato il livello di danno attestabile sul lieve per una larga parte degli edifici, con un numero esiguo di esiti di totale inagibilità e soprattutto, nessun crollo registrato – è stata molto positiva, così come sarà molto positivo il fatto che, nel giro di un paio di sessioni scolastiche, l’Umbria si ritroverà con 135 edifici scolastici nuovi, in larga parte adeguati o, nei residui casi di presenza di edifici vincolati, migliorati sismicamente. Quindi – conclude l’assessore – la Cgil stia serena». Citazione ‘renziana’ e risposta servita.

La Cgil Immediata la replica del sindacato che – via twitter – manda a dire: «Caro assessore @antbarto, i dati sulle scuole terremotate dei quali si stupisce tanto sono della Protezione Civile. Polemizzi con loro». E pubblica la relativa slide. L’impressione è che sui numeri del terremoto – come ormai siamo abituati a registrare da un anno a questa parte – ci sia, quanto meno, un po’ di confusione. 

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