La coreografia realizzata da Fredy Franzutti prende spunto dalle stagioni per una riflessione sulle fasi della vita umana. Le stagioni della vita, o meglio dei sentimenti, non dettate da mutamenti repentini cadenzati dal calendario, ma legate alla reazione emotiva dell’individuo agli eventi che accadono. Il ‘Balletto del Sud’, una delle più note e apprezzate compagnie di danza del panorama nazionale, approda al teatro Secci di Terni martedì 14 e mercoledì 15 marzo alle 21, con ‘Le quattro stagioni’.
Il contrasto Franzutti lega i diversi quadri coreografici con i versi del poeta inglese Wystan Hugh Auden. I testi sono affidati all’attore Andrea Sirianni, interprete fine e sensibile. Alle note familiari di Vivaldi si alternano in contrasto le non-melodie ritmate di John Cage che non solo ci portano alle esigenze dell’uomo moderno (al dissapore e all’amarezza che il confronto con la società ha generato), ma anche alle straordinarie potenzialità espressive di questa età dell’ansia che abbiamo chiamato contemporaneità.
Le stagioni Se dunque la personale primavera è il rapporto con l’amore, il calore dell’estate è l’allegoria dell’immobilità, intesa come inabilità e incapacità di cambiamento, o come disinteresse delle disgrazie altrui. L’autunnale caduta delle foglie e l’arrivo della pioggia insistente ci riporta alla routine dei pendolari, al modo pratico e consueto di procedere nell’attività quotidiana. Il rumore dei tuoni ci rinnova la paura delle persecuzioni, l’ingiallimento della natura rimanda alla consapevolezza d’appartenenza a una società incline al marcire e spaventati dall’oscurità delle nubi, perché non vediamo dove stiamo, ci sentiamo (come scrive Auden) persi in un mondo stregato, bambini spaventati dalla notte. Il gelo invernale cala con la morte: la fine del rapporto, la morte del compagno di viaggio, la morte della persona amata. La morte che rende inutile qualsiasi reazione. “Tirate giù il sole, svuotate gli oceani e abbattete gli alberi. Perché niente servirà più a niente”.
La vita Ma le stagioni delle emozioni, come le stagioni metereologiche, non durano per sempre e anche quelle ritornano, si alternano, ci sorprendono: dopo il gelido inverno di un terribile lutto può ritornare una primavera d’amore. Scopriamo che l’alternarsi delle stagioni delle emozioni altro non è che la vita, in una società con la paradossale centralità riservata a chi non conta nulla, quei cittadini ignoti che il potere modella come cera, l’industria sfrutta come servi e l’arte canta come eroi.
I biglietti si possono prenotare al Botteghino telefonico regionale (075/57542222), tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20, oppure online sul sito del teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.