Fondi per la ricerca, truffe a Perugia e Terni

Guardia di Finanza scopre truffa ai danni del Miur: fatture false da quasi 2 milioni di euro. A Terni truffa da 800 mila euro sui fondi europei

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L.P.

«Un quadro sconcertante» è quello che emerge dalle indagini, ancora in corso, dell’inchiesta ‘Golden research’ portata avanti dalla Guardia di finanza e coordinata dalla procura di Perugia per un giro di fatture false connesse ai finanziamenti concessi dal Ministero dell’università e della ricerca.

Fondi Miur A raccontare i dettagli è stato il comandante provinciale Dario Solombrino a margine della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dettagli dell’attività della Finanza nel corso del 2015. Le indagini del nucleo di polizia tributaria sulla regolare percezione di agevolazioni erogate dal Miur sotto forma di crediti di imposta hanno fatto emergere un giro di fatture false per progetti di ricerca scientifica a scopo industriale a favore di piccole e medie imprese. Dalle indagini è emerso che i progetti di ricerca erano stati in realtà copiati da libri e altre pubblicazioni, e i costi sostenuti venivano giustificati con fatture false emesse dalle società coinvolte.

2 milioni Sarebbero nove, al momento, i progetti di ricerca irregolari finora accertati, mentre 19 i soggetti denunciati per truffa aggravata nei confronti dello stato e per frode fiscale per aver illecitamente percepito quasi 2 milioni di euro di contributi sotto forma di credito d’imposta. Tredici le società e i centri di ricerca coinvolti i cui responsabili sono stati denunciati alla procura generale della Corte dei conti.

A Terni, invece, a fare affari con i fondi europei ci aveva pensato una società estera che aveva fittiziamente stabilito in Umbria la propria sede con lo scopo ben preciso di percepire finanziamenti pubblici destinati a piccole e medie imprese senza realizzare le attività per cui venivano erogati i fondi. Al termine degli accertamenti sono stati denunciati due soggetti, amministratori dell’azienda, per truffa aggravata e appropriazione indebita per un importo di quasi 800 mila euro.

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