Comune di Terni, M5S: «Giunta kamikaze»

Secondo il gruppo consiliare «già in passato i debiti fuori bilancio non venivano segnalati». Piacenti D’Ubaldi: «Da loro zero proposte»

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di Fra.Tor.

«La giunta comunale, nel far finta di non conoscere la reale situazione del Comune di Terni, sta andando avanti come kamikaze, il problema è che mentre va contro un muro si porta dietro tutta la città». Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, illustrando le imminenti azioni che attuerà per fermare le manovre previste nel piano di predissesto, va diretto: «Questo Comune non è in grado di pagare le proprie spese correnti. Chi ha ereditato una situazione del genere, avrebbe dovuto dichiarala. Questo non è stato mai fatto, ma ora ci siamo noi che abbiamo avuto la voglia e la pazienza di andare a spulciare le carte. Siamo andati a ritroso e abbiamo potuto notare come già in passato i debiti fuori bilancio non venivano segnalati».

L’INTERVISTA A THOMAS DE LUCA – IL VIDEO

comune-m5s-bilancio-predissestoI debiti «Il Comune di Terni è già in default dal 2013», esclama il capogruppo Thomas De Luca. «E’ impossibile immaginare di procedere a una manovra di predissesto che non è altro che mettere sulle spalle dei ternani dei debiti che non devono pagare, perché a pagarli dovranno essere i responsabili politici che durante questi anni hanno contratto queste spese senza alcun tipo di autorizzazione da parte del consiglio comunale. Si sta cercando di ricondurre dei debiti fuori bilancio che non esistono. Per fare un esempio, in un documento datato 10 ottobre 2016 la direzione spiegava come il debito fuori bilancio della refezione scolastica era maturato nel corso degli anni. Già dal 2008, infatti, ci si era trovati difronte ad un debito fuori bilancio che però era stato sempre nascosto all’interno della gestione ordinaria».

comune-bilancio-predissesto-fatturaLa contabilità «Una fattura di maggio 2014, protocollata a giugno 2014, è stata impegnata a bilancio nel 2015. Perché questo? Perché le fatture che non avevano copertura in bilancio, venivano prese e messe nel cassetto per impedire al consiglio comunale di riconoscere il debito fuori bilancio. Non veniva quindi sviluppata la procedura obbligatoria per legge, ma venivano presi questi debiti e ricondotti all’interno della contabilità ordinaria. In questa maniera si è riuscito a non portare a galla la situazione di dissesto. Quindi, anno per anno si è riusciti a mettere la polvere sotto al tappeto. Arrivati al 2014, con il cambiamento delle normative che hanno introdotto la fatturazione elettronica e il registro unico per le fatture, questo gioco non è stato più possibile».

Variazione di bilancio De Luca fa, poi, un ultimo esempio: «Nell’ultima variazione di bilancio, la direzione lavori pubblici, per quanto riguarda la pubblica illuminazione, il 19 ottobre chiede una variazione di bilancio per 1 milione di euro. La stessa identica segnalazione la ripropone il 23 novembre, giorno in cui la giunta approva la variazione di bilancio. La direzione affari finanziari risponde che è troppo tardi e che non è più possibile inserirlo in bilancio. Oggi ci troviamo, quindi, all’interno del predissesto, questo milione di euro dichiarato come debito fuori bilancio, quando in realtà sarebbe dovuto essere gestito tramite la contabilità ordinaria».

comune-revisore-conti-m5sRevisori dei conti «Il Comune di Terni non è intervenuto per mantenere gli equilibri di bilancio e questo comporta il commissariamento immediato. Noi crediamo che a fronte di questo tipo di situazioni non si possa più tacere. Nella giornata di martedì ci sarà il Collegio dei revisori dei conti: nella relazione dei revisori si afferma che ‘le valutazioni sono state effettuate con valutazione di professionista esterno per le partecipazioni o da valutazioni di uffici tecnici interni al Comune’, ma l’assessore ha più volte dichiarato che non esiste una valutazione di un professionista esterno, ma che esiste una valutazione informale. Ora, come può reggersi un piano di predissesto?».

Le tasse L’azione del predissesto, secondo il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, «è immorale perché pone sulle spalle dei cittadini debiti che in alcun modo devono essere pagati. Su 3 milioni di euro, soltanto circa 200 mila euro sono provenienti da sentenze, tutto il resto riguarda spese correnti che dovevano essere gestite tramite la contabilità ordinaria e che invece oggi troviamo come debiti fuori bilancio. I ternani nel 2017 pagheranno le tasse solo ed esclusivamente per pagare i debiti. Avremo un taglio dei servizi che metterà la città sempre più in ginocchio».

Le azioni future Preso atto di tutto questo, il gruppo consiliare sta «predisponendo tutti gli atti e mercoledì in consiglio comunale presenteremo degli emendamenti per mettere ogni consigliere nella condizione di sapere tutto prima di votare. Ogni consigliere deve sapere che sta votando un predissesto al cui interno c’è questo tipo di situazione. Oltre a questo provvederemo ad informare tutti gli organi competenti, come ad esempio la Corte dei Conti, faremo un’interrogazione parlamentare e, infine, tutte le azioni possibili perché la città non paghi questo debito».

L'assessore Piacenti D'Ubaldi

L’assessore Piacenti D’Ubaldi

Replica Piacenti D’Ubaldi L’assessore al bilancio, con una nota del tardo pomeriggio, ha risposto agli attacchi del M5S: «Di fronte al ripetersi, ormai meccanico delle accuse, non posso che rispondere che la manovra del piano di riequilibrio finanziario è corretta, non mette le mani nelle tasche dei ternani, non prevede nuove imposte, è dettata dalla esclusiva volontà di dare una prospettiva amministrativa al Comune di Terni: evitare il dissesto contabile. Si tratta di una assunzione di responsabilità e di governo a fronte di chi non ha meglio di dire che il Comune non dovrebbe pagare i servizi, le imprese, le spese sostenute. Se questo è una proposta di governo seria e credibili lo lascio alla valutazione dell’opinione pubblica cittadina. Oggi da una parte dell’opposizione vengono rilanciate le accuse note ormai da tempo, si continua a dare giudizi non veri sui bilanci del comune, sul piano di riequilibrio finanziario, si continuano a dare giudizi sprezzanti sul sindaco e la giunta che, pur tra mille difficoltà, stanno cercando di portare avanti una complessa e approfondita manovra contabile. Siamo di fronte a un modo di fare purtroppo già noto, accuse generiche, persino di moralità, senza entrare sulla questione di fondo: c’è una situazione finanziaria difficile, che si protrae da tempo, dovuta in gran parte alle difficoltà di tantissimi enti locali, ebbene come la si vuole affrontare?».

Zero proposte e pressing Piacenti D’Ubaldi attacca: «Qual è la risoluzione dei Cinque Stelle? Quali proposte avanzano? Nessuna, se non quella di dire di non pagare. Vogliono dunque il comune nelle mani degli ufficiali giudiziari? La verità è che questa parte dell’opposizione sta solo facendo pressing nei confronti dei consiglieri comunali, minacciando nuovi esposti, per non far votare la manovra di riequilibrio. Una manovra che prevede – a differenza di quanto dicono i Cinque stelle – il pagamento dei debiti fuori bilancio solo dopo aver concretizzato le alienazioni. Così come non serve inviare nuove carte alla Corte dei conti, in quanto questa è già l’organo deputato a valutare il piano di riequilibrio finanziario. I grillini vorrebbero solo che il piano di riequilibrio venga bocciato  e mandare  così a casa l’attuale amministrazione, anche a costo di mettere nelle mani di un commissario il bilancio del comune. Al quel punto non ci sarebbero più margini di mediazione, in questo caso l’aumento  delle tasse e delle imposte, sarebbe pressocché automatico, con l’innalzamento al massimo delle aliquote. Questo – conclude – è il prezzo che i Cinque stelle sono pronti a fare pagare alla città per raggiungere i loro obiettivi politici».

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