Orvieto, su ‘Le Crete’ sindaco non molla

Perugia, la protesta degli attivisti va avanti dopo la manifestazione davanti alla sede del consiglio regionale. Bocciata la mozione in aula, per Germani la discarica non va ampliata

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L.P.

Con sette astenuti e sei voti favorevoli il consiglio regionale ha respinto la mozione sulla discarica Le Crete (presentata dai consiglieri di Centrodestra e liste civiche) che impegnava la Regione Umbria a non favorire l’ampliamento della discarica adeguandosi alla contrarietà espressa dal Comune di Orvieto e a «non dichiarare superato il dissenso espresso dall’amministrazione comunale di Orvieto sul progetto di adeguamento morfologico del sito ‘Le Crete’ di Orvieto».

protesta discarica Le Crete

La manifestazione davanti alla Regione

La protesta Presenti, in aula, durante la discussione di martedì pomeriggio anche un gruppo di cittadini e attivisti aderenti ad alcune associazioni ambientaliste che, da Orvieto, si sono dati appuntamento davanti a palazzo Cesaroni per manifestare la contrarietà dell’intera comunità all’ipotesi di ampliamento del secondo calanco e un utilizzo della discarica fino al 2035. In tanti ricordano ancora gli anni in cui, tra il 2003 e il 2004, in piena emergenza rifiuti in Campania, arrivavano camion da Napoli per conferire i rifiuti all’interno della discarica. Ora i tempi sono cambiati, ma la paura rimane viva. E così assieme ai consiglieri comunali Andrea Sacripanti e Roberta Tardani, le associazioni Amici della Terra, Osservatorio Le Crete, Cittadinanzattiva e Italia Nostra hanno manifestato con striscioni davanti alla sede del consiglio regionale. «Più turismo e meno discarica», per Pierpaolo Mattioni «dopo trent’anni di esercizio di una discarica stiamo ancora a ragionare sull’ampliamento quando esistono sistemi per risolvere definitivamente il problema del ciclo dei rifiuti?»

L’INTERVISTA A PIERPAOLO MATTIONI – IL VIDEO

Marco Squarta

Marco Squarta

Le opposizioni In aula è Marco Squarta, capogruppo di Fratelli d’Italia, a prendersela con la giunta perché l’ipotesi di ampliare nuovamente la discarica per accogliere anche i rifiuti dell’intera regione rappresenta «il totale fallimento delle politiche ambientali della maggioranza di centro sinistra. E’ ora di dire basta – ha detto – con questa politica confusionaria che non riesce a chiudere il ciclo dei rifiuti e che viene sconfessata anche dai singoli sindaci rappresentati dall’Auri. La giunta regionale continua a porre obiettivi che i comuni non riescono a perseguire e allora la soluzione è quella di sempre, cioè ampliare le discariche». «Spero che si eviti l’aumento della maledetta discarica – ha tuonato il leghista Fiorini – che ha portato il terrore tra i cittadini Orvieto, a partire dall’aumento del tasso tumorale nell’Orvietano».

Fernanda Cecchini

Fernanda Cecchini

Disponibili al confronto A placare i toni ci ha pensato la maggioranza: se per il capogruppo Chiacchieroni la questione dovrebbe tornare in commissione, anche in quella d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, per l’assessore all’ambiente Fernanda Cecchini l’iter si è svolto secondo la legge. «Siamo disponibili al confronto – ha detto – mantenendo però il senso di responsabilità. Non vogliamo dunque sul nostro territorio impianti di incenerimento, ma non facciamo quello che andrebbe fatto sulla raccolta differenziata. Non facendo niente e non facendo scelte non si risolvono i problemi». Per l’assessore la strategia è quella espressa già tempo fa: «mettendo insieme le azioni dei Comuni, dei soggetti gestori e le risorse regionali per l’impiantistica possiamo contare sulla garanzia che non verranno bruciati rifiuti. Stiamo lavorando ad un accordo-quadro con la Toscana».

Striscioni di protesta

Striscioni di protesta

Emergenza A margine della manifestazione e dopo il dibattito in aula, i cittadini hanno ripreso la strada per Orvieto con un po’ di amaro in bocca. Un risultato, però, è stato raggiunto, quello, cioè, di aver mobilitato l’intera comunità intorno a un problema annoso. «La cosa importante è che i cittadini e tutte le associazioni di categoria hanno preso posizione, – spiega Taira Bocchino di Amici della Terra – finalmente la città ha dato segni di vita. Ci dispiace non aver visto manifestare con noi il sindaco Germani, la nostra protesta andrà avanti. Scriveremo a Renzi, la regione ha delle colpe gravissime e sta cercando di far ricadere tutte le responsabilità sui comuni che non fanno bene la differenziata. Sul piano dei rifiuti si parla di utilizzare le discariche in modo residuale, a meno che non ci sia un’emergenza. Ma qui l’emergenza è all’ordine del giorno». Dello stesso tono è anche la consigliera Roberta Tardani, per cui la Marini non è stata in grado di affrontare la questione rifiuti. «E’ chiaro – dice – che in questo momento si trovano in emergenza, ma questa emergenza non la può pagare Orvieto. Non siamo la pattumiera dell’Umbria».

L’INTERVISTA A ROBERTA TARDANI – IL VIDEO

Il sindaco di Orvieto Germani

Il sindaco di Orvieto Germani

Il sindaco Germani E dopo la presa di posizione assunta dalle associazioni di categoria, dagli agricoltori e dai produttori vitivinicoli ora la palla passa al sindaco Germani. Una posizione scomoda, la sua, quella di un sindaco Pd che si è schierato contro la posizione del suo stesso partito a livello regionale. «Non eravamo presenti alla manifestazione – spiega il primo cittadino di Orvieto – perché noi rappresentiamo un’istituzione e, come tale, abbiamo già ottenuto dalla presidente la convocazione di un tavolo per martedì prossimo, assieme a tutti gli altri sindaci con cui abbiamo firmato un documento di contrarietà all’ampliamento». La discarica, dunque, non va ampliata e ribadita la sua posizione, Germani dice «la faremo, di nuovo, presente alla presidente Marini. A questo punto dobbiamo creare le condizioni perché si possa dare in modo definitivo la soluzione al problema dei rifiuti, su Orvieto come su tutta l’Umbria. E proprio questo sarà compito dell’Auri. Le discariche devono diventare strumento residuale, come detto dalla giunta, cercheremo di lavorare tutti in questa direzione».

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