Rugby, l’Urr ‘spinge’ il sogno di Sansoni

Cinque rugbiste del gruppo di Depretis in azione nell’ascesa del monte Vettore: grande emozione per il socio dell’associazione Zavka

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Un sabato particolare per Andrea Sansoni, socio dell’associazione Zavka. In quel giorno si è infatti realizzato il suo sogno: salire sulla vetta del Monte Vettore a quota 2478 metri, cima più alta dei Sibillini, montagne a lui particolarmente care e irraggiungibili a causa di una difficoltà motoria. L’impresa è riuscita anche grazie a cinque ragazze dell’Umbria Rugby Ragazze: Serena Settembri, Angelica Cerasi, Ginevra Cimino, Federica Cipolla e Sara Marcorelli.

La salita è stata possibile grazie alla Joelette, una carrozzina monoruota creata con lo scopo di permettere a persone con disabilità motorie anche gravi di frequentare gli ambienti montani. Il primo tentativo di arrivare in vetta era fallito lo scorso anno in occasione dei 150 anni del Cai, per avverse condizioni meteo. Sabato, invece, un gran sole ha accompagnato l’escursione organizzata dall’associazione Zavka e dal Cai di Terni, con la partecipazione di volontari delle due associazioni, di alcuni membri del soccorso alpino che hanno garantito la totale sicurezza dell’uscita e delle cinque rugbiste. Con loro anche il coach Sergio Depretis, e l’allenatore dei ‘Draghi’ Omar Belli.

Urr Terni RugbyLe ragazze, Sergio e Omar hanno dato una vera e propria spinta propulsiva e in sole tre ore hanno coperto i 928 metri di dislivello da Forca di Presta fino alla vetta a quota 2478 metri, quando una persona mediamente allenata percorre lo stesso dislivello in non meno di 2 ore e un quarto.

Grande emozione per la condivisione con Andrea di ogni attimo della salita e della discesa, durata altre due ore e mezza. Mentre le ragazze spingevano, Andrea scandiva ogni passo con canzoni, battute e considerazioni sulle montagne della sua infanzia, felice di partecipare alla fatica, al sudore, ma anche alla gioia di essere riusciti tutti insieme a compiere una grande impresa.

Coesione e divertimento «È stata un’esperienza veramente bella – racconta il capitano dell’Umbria rugby ragazze, Serena Settembri – abbiamo faticato parecchio ma vedere la felicità di Andrea mentre lo portavamo su ci ha ripagato ampiamente: è servita molto anche a noi sia per capire quanto siamo fortunate sia per cementare ulteriormente la nostra coesione di squadra. Ci siamo divertite e ci siamo anche aiutate nei momenti un po’ più critici. Vogliamo ringraziare l’associazione Zavka – conclude Settembri – che ci ha chiamati per questa iniziativa, sono stati tutti gentilissimi e si vedeva che lo facevano per passione».

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