Montecastrilli-Wwf, ‘patto’ per cani randagi

Terni, stipulata una convenzione con l’obiettivo di incentivare l’affido dei cani trovati sul territorio comunale

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Incentivare l’affido di cani randagi trovati sul territorio comunale. Questo l’obiettivo principale della convenzione stipulata da Comune di Montecastrilli e Wwf: focus anche sul risparmio dei costi di gestione e l’applicazione della legge sul benessere animale. «Serve ad intensificare l’attività di promozione dell’affido dei cani randagi ricoverati nei canili convenzionati al fine di ridurre il numero degli stessi e concedergli nuove opportunità», commenta il sindaco Fabio Angelucci.

Montecastrilli

L’intesa L’accordo prevede che il Wwf svolga attività di sviluppo di affidi, stalli ed adozioni dei cani abbandonati o riscattati da situazione di maltrattamento e sofferenza. Il Comune, a tal fine, autorizza l’associazione di Terni ad accompagnare gli aspiranti adottanti all’interno della struttura in modo da assisterli e consigliarli nella scelta del cane a loro più idoneo. Sempre il Wwf svolgerà ogni attività mirata al recupero ed inserimento dei soggetti traumatizzati e impauriti al fine di evitarne l’inselvatichimento, aumentarne l’indice di adottabilità e realizzare adozioni anche per quei soggetti che diversamente, dato il loro livello di diffidenza e timidezza, non verrebbero scelti e rimarrebbero per tutta la vita in situazione di disagio.

Benessere animale La convenzione inoltre stabilisce un puntuale aggiornamento dei nuovi ingressi in canile e delle uscite in modo da avere costantemente il sito aggiornato, al fine di evitare che gli appelli nei siti specialistici di adozioni non corrispondano alla reale situazione dei cani ospitati, e ad effettuare controlli post affido al fine di verificare lo stato dell’animale. Compito del Wwf sarà infine anche quello di esercitare ogni diritto volto alla tutela del benessere dell’animale e pertanto proporre azione legale: lo scopo è l’ottenimento della restituzione del cane, nel caso in cui si riscontri che l’adottante non è idoneo a garantirne il benessere.

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