Operaio 51enne muore travolto da betoniera

Viveva a Castiglione del Lago (Perugia) Domenico Sorrentino, morto martedì mattina in seguito ad un incidente sul lavoro in provincia di Arezzo

Condividi questo articolo su

Tragedia martedì mattina in Toscana, nel territorio comunale di Castelfranco Piandiscò (Arezzo). A causa di un incidente sul lavoro, ha perso la vita un operaio di 51 anni – Domenico Sorrentino – originario della Campania e residente a Castiglione del Lago (Perugia). L’uomo – riporta il quotidiano La Nazione – stava controllando la betoniera che aveva parcheggiato nei pressi di un’officina nella zona industriale di Botriolo, quando il mezzo pesante si è messo in movimento e, marciando all’indietro, lo ha travolto finendo la propria corsa contro un’auto parcheggiata. Per il 51enne campano, sposato e padre di famiglia, non c’è stato nulla da fare nonostante i tentativi di soccorso prestati dagli operatori sanitari intervenuti sul posto. Sull’accaduto sono in corso indagini da parte dei carabinieri e della Usl territorialmente competente. La ricostruzione della dinamica, oltre che dai rilievi, passa attraverso le testimonianze ed anche, eventualmente, le immagini registrate da telecamere di sicurezza presenti in zona. Profondo il cordoglio anche fra i colleghi dell’uomo.

«Ritorno alla drammatica normalità»

«Un’altra tragedia – le parole di Mauro Moriconi, responsabile Cgil per la zona del lago Trasimeno e della media valle del Tevere – che dovrebbe interrogare la coscienza di tutti e riporre al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, e soprattutto della politica, la questione della sicurezza sul lavoro. Se il lockdown ha fatto registrare una ovvia flessione dei decessi sul lavoro (-36,4% a marzo e -53,5% ad aprile), la curva ha ripreso a salire in maniera notevole da maggio; gli incidenti nei cantieri rappresentano purtroppo un ritorno alla drammatica normalità. Dagli anni settanta ad oggi, infatti, le tre cause principali delle morti tra gli operai sono sempre le stesse: la caduta dall’alto, il ribaltamento di un mezzo meccanico e lo schiacciamento. Mancanza di una adeguata formazione, la precarietà o l’assenza di contratti regolari, e anche l’innalzamento dell’età media media dei lavoratori (si sta nei cantieri ben oltre i sessant’anni) contribuiscono fortemente all’aumento dei rischi. Bisogna – conclude – incrementare la vigilanza per far rispettare le regole ovunque, sollecitare più controlli anche perché i ritardi di questi mesi dovuti al lockdown, spesso le imprese tentano di recuperarli aumentando i ritmi di lavoro e il mix tra bassa attenzione alla sicurezza e aumentati ritmi di lavoro espongono i lavoratori a un grande rischio sopratutto sui cantieri edili. La Camera del lavoro Cgil di Perugia ribadisce il proprio impegno affinché cessi la strage quotidiana nei luoghi di lavoro e, pur consapevole che non può bastare il cordoglio, si stringe attorno ai familiari e agli amici della vittima».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli