Perugia: «In centro vige ‘sosta selvaggia’»

Interrogazione in Comune del consigliere Diego Mencaroni (Pd): «Situazione diventata insostenibile»

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Sosta selvaggia che passione. Da circa un anno, oramai, le modifiche alla viabilità che hanno interessato il centro storico di Perugia hanno non solo reso il passaggio più facile nella zona a traffico limitato, ma ha anche contribuito «a far maturare, nei cittadini, la comprensibile aspirazione anche alla sosta nell’acropoli», come sottolinea il consigliere Pd Diego Mencaroni.

Interrogazione Dopo le numerose foto circolate in rete, sui social network soprattutto, di auto di grossa cilindrata e suv persino ai piedi della Fontana Maggiore, la sosta selvaggia diventa un’interrogazione in consiglio comunale. «Negli ultimi mesi – è la denuncia del consigliere – la situazione si è ulteriormente e notevolmente aggravata e la sosta selvaggia è divenuta ormai prassi consolidata tanto che sono gli stessi cittadini a denunciare e chiedere che si intervenga per ristabilire e far rispettare i criteri stabiliti per la sosta».

Parcheggi Si parcheggia ovunque e ben oltre gli spazi consentiti, in doppia fila o in spazi riservati, creando così ingorghi quotidiani, specialmente nel fine settimana. Il settore più abusato, per il consigliere d’opposizione, è quello compreso tra viale Indipendenza, piazza Italia e l’imbocco di via Baglioni, dove spesso è addirittura impedito l’accesso in via Marzia. E se nel corso della conferenza stampa di fine anno, l’assessore al commercio e alla mobilità Cristiana Casaioli aveva fatto un appello alla cittadinanza chiedendo una maggiore cura e attenzione per la nostra città, nonché il rispetto delle regole per non dover ricorrere ad un sistematico uso del rilevamento delle infrazioni, nel frattempo nulla sembra essere cambiato.

Municipale Dal Pd arriva dunque l’invito a una riflessione su come si è arrivati a una tale situazione e perché, fino ad oggi, si sia tollerato un tale scempio. «Perché – chiede ancora Mencaroni – non si è provveduto a far intervenire fin da subito la polizia municipale, consentendo che passasse l’idea di una sorta di tolleranza nei confronti di questo tipo di infrazioni, per trovarsi dopo mesi, a dover agire in modo quasi repressivo, con multe comminate ‘a tappeto’ per far fronte ad una situazione mal gestita e messa in atto con notevoli lacune organizzative?».

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