Perugia: «Pugno duro contro il rumore»

Perugia, esposti, multe e ordinanze di chiusura contro chi alza troppo i decibel in centro storico. E spunta una delibera del 2014

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L.P.

Locali chiusi, multe in aumento, esposti che diventano pile di fogli sui tavoli degli uffici tecnici del Comune. Eppure la soluzione, da qualche parte, deve pur stare. E a palazzo dei Priori si continua a lavorare e a discutere per trovarla.

Multe ed esposti Sì perché se da un lato l’intenzione dell’amministrazione è ovviamente quella di tutelare i cittadini che di notte vogliono dormire sonni tranquilli (il problema si presenta anche a Terni), dall’altra c’è anche tutta una serie di persone che, proprio di notte, lavora. E una multa salata per il troppo chiasso o per qualche decibel di troppo, può diventare una vera e propria mannaia. Contro chi infrange il regolamento, avevano detto nelle scorse settimane i tecnici, il comune tiene il pugno duro. Se non si rispettano i limiti previsti e, anzi, auto certificati al momento in cui si presenta tutta la documentazione, la multa prima o poi arriva. Ma per tranquillizzare gli esercenti del centro storico, forse, non bastano le parole dell’assessore al commercio Cristiana Casaioli. «La necessità è quella di tutelare tutti – ha detto – residenti e commercianti. So bene che gli operatori economici, con un’ordinanza di stop dell’attività anche se a tempo limitato e con gli esposti, si vedono vanificare l’impegno che hanno messo nell’aprire un’attività in centro storico».

‘Perugia viva’ Con un’interrogazione presentata in consiglio comunale dal consigliere Pd Tommaso Bori si è tornato a discutere del tema. Soprattutto in riferimento a una delibera approvata già nell’aprile del 2014 che prevedeva la revisione della zonizzazione acustica in centro storico con l’obiettivo di aggiornare le politiche amministrative e le scelte gestionali per rendere l’acropoli quanto più attrattiva. In tutto il centro storico, come ha ricordato Bori, non c’è nessun locale con licenza connessa all’attività da ballo, «cosa che costringe tutti i giovani a spostarsi in periferia, o in altri comuni, per poter ascoltare concerti musicali o serate di intrattenimento in cui vi sia la possibilità di ballare. Non è possibile che in centro storico – ha concluso Bori – ci sia lo stesso tetto di decibel che a Colle della Trinità».

Locali da ballo La priorità, per il consigliere d’opposizione che interpreta il comune sentire della popolazione ‘più giovane’ del centro storico, è quindi quella di modificare la delibera del 2002 con cui di fatto si è vietata l’apertura e il trasferimento in centro storico di attività del genere, consentendo la deroga per i locali adeguatamente insonorizzati e dare vita a quel pacchetto di azioni contenute nella delibera del 2014, approvata ma mai realizzata. Tra le misure più urgenti da attivare la possibilità di trasferire in centro o di aprire nuovi locali da ballo se adeguatamente insonorizzati e l’introduzione di regole di comportamento chiare e di gestione dei locali pubblici con una sorta di ‘patente a punti’.

Zonizzazione acustica C’è poi la questione della zonizzazione acustica di piazze e vie del centro storico, tutta da rivedere nell’ottica della creazione di un piano specifico per aree dedicate ai locali di intrattenimento. Sul punto l’assessore si è detto disponibile a ‘trattare’ individuando le soluzioni più opportune per evitare «fonti di inquinamento che pregiudichino il diritto dei residenti al riposo notturno». Più scettica, invece, è la soluzione di optare per la cosiddetta ‘patente a punti’ per i locali. Secondo l’assessore «potrebbe risulti penalizzante per i gestori nel caso di violazioni come superamento dei limiti di rumorosità, ma anche schiamazzi o abbandono di rifiuti all’esterno dei locali, con conseguenti contestazioni in caso di responsabilità dei gestori per i fatti avvenuti all’esterno dei locali». Portare nuovi locali, magari anche da ballo o con concerti, in centro storico, secondo la Casaioli non è lo schema vincente. «L’esperienza di questi anni ci dice che sono piuttosto gli eventi temporanei a garantire l’afflusso di visitatori e turisti, con benefici effetti sull’economia della città».

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