Rifiuti, in Umbria prezzi più alti d’Italia

Lo studio è di Demoskopika. Intanto viene attivata la commissione controllo e garanzia sulle nomine dei sindaci in Gesenu

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L.P.

Maglia nera per l’Umbria che si conferma, assieme a Toscana e Liguria, si conferma tra le regioni che vessano maggiormente i propri cittadini per quanto riguarda la tariffa dei rifiuti.

Lo studio Dopo le anticipazioni dello studio Ires Cgil, la conferma arriva martedì dal report ‘L’economia dei rifiuti nei comuni italia’ realizzato dall’istituto Demoskopika e che sottolinea come i cittadini umbri paghino 941 euro a famiglia una tassa tra le più alte d’Italia mentre per onorare i contratti di servizio per lo smaltimento i comuni hanno drenato dalle loro casse più di 21 milioni di euro dal 2014 a oggi.

Guerra di cifre Quello dei rifiuti, a Perugia, è un tema caldo, bollente. Dopo l’interdittiva antimafia a Gesenu e situazioni critiche da Terni a Perugia passando per la zona del Trasimeno fino a Città di Castello, sul nuovo sistema di raccolta differenziata nel capoluogo umbro è in atto una vera e propria guerra di cifre. Per il vicesindaco il balzo in avanti c’è stato e si vedono i risultati, ma i cittadini continuano ad essere confusi dopo l’introduzione del nuovo sistema e i ristoratori esasperati. Ci sono poi quelli, più di un migliaio solo nel centro storico, che ancora devono ritirare il kit.

Scarti della differenziata L’ennesima miccia è quella accesa dal consigliere 5 Stelle Michele Pietrelli per cui il flop della differenziata è testimoniato dalla percentuale altissima – circa il 68% – di organico che poi ritorna in discarica. Nel 2015, secondo i dati riferiti dal consigliere, su 59 mila tonnellate di rifiuto organico e verde trattate nell’impianto di compostaggio di Piertamelina il 68% del totale è stato caratterizzato da scarti che poi sono stati smaltiti nella discarica di Borgogiglione, secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA. Come mai tutta questa percentuale di scarti, si chiede Pietrelli?

Materiali assorbenti La colpa non è tutta dei cittadini e dei loro errati conferimenti. In parte, secondo Pietrelli, è imputabile innanzitutto alla raccolta dei materiali assorbenti che, fatta eccezione per il centro storico, in tutta Perugia finiscono nel contenitore dell’organico. Pannolini e assorbenti hanno poco a che fare con l’organico, il cosiddetto Fou, e finiscono per essere separati nell’impianto di trattamento di Pietramelina, sommandosi al quantitativo totale degli scarti.

Stoviglie biodegradabili Un’altra tipologia di scarto consistente è quella relativa alle stoviglie – piatti, posate, bicchieri – compostabili, usate obbligatoriamente alle sagre paesane. «Questi materiali, – prosegue Pietrelli – una volta arrivati all’impianto di Pietramelina, passano tramite una vaglio selettivo che, per le loro dimensioni e caratteristiche li separa dalla frazione organica e vengono scartati dall’impianto stesso.Il risultato è che la quasi totalità dei materiali compostabili conferiti nei raccoglitori dell’umido finiscono in discarica, soldi e tempo sprecati, per acquistarli e per smaltirli andando così ad aumentare il quantitativo di rifiuti organici biodegradabili smaltiti nella discarica di Borgogiglione, che cresce a dismisura».

Compostaggio domestico C’è poi tutta un’altra percentuale di scarti, che riguarda il materiale selezionato alla fine del processo di compostaggio che, pur avendo subito il trattamento, non si è compostato e deve essere per forza di cosa smaltito in discarica. Impianti obsoleti? Manutenzione arretrata? Per Pietrelli «tutte domande a cui può rispondere solo chi gestisce l’impianto. Quello che è certo – conlcude – è che il 68% viene scartato e poi si dice che la raccolta differenziata aumenta. Tutto a spese dei cittadini, mentre la nostra proposta di compostaggio domestico giace affossata in consiglio».

Collegio sindacale Gesenu Sempre sul versante dei rifiuti, c’è poi un’altra questione che preoccupa i consiglieri del M5S e su cui è stata chiesta l’attivazione della commissione di controllo e garanzia. In particolare, spiega la capogruppo Rosetti, è necessario far luce sulla nomina dei tre rappresentanti del comune di Perugia nel collegio sindacale della Gesenu, dopo la cessione di Cerroni a Paoletti e il rinnovamento in chiave tutta umbra della compagine aziendale.  Quello dei sindaci è «un incarico delicato, uno strumento importante per il comune che attraverso i migliori professionisti del settore, può vigilare sull’operato di una società partecipata che gestisce un servizio pubblico tanto importante come quello della raccolta e smaltimento dei rifiuti».

Selezione pubblica Secondo i consiglieri ci sono dei dubbi circa la legittimità della procedura seguita dal comune di Perugia che attraverso i suoi uffici, l’unità operativa Controllo partecipate e customer satisfaction, ha indetto una selezione pubblica che a molti è sembrata una farsa e che per il Movimento 5 Stelle viola le norme del regolamento comunale sulla nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del comune presso enti, aziende, istituzioni, approvato dal consiglio comunale.

Condotte illegittime «Il Sindaco e il dirigente dell’ufficio responsabile dovranno spiegare ai cittadini e agli altri professionisti che hanno presentato regolare domanda come mai dell’avviso non è stata garantita l’idonea pubblicità prevista dal regolamento, come mai sono stati violati i termini previsti dal medesimo regolamento per la presentazione delle domande e, ancora, come mai nello stesso giorno in cui scadeva il termine di presentazione delle domande, veniva già scritto l’atto di designazione dei tre professionisti».Sulla questione aveva infatti sottoposto i medesimi dubbi anche il consigliere d’opposizione Carmine Camicia quando, a pochi minuti dalla chiusura della candidatura, dal sito internet del comune veniva cancellato l’avviso mentre il giorno dopo il sindaco procedeva alla nomina di Andrea Barbieri, Francesca Russo, Maria Stella Sposini.

Le nomine Dagli atti non risulta alcuna istruttoria formale condotta dagli uffici, né vi è traccia della avvenuta valutazione di tutti i curricula presentati. «Circostanze, queste, che fanno apparire la scelta effettuata dal Sindaco del tutto discrezionale» fa sapere la Rosetti che, in attesa delle spiegazioni da parte del sindaco e degli uffici, si augura che i professionisti interessati impugnino gli atti della selezione davanti agli organi giurisdizionali competenti.

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