Terni, tagli estivi bus: utenti inviperiti

Quasi due mesi e mezzo di orario ridotto. Molto più che in passato. Disagi in serie e un compito per l’amministrazione: ripensare il sistema di trasporto pubblico locale

Condividi questo articolo su

Difficile immaginare una mobilità alternativa a Terni se i tagli al trasporto pubblico locale finiscono per creare disagi su disagi ai cittadini – eh sì, anche d’estate c’è chi prende l’autobus per andare al lavoro o muoversi fra la propria zona di residenza e il centro, anziani e non – e innervosire le sigle sindacali che quei tagli – legati sì alle carenze di bilancio degli enti, Comune in testa, ma anche ad un potere contrattuale che in assenza di un’amministrazione è andato riducendosi nel tempo – li hanno sempre visti di cattivo occhio.

AUTOBUS URBANI TERNI, ORARIO ESTIVO 2018 – SCARICA

Ma se a Terni fra linee soppresse, accorpate e dimezzate – in un periodo che va dal 2 luglio all’11 settembre, ben più ampio che negli anni precedenti – i cittadini non sanno che pesci prendere, forse è il caso che qualcuno alzi un dito. I sindacati, come spiega Andrea Tamburini della Filt Cgil, ci stanno provando: «Abbiamo chiesto un incontro all’azienda, l’unica che può dare risposte in questo momento. Ma le istituzioni, che pagano, dovranno farsi sentire». L’ex commissario straordinario del Comune di Terni, Antonino Cufalo, lo scorso 9 giugno ha deliberato erogazioni per l’anno 2018, per il trasporto pubblico locale, identiche a quelle dell’anno precedente: 718.314 euro per il trasporto urbano di linea, 901.054 euro per quello a chiamata e riservato a persone disabili e 1.893.997 euro per il trasporto scolastico.

Ripensare la mobilità «Posto che i tagli hanno ormai raggiunto il massimo accettabile da tempo – afferma Tamburini -, ciò che non si capisce è come mai, rispetto al passato quando le corse venivano ridotte da metà a luglio a metà agosto per circa un mese, ora si sia passati a quasi due mesi e mezzo di orari ridotti nei giorni feriali. Perchè, anziché concentrare i ‘risparmi’ solo in un periodo, non si spalmano i tagli nell’arco dell’interno anno, coinvolgendo ad esempio anche i sabati prefestivi?». Resta però la domanda di fondo, a cui l’amministrazione dovrà trovare una risposta: non sarà il caso di ripensare l’intero sistema di trasporto pubblico in una città in cui la sensazione è che la propria auto resti l’unica soluzione vallida per spostarsi?

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli